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Cronaca | 18 luglio 2024, 19:45

Spaccio di droga, madre e figlio di Villafalletto patteggiano: un anno e 4 mesi al ragazzo, assolta la donna

Durante la perquisizione a casa, il ragazzo disse alla mamma di sbarazzarsi della cocaina e dei bilancini nascosti in bagno. Lei obbedì e la riqualificazione in "favoreggiamento" la salva: non è punibile chi "aiuta" un prossimo congiunto

Immagine d'archivio

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Era il 16 aprile scorso quando madre (V.D. 56enne) e figlio (V.R. 33enne), di origini albanesi ma residenti a Villafalletto, furono arrestati in flagranza di reato dagli agenti della Squadra Mobile di Cuneo per droga.

Quel pomeriggio i poliziotti, dopo aver visto V.R. scambiare “qualcosa” con un ragazzo noto agli uffici per essere un consumatore, decisero di recarsi a casa sua, dove vive con la madre, ed effettuare prima una perquisizione personale e poi una domiciliare.

Poco prima che gli agenti entrassero, V.R. disse in lingua albanese alla madre di buttare la droga nascosta in bagno. La donna, dopo averla lanciata nel cortile condominiale, venne denunciata assieme al figlio per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

In bagno, infatti, era stata nascosta della cocaina per un totale di 73,46 grammi, nonché ulteriori 53,27 grammi di sostanza da taglio, due bilancini di precisione e denaro contante per un totale di 1.070 euro.

Dopo essere stati posti agli arresti domiciliari, madre e figlio, assistiti dall’avvocato Alberto Crosetto, sono stati rinviati a giudizio di fronte al Tribunale di Cuneo optando per il patteggiamento della pena.

V.R., libero da una settimana circa, accusato di detenzione e spaccio, ha concordato un anno e quattro mesi di reclusioni; per la donna, invece, il giudice, su richiesta dell’avvocato, ha riqualificato il reato in “favoreggiamento”, mandandola assolta perché “il fatto non costituisce reato”.  

Per il legale, infatti, V.D. sarebbe stata all’oscuro del fatto che nel bagno di casa sua fosse stata nascosta della droga, giustificandone il comportamento come tentativo di “coprire” il figlio. La legge penale, infatti, esclude la punibilità per chi abbia commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare un prossimo congiunto.

CharB.

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