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Curiosità | 18 luglio 2024, 12:10

La magia di una fotografia del 1997 fa incontrare due persone dopo 27 anni

Grazie a un post su Facebook il fotografo Davide Giordano di Crissolo ritrova Emanuela Barra di Verzuolo, l’imprenditrice agricola immortalata in uno scatto del passato

A sinistra Emanuela Barra immortalata 27 anni fa sul suo trattore da Davide Giordano e i due nello stesso luogo dello scatto

A sinistra Emanuela Barra immortalata 27 anni fa sul suo trattore da Davide Giordano e i due nello stesso luogo dello scatto

Nel vasto mare di ricordi racchiusi in vecchie fotografie, ce n'è una che ha riunito due destini dopo ben 27 anni. Davide Giordano, un appassionato fotografo di Crissolo, non immaginava che un semplice gesto avrebbe potuto riaccendere un legame con il passato.

In un'epoca in cui i social media hanno il potere di connettere il mondo intero, Davide ha deciso di postare una vecchia fotografia sul suo profilo Facebook. L'immagine ritraeva una giovane ragazza neopatentata su un trattore, scattata in un tardo pomeriggio di luglio del 1997.

Quello che è successo dopo è stato straordinario: un tam tam durato un paio di settimane ha portato al ritrovamento della ragazza ritratta nella fotografia, oggi un’imprenditrice agricola. La protagonista di quell'istantanea era Emanuela Barra di Verzuolo. Questo evento ha permesso ai due di conoscersi e scattare la foto nello stesso luogo di allora.

Ecco il racconto di Davide Giordano su come una fotografia ritrovata casualmente abbia potuto riunire due persone sconosciute dopo quasi tre decenni.

Davide ci racconti la storia di questa fotografia scattata 27 anni fa e il suo contesto in quel periodo storico.

Tutto è iniziato nell’estate del 1997. Era stato un anno molto interessante e in fermento per i tanti avvenimenti accaduti: negli USA nasceva Google, Dario Fo vinceva il Nobel per la letteratura, e il Regno Unito restituiva alla Cina la sovranità su Hong Kong, segnando la fine formale dell’Impero Britannico. L’Unione Europea contava 15 stati membri, e ricordo che in quell’anno morirono Lady Diana Spencer, Gianni Versace e Madre Teresa di Calcutta. Era un periodo di grandi cambiamenti”.

E in Italia com’era la situazione?
"In Italia avevamo ancora la Lira, e il Paese era la quarta potenza economica mondiale in termini di PIL. I telefoni cellulari erano rari, e pochissimi avevano il prestigioso Motorola Star TAC. Era un’epoca diversa, con un ritmo di vita molto differente da quello odierno".

Cosa accadde quel tardo pomeriggio di luglio quando scattò la fotografia?
"Mi trovavo in campagna, come spesso facevo, con il mio zoom Canon da 300 mm, fotografando le montagne che facevano capolino tra gli alberi da frutta. Ero in attesa della luce perfetta per uno scatto. In quel momento, ho visto una giovanissima ragazza neopatentata che portava in cascina col suo trattore delle cassette di susine gialle. Ho colto l’occasione e scattato l’istantanea, senza averla mai conosciuta.

In quel momento non pensavo a niente di particolare. Era solo uno scatto tra tanti. Non mi aspettavo certo che dopo 27 anni quella fotografia ci avesse fatto conoscere per poi scattare scattare la stessa immagine nello stesso luogo di allora
".

Cosa l’ha indotta a cercare la ragazza della fotografia dopo tutti questi anni?
"Durante una recente operazione di digitalizzazione delle mie vecchie foto, ho ritrovato l’istantanea. Mi sono chiesto chi fosse questa ragazza e come fosse cambiata la sua vita. Così ho deciso di pubblicare la foto su Facebook, sperando che qualcuno la riconoscesse".

E come è avvenuto il ritrovamento di Emanuela?
"Quando Emanuela ha visto l’immagine, si è subito ricordata di quel giorno. È stato incredibile come un semplice post su Facebook abbia potuto farmi trovare la persona fotografata dopo così tanto tempo".

Com’è stato rivederla dopo 27 anni?
"Emozionante e quasi surreale. Non avevamo mai parlato all’epoca, e non ci conoscevamo è stato come chiudere un cerchio aperto tanti anni fa".

Parliamo delle trasformazioni che ha osservato nell’economia rurale e agricola rispetto al 1997 che si possono vedere anche dalla fotografia scattata all’epoca.
"Le cose sono cambiate molto. Oggi la manodopera locale è quasi scomparsa, non si trovano più studenti e giovani valligiani per raccogliere la frutta, ma quasi esclusivamente braccianti africani e persone Sikh, provenienti dall’India, che lavorano nelle stalle a mungere. Eppure, senza retorica, quanti avvocati o ingegneri (allora studenti universitari) con gli studi oggi a Saluzzo o Savigliano hanno trascorso le loro vacanze estive lavorando in campagna? Raccogliendo o selezionando frutta? Questa fotografia è un po’ un riflesso dei cambiamenti socio-economici e delle nuove dinamiche migratorie".

La passione per la fotografia l’ha accompagnato per tutti questi anni. Come si è evoluta?
"La fotografia è rimasta la mia passione e il mio lavoro, assieme a quello di pilota di elicotteri. Ho documentato molte storie e cambiamenti nel corso degli anni. Questa esperienza che mi ha portato a ritrovare Emanuela mi ha ricordato il potere delle immagini nel connettere le persone e raccontare storie".

La sua storia è un esempio di come la tecnologia possa unire le persone?

"La tecnologia e i social media hanno i loro pro e contro, ma in questo caso, sono stati uno strumento per ritrovare Emanuela, una persona a me sconosciuta che aveva immortalato in uno scatto mentre passava per caso col suo trattore su una strada nella campagna di Verzuolo".

Anna Maria Parola

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