Alla manifestazione contro il caporalato di Alba, una voce forte è stata quella dell'Associazione Culturale Immigrati Alba, che è stata rappresentata dal presidente Abdelkhalek Elbounadi: "Come presidente di un'associazione che si occupa della tutela dei diritti degli immigrati, voglio portare all'attenzione le condizioni disumane in cui vivono molti braccianti nella regione di Alba, Langhe e Roero. Non è una critica contro le autorità locali, anzi, ringraziamo il sindaco di Alba per la sua disponibilità e collaborazione. La mia presenza è stata un'eco alle parole dei lavoratori stessi, che chiedono condizioni di vita e di lavoro dignitose".
La mobilitazione e la sensibilizzazione sono elementi importanti, ma si necessitano anche risposte concrete. Prosegue il dirigente, dipendente della Croce Rossa di Alba: "Siamo ad Alba capitale della Langhe e Roero e pure continuiamo a vivere in questa situazione disumana da anni. Chiediamo condizioni abitative dignitose, un servizio di trasporto per raggiungere i luoghi di lavoro, la regolarizzazione. Siamo esseri umani. Il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura si combattono garantendo risposte concrete ai braccianti. Il nostro impegno è di continuare a lottare per condizioni di vita e di lavoro dignitose per tutti".
L'Associazione A.C.I.A., nata nel 2014, offre servizi gratuiti a immigrati, richiedenti asilo, rifugiati e si adopera anche per mediazioni culturali, collaborando con il comando dei carabinieri e sviluppando dei progetti con il Consorzio socio-assistenziale Alba-Langhe e Roero e con le scuole.