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Attualità | 16 luglio 2024, 07:11

Al Mallé di Dronero l’inaugurazione della mostra “Un giornale, un paese”

Presente il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte Stefano Tallia: “Il Drago è un pezzo di questa editoria locale e visitare questa mostra significa entrare in una galleria della storia”

Al Mallé di Dronero l’inaugurazione della mostra “Un giornale, un paese”

Partecipazione e grande emozione sabato 13 luglio a Dronero per l’inaugurazione, presso il Museo Mallé, della nuova mostra intitolata “Un giornale, un paese: ritratto di Dronero e della Valle Maira nelle pagine de "Il Drago".

A cura della direttrice del museo Ivana Mulatero in collaborazione con Associazione Il Drago l’esposizione, è patrocinata dall'Ordine dei Giornalisti del Piemonte e dal Centro Studi sul giornalismo "G. Pestelli" di Torino, realizzata con il sostegno della Regione Piemonte e del Comune di Dronero.

L’inaugurazione è iniziata con i saluti istituzionali da parte del sindaco di Dronero Mauro Astesano. Sono giunti i saluti da parte di Giorgio Levi, il presidente del Centro Studi sul giornalismo "G. Pestelli" di Torino, ed importante è stata la presenza del presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte Stefano Tallia, il quale ha molto tenuto a queste parole: “In Piemonte esistono oltre cento testate locali che costituiscono e rappresentano la voce dei territori. Racconto sempre che prima di essere presidente dell’Ordine dei Giornalisti sono stato segretario del Sindacato dei Giornalisti e purtroppo ho dovuto affrontare anche periodi difficili, come ad esempio la grande crisi dell’editoria locale iniziata nel 2008.

La chiusura di un giornale locale è una ferita profonda con una ricaduta che non è quantificabile, perché è la storia a distanza di anni di una determinata area, è racconto e testimonianza ma soprattutto è identità per un territorio. Con il Centro Studi sul giornalismo Pestelli abbiamo appoggiato questa mostra perché non si dimentichi mai proprio quest’esperienza locale.

Il Drago è un pezzo di questa editoria locale e visitare questa mostra significa entrare in una galleria della storia, ripercorre i fatti che riguardano questa comunità locale ma anche anche fatti nazionali, come ad esempio il referendum sul divorzio, e le loro ricadute sul territorio. Insomma: una ricchezza davvero importante! Non smetterò mai di ringraziare Gianni Romeo, che oltretutto è anche stato il mio maestro, e ringrazio l’attuale direttore Sergio Tolosano e tutti i collaboratori che mandano avanti con entusiasmo ed impegno questo prezioso giornale.”

Ideata da Alessandro Monetti, Massimo Monetti e Sergio Tolosano, con il coinvolgimento dei collaboratori di redazione, Ada Gautero, Luciano Allione, Gianni Acchiardo e Valeria Verri, “Un giornale, un paese” si colloca all’interno del progetto storico-scientifico dell’esposizione curato dalla direzione del museo.

È una mostra documentale, relativa ai 55 anni di vita de “Il Drago”, storica testata di Dronero e della Valle Maira ancora in attività e di cui Gianni Romeo fu fondatore nonché primo direttore.

Molti sono stati i fatti ed i nomi ricordati, tra i quali quello di Elda Gottero e di Ezio Mauro, al quale Gianni Romeo aveva ceduto poi il testimone. Ricordi prezioso nel tempo e quelli ancora da vivere.La direttrice Ivana Mulatero ha presentato la mostra, che si origina dalla pubblicazione curata da Alessandro Monetti dal titolo "Risveglio. Cinquant'anni di storia di un giornale di provincia", a cura dell'Associazione Il Drago nel 2022.

Una storia, quella di questo giornale, raccontata sabato dall’attuale direttore Sergio Tolosano, che più di tutto ha tenuto a sottolineare come i valori fondanti del giornale, ossia la non appartenenza politica, l’entusiasmo e la dedizione siano ancora i valori caratteristici. Da parte sua anche i ringraziamenti a tutti i collaboratori, vecchi e nuovi, del giornale.

L’esposizione coniuga arte, storia e cultura, in un curioso ed insolito percorso multisensoriale. Include una sala multimediale, con la riproduzione di centinaia di prime pagine del giornale ed in cui è possibile ascoltare la diffusione di una traccia registrata da Enrico Cipri: ad alternarsi una trentina di voci attuali, di droneresi che leggono alcuni estratti di articoli pubblicati negli ultimi cinquant’anni dalla storica testata dronerese. Le parole registrate e diffuse in mostra portano all’ascolto dei visitatori i passi salienti di questi articoli, il tutto arricchito da un cammeo recitato dall’attrice Cinzia Mattei.

Vi sono poi tre sale tematiche, attraversate da una linea del tempo che è viaggio, ricordo e divenire. Essa è corredata dai disegni originali di Sergio Garino della “Storia a fumetti di Dronero” sceneggiata da Piero Benedetto, dalle vignette a colori di Danilo Paparelli ritraenti personaggi conosciuti di Dronero, nonché dalle fotografie di Raffaele Romano e di Luigi Massimo che riportano l’attenzione sugli interni droneresi e sulle architetture del paesaggio valmairese.

55 anni, 3 generazioni. Un lavoro certosino quello realizzato da Massimo Monetti, selezionando i ben 400 articoli articoli da esporre all’interno della mostra. “Fatti e volti apparentemente dimenticati, eppure sempre vivi - ha detto emozionato - ed è bastata un’occhiata ad un titolo o ad una fotografia per far riaffiorare nella mia mente il ricordo, perché si risvegliasse tutta una storia.”

Nel tempo i cambiamenti, le difficoltà e le evoluzioni, sezioni nuove come quella del Draghetto dedicata alla scuola, vecchi e nuovi collaboratori. Nel tempo, soprattutto, le quotidiane sfide e quel guardare alla comunità.

“Oggi non c’è più un’unica comunità - ha detto Monetti - Dronero non solo vive ancora oggi un lento declino iniziato negli anni ‘70 ma ha più di 1.000 immigrati su 7.000 abitanti totali. Si è creata una nuova ed altra comunità che convive in modo tranquillo ma in modo totalmente estraneo. Due comunità quindi… Si amalgameranno? Una prevarrà sull’altra?”

Secondo Monetti una multiculturalità non è possibile, a differenza invece di una convivenza multietnica, in quanto ritiene che la cultura abbia radici profonde e che gli individui non vogliano davvero entrare in contatto. La sua riflessione ha sollevato tra i presenti un dibattito importante. Con opinione totalmente differente, la direttrice Ivana Mulatero che, ha portato come esempio di dialogo ed inclusione il Progetto NegaSo realizzato proprio all’interno delle sale del museo.

Ed è forse proprio questa l’importanza di un giornale: al di là di tutte le opinioni ed ipotesi essere custode di ciò che davvero poi accade.

La mostra Un giornale, un paese: ritratto di Dronero e della Valle Maira nelle pagine de lI Drago" presso il Museo Mallé di Dronero sarà visitabile fino al 15 settembre il sabato, la domenica ed i giorni festivi dalle ore 15 alle ore 19.

A conclusione, è in programma un corso di formazione organizzato dall’Ordine dei Giornalisti del Piemonte (valido per gli associati ai fini dei crediti formativi) che si terrà il venerdì 13 settembre 2024 al Teatro Iris di Dronero sul tema: “Un giornale, un paese: il ruolo della stampa locale nell’epoca dell’IA”.

Beatrice Condorelli

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