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Attualità | 16 luglio 2024, 17:08

Alba in piazza contro il caporalato. "Non più tollerabile e si può sconfiggere"

Partecipazione alla manifestazione contro lo sfruttamento dei lavoratori. Regione, sindacati, amministrazione comunale, diocesi e cittadini tutti uniti per combattere il fenomeno

Alba in piazza contro il caporalato. "Non più tollerabile e si può sconfiggere"

Bandiere, striscioni, slogan sotto il sole cocente per dire no al caporalato. Trecento, quattrocento persone si sono radunate ad Alba per ricordare chi, spesso, sotto il sole cocente ci muore, vittima di condizione di lavoro inumane, di sfruttamento, di indifferenza. "La terra deve dare buoni frutti. Per tutti": Così è stata chiamata la manifestazione "contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo nelle Langhe e nel Roero" che le sigle sindacali del comparto alimentare Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno organizzato. In piazza Duomo "Mai più" sono state le due parole che hanno rimbombato e hanno illuminato gli interventi dei presenti.

A cominciare dal sindaco Alberto Gatto, che insieme al vescovo monsignor Marco Brunetti ha ribadito l'importanza di non rimanere indifferenti. "Le istituzioni ci sono e affronteranno ogni sfruttamento con ogni mezzo a propria disposizione. Da sindaco di una città importante come Alba, di un territorio che è stato capace di uscire dalla Malora, adesso non dobbiamo tornare indietro, abbiamo il dovere morale di affrontare questa sfida e mettere fine ad ogni forma di sfruttamento. Diciamo tolleranza zero al caporalato", ha detto il primo cittadino. "Porto la mia solidarietà ai lavoratori sfruttati a cui non sono stati riconosciuti diritti e dignità", ha aggiunto monsignor Brunetti.

A portare la propria testimonianza e proposte concrete anche la Regione, attraverso l'assessore all'Agricoltura Paolo Bongioanni. "Il nostro territorio è un patrimonio fatto di fatica e sacrificio che è stato tramandato e che non può essere infangato da episodi di caporalato".

Deciso Giorgio Airaudo segretario generale della Cgil Piemonte: "Dobbiamo sottrarre i lavoratori alle mafie, garantendo abitazioni anche transitorie per la stagionalità, trasporti, con un coordinamento che coinvolga gli Enti locali: un progetto che può funzionare come ha dimostrato l'esperienza di Saluzzo".

"Il fenomeno del caporalato si può sconfiggere attraverso la responsabilità di tutti gli attori coinvolti, non pensando che sia un episodio isolato nel nostro territorio, impegnandosi per mettere in campo azioni di contrasto alla piaga del lavoro nero e dello sfruttamento", il pensiero comune dei segretari generali di Fai Cisl Cuneo, Antonio Bastardi, Flai Cgil Cuneo, Loredana Sasia, e Uila Uil Cuneo e Piemonte, Alberto Battaglino.

Un chiaro riferimento al protocollo firmato ad aprile, che ha coinvolto Prefettura, gli Enti territoriali, le organizzazioni sindacali e di categoria, il Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani.

Alcuni interventi della giornata

 

Giulia Marro e Martina Amisano [Video]

Giorgio Airaudo [Video]

Paolo Bongioanni [Video]

Alberto Battaglino [Video]

Giuliana Cirio [Video]

Monsignor Brunetti [Video]

 

redazione

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