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Attualità | 15 luglio 2024, 20:03

Saluzzo, torna visibile l’antico quadro della Madonna sotto l’arco di porta Vacca

Sembrava scomparso, ma era nascosto da un vetro coperto dalla polvere e dallo sporco di decenni. Usando acqua e sapone un anonimo lo ha ripulito e riportato alla luce. Qui si diceva il rosario serale nel mese di maggio

Saluzzo, il dipinto di Porta Vacca tornato visibile

Saluzzo, il dipinto di Porta Vacca tornato visibile

Acqua e sapone e torna ad essere visibile un antico dipinto sacro all’interno dell’arco di porta Vacca, che un tempo era ammirabile sopra l’insegna del vecchio negozio di alimentari di Antonio Palmero e poi del negozio di ferramenta Aimone che lo aveva incorniciato con il ferro battuto. Poco a poco era scomparso alla vista all’esterno del locale, successivamente diventato la boutique Folies e ora il negozio di indumenti intimi Alpina del gruppo Trucco Tessile.

Della Madonna con la corona da regina e l’aureola, sul capo della quale quattro angeli sorreggono una corona di rose, sembrava non esserci più traccia. Invece, il dipinto era solo nascosto da un vetro molto sporco e coperto di polvere.

E’ bastata una lavata con acqua e detersivo per far tornare alla luce il dipinto dell’antica porta Vacca. Di esso, parla una pubblicazione di alcuni decenni fa: “Saluti da Saluzzo”- itinerari da Cartoline di inizio ‘900" a cura di Amalia Isasca e Antonella Rey.

Si tratta dell’itinerario 4, dove si racconta che la porta fu fatta costruire, insieme alla seconda cinta muraria, da Federico II, settimo marchese di Saluzzo e, insieme con porta Santa Maria (in piazza Risorgimento) è l’unica rimasta delle numerose porte che racchiudevano Saluzzo nella prima e seconda cinta muraria.

C’erano oltre porta Santa Maria e porta dei Vacca, porta Mondagli, porta Fia, porta San Martino, porta Gaifera, porta Pisterna o pusterula (o portina di soccorso).

Porta Vacca, come la via, prese il nome da una delle più importanti famiglie di Saluzzo, della quale si ricordano Antonio, professore di medicina all’Università di Pavia alla sua apertura nel 1362; Gerolamo, medico del marchese Ludovico I e Antonio, Arciprete del duomo di Saluzzo e vicario del vescovo Della Rovere.

"Sotto l’arco dal lato sinistro c’era anche una nicchia con la statua di una Madonna. La nicchia c’è, la statua non c’è più" - si legge nel libricino-. Davanti ad essa si recitava il rosario tutte le sere, nel mese di maggio, e si fermava la processione del Corpus Domini con l’elevazione del Santissimo".

Di fronte alla nicchia, sopra la vetrina dei negozi citati, c’era il quadro con una cornice di legno poi sostituita da quella in ferro per mano di Aimone.

Dopo anni di nebbia è tornata visibile grazie all’intervento di una persona, che ha voluto verificarne l'esistenza e ha provveduto all’intervento di pulizia. 

 

Vilma Brignone

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