Al Direttore - 15 luglio 2024, 14:50

QUATTROZAMPE / Ritrova la gatta che ha accudito per tre anni dal vecchio proprietario

Riceviamo e pubblichiamo la storia di Cristiana Bersia di Confreria

Immagine di repertorio

Riceviamo e pubblichiamo la storia di Cristiana Bersia di Confreria

Gentile Direttore, chiedo spazio al suo giornale per raccontare una storia che mi ha lasciata, a dir poco, basita e mi ha fatto capire come, nei momenti difficili, ci siano persone buone che fanno di tutto per aiutarti e altre che sono indifferenti alla sofferenza di chi vive accanto a loro.

Tre anni fa, in un momento di forte dolore personale, nel mio cortile è arrivata, miagolando, una gattina. Ho pensato fosse quasi un dono dal Cielo. Le ho dato da mangiare e, a poco a poco, ha iniziato a prendere confidenza. Con mio marito, ci siamo informati chiedendo nel vicinato se qualcuno l’avesse persa, ma ci hanno detto che era stata abbandonata. Ce ne siamo presi cura, portandola dal veterinario e lasciandola libera di entrare e uscire da casa nostra. Per tre anni è sempre tornata. Una sera di due mesi fa, invece, l’abbiamo aspettata ma non è più arrivata. Dal giorno dopo abbiamo iniziato a cercarla ovunque: nei pressi della bealera, tra i rovi, arrampicandoci su un vecchio acquedotto, di sera con una pila, ma niente. Ho chiesto a un’amica di postare la foto su Facebook d è partita una grande gara di solidarietà con telefonate e persone che mi hanno suonato il campanello per avvistamenti poi andati a vuoto, mentre noi abbiamo continuato a cercarla, tutti i giorni, ovunque. Abbiamo messo anche dei volantini nei negozi e in tanti, anche vedendo quanto stavo male, mi hanno aiutata a cercarla. Ero stanca, ma non ho mollato.

Una sera, tornando dalla Messa, l’ho vista su un balcone. Ho chiamato mio marito piangendo dalla gioia di saperla viva. Sapevo che quella era la casa del precedente proprietario della gattina. Ho suonato il campanello per giorni e, quando finalmente mi ha risposto, mi sono presentata e gli ho raccontato tutto. Lui non sapeva nulla, ma mi ha detto che la gattina era dei suoi figli e ha pensato di riprendersela.

Sono contenta che sia viva, ma ciò che mi fa stare male è stato il comportamento di chi sapeva che era lì, ma non mi ha detto nulla pur sapendo quanto io stessi soffrendo. Questa esperienza mi ha fatto capire che non si finisce mai, nel bene e nel male, di conoscere le persone. Un grazie di cuore alle tante persone, compresi i bambini, che mi hanno aiutata.