/ Attualità

Attualità | 13 luglio 2024, 18:55

Clima in Italia, nuovo record nel 2023: +1,20°C le temperature minime

Per il Piemonte, secondo i dati forniti dall'ARPA, con 11,2 °C l’anno si colloca al secondo posto dopo l’eccezionale 2022 (11,4 °C)

Clima in Italia, nuovo record nel 2023: +1,20°C le temperature minime

L'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) lancia l'allarme.

Mai così alte in Italia le temperature minime giornaliere: +1,20 °C l’anomalia registrata nel 2023, la più elevata della serie storica. Mentre salgono i valori di quelle più basse, lo scorso anno risulta il secondo, con un’anomalia di +1,14 °C, per temperature medie rispetto al valore climatologico del periodo 1991-2020, dopo il record di +1,23 °C del 2022. Il 2023 è il decimo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla media.

Ottobre è stato il mese relativamente più caldo: con +3,27 °C sopra il valore climatologico ha segnato il punto più alto della propria serie mensile dal 1961. Marcate anomalie superiori a +2 °C si sono registrate anche a luglio e settembre.

In estate l’Italia è stata investita da intense onde di calore, con le temperature di 48,2 °C registrate il 24 luglio a Jerzu e Lotzorai, nella Sardegna sud-orientale, massimo assoluto mai registrato in Sardegna, inferiore di 0,6 °C al record europeo di 48,8 °C registrato a Siracusa l’11 agosto 2021.

Analogamente alla temperatura dell’aria, la temperatura superficiale dei mari italiani nel 2023 si colloca al secondo posto della serie storica, con un’anomalia di +0,9 °C rispetto alla media climatologica 1991-2020.

I dati del report SNPA “Il clima in Italia nel 2023” consentono di caratterizzare il clima del Paese e la sua evoluzione, dalla scala nazionale a quella locale. La prima parte del report descrive l’andamento del clima nel corso dell’ultimo anno e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia, anche nel contesto climatico globale ed europeo. La seconda fornisce approfondimenti sul clima a scala nazionale, regionale e locale, e sugli aspetti e sugli eventi idro-meteorologici e meteo-marini più rilevanti e più critici che si sono verificati nel corso dell’anno in esame. 

Precipitazioni 

Dopo il grave deficit del 2022 (–22%), le precipitazioni cumulate annuali in Italia nel 2023 risultano quasi nella media con un –4% rispetto al periodo 1991-2020. Con una prevalenza di anomalie negative mensili durante l’anno, persistenti da luglio a dicembre al Sud e Isole, i mesi più secchi sono stati febbraio (–56%) e settembre (–51%), mentre i mesi più piovosi maggio (+143%) e giugno (+77%).

Particolarmente disastrose sono state le alluvioni che hanno colpito l’Italia centrale. Nel corso del mese di maggio i territori centro-orientali dell’Emilia-Romagna sono stati investiti da due eventi pluviometrici in rapida successione, entrambi di entità eccezionale, con precipitazioni cumulate sui primi 17 giorni del mese che hanno raggiunto valori fino a 609,8 mm a Trebbio (Modigliana, bacino del Lamone) e 563,4 mm a Le Taverne (Fontanelice, bacino del Santerno). Gli eventi hanno causato 17 decessi, piene eccezionali, migliaia di frane e danni gravissimi ed estesi su tutto il territorio. 

Il 2 novembre in Toscana forti temporali hanno fatto registrare quantitativi di pioggia eccezionali, con cumulati massimi puntuali fino a 180-200 mm in 3 ore sulle zone settentrionali delle province di Pisa e Livorno e fino a 130-170 mm in 5-6 ore sulle zone meridionali della provincia di Pistoia e sulla provincia di Prato. Gli effetti al suolo sono stati disastrosi, con esondazioni che hanno interessato importanti aree commerciali e molte zone residenziali e causato 8 vittime.

Siccità

La siccità e i conseguenti problemi di severità idrica hanno continuato a interessare l’Italia nel corso del 2023, sebbene in maniera differenziata rispetto alla situazione critica riscontrata nel 2022. Infatti, dopo il minimo storico di risorsa idrica registrato nel 2022, cioè 67 miliardi di metri cubi – circa la metà del valore medio del trentennio climatologico 1991-2020 – la disponibilità di risorsa idrica naturale è in ripresa nel nostro Paese nel 2023, stimata in 112,4 miliardi di metri cubi. L’Italia risulta comunque nel 2023 ancora in condizioni di siccità e severità idrica, avendo una disponibilità di risorsa idrica inferiore del 16% rispetto al valore medio 1991-2020.

In particolare, i territori del nord e centro Italia nei primi quattro mesi dell’anno sono stati caratterizzati da situazioni di siccità severa ed estrema che si sono andate attenuando nel corso del 2023. Negli ultimi tre mesi dell’anno, che generalmente risultano i più piovosi, si è registrato, in particolare, in Sicilia e in parte della Calabria ionica un consistente deficit di precipitazione, che ha determinato una condizione di siccità estrema. Anche la Sardegna è tra i territori in cui la disponibilità di acqua appare particolarmente ridotta.

IN PIEMONTE

In questo scenario nazionale anche il Piemonte ha registrato un anno con temperature ben al di sopra delle medie: l’anno si colloca al secondo posto dopo l’eccezionale 2022 (11,4 °C) e seguito dal 2017 (10,9 °C) nella distribuzione storica compresa tra il 1958 e il 2023. La temperatura media annuale è risultata pari a circa 11.2°C, superiore di +1.3 °C rispetto al periodo climatico di riferimento (il trentennio 1991-2020, avente una media climatica di circa 9.9°C). La siccità estrema del 2022 si è protratta anche nei primi mesi del 2023, aggravata dalle scarse precipitazioni nevose. Se all’inizio della primavera meteorologica 2022, la testata del bacino del Po poteva contare su circa 665 Mmc di acqua stoccata nel manto nevoso, tra i valori più bassi mai registrati negli ultimi 30 anni, nel 2023 la situazione non era migliore visto che 880 Mmc è ancora un valore ancora molto esiguo. Gli scarsi apporti hanno determinato in chiusura di bacino di Po minimi storici record delle portate nel mese di febbraio con 124 mc/s e nel mese di aprile (107 mc/s). Precipitazioni superiori alla media in maggio e giugno e poi nell’autunno hanno riportato i valori annuali di precipitazione prossimi alla media del periodo (-8%). Tuttavia, la distribuzione delle precipitazioni è stata alquanto irregolare con valori ben superiori alle medie sul Piemonte occidentale e inferiori su quello orientale, come mostrato in figura.

 

La scarsità di risorsa ha determinato nell’autunno condizioni di criticità per l’approvvigionamento di acqua potabile con diversi comuni riforniti da autobotti (Acquese e Ovadese le aree maggiormente colpite).

Il 2023 è stato anche caratterizzato da venti superiori alla media del periodo e da frequenti episodi di foehn. Gli episodi di foehn annuali sono risultati 92, decisamente superiori ai 66 della media annuale del periodo 2000-2020 e rappresentano anche il numero annuale massimo dal 2000; l’episodio più intenso più intenso dell’anno è avvenuto il 22 dicembre 2023 quando alcune stazioni della rete meteoidrografica hanno registrato raffiche record (Avigliana 115 km/h e Rifugio Vaccarone 197 km/h).

 

redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium