Politica - 12 luglio 2024, 12:32

Cuneo, in maggioranza si prosegue navigando a vista da “separati in casa”

Centro per Cuneo tentato dall’affondo dopo il “caso Acda” ma la rottura (almeno per il momento) non ci sarà. Le ferie incombono e nessuno vuole aprire una crisi correndo il rischio di restare col cerino in mano

Ancora una volta tanto tuonò che non piovve. Lo “schiaffo” ricevuto dal Centro per Cuneo con l’esclusione di Beppe Delfino dal cda – e di conseguenza dal ruolo di amministratore delegato – non avrà, almeno per il momento, conseguenze letali sulla tenuta della maggioranza.

Nel municipio di Cuneo si vive un clima da “separati in casa”, ma nessuno se la sente di fare il primo passo aprendo una crisi alla vigilia delle ferie. Le valigie (quelle per le vacanze) sono pronte e una crisi “balneare” non è nelle priorità né dei centristi né del Partito Democratico, i due maggiori azionisti della maggioranza consiliare.

In verità, qualcuno nel Centro per Cuneo è stato tentato dal dare l’affondo, ma è stato frenato. Lo sgarbo, per quanto rilevante, non sarebbe sufficiente a giustificare l’implosione di una maggioranza che la sindaca Patrizia Manassero, non si stanca di ripetere essere nata su basi “programmatiche”. I centristi civici godono di rilevanti posizioni di potere e un’eventuale rottura - non è difficile immaginare – non sarebbe gradita a tutti coloro che oggi siedono nell’esecutivo.

Centro per Cuneo dispone di quattro assessorati: Luca Serale (vicesindaco con deleghe a Lavori pubblici e Attività produttive), Valter Fantino (Bilancio e Sport), Cristina Clerico (Cultura e Personale) e Luca Pellegrino (Mobilità, Quartieri e Frazioni). Funzioni che costituiscono ruoli rilevanti di potere in seno alla giunta. A parte il rischio di perdere Clerico, in marcia verso il Pd, anche gli altri tre assessori centristi non risultano essere propensi ad abbandonare le loro funzioni in nome non si sa bene di quali prospettive.

Il Pd, dal canto suo, affidando il ruolo di “pompiere” alla sindaca, cercherà di normalizzare per quanto possibile le relazioni fra i quattro gruppi di maggioranza.

Lunedì 22 luglio c’è un nuovo Consiglio comunale nel corso del quale le minoranza torneranno all’attacco ma paradossalmente questo elemento concorre a ricompattare le fila (sfilacciate) della maggioranza dove la diffidenza ormai regna sovrana.

Tutto rinviato dunque a fine settembre, quando l’elezione del Consiglio provinciale tornerà ad accentuare le divisioni. Pd e centrosinistra si stanno infatti attrezzando per mettere il più possibile in difficoltà il presidente della Provincia Luca Robaldo.

L’estromissione di Delfino – avvenuta per un concorso di vari fattori –  viene letta dagli addetti ai lavori come un segnale per Robaldo, cui il Pd rimprovera di aver cambiato le carte in tavola dopo l’appoggio ottenuto per la conquista della presidenza della Provincia. Da lì in poi, varie altre vicende si sono succedute – Fondazione CrC, elezioni regionali – che hanno indispettito, ma più corretto sarebbe dire fatto “inviperire”, Pd e centrosinistra.   

La partita della Provincia non sarà irrilevante anche per le sorti del Comune di Cuneo.

Giampaolo Testa