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Cronaca | 05 luglio 2024, 16:28

Sicurezza stradale, 17 decessi nei primi sei mesi del 2024: dieci solo tra aprile e maggio

I mesi più funesti, fino ad ora. A giugno nessun incidente mortale. Nei primi sei mesi del 2023 i morti erano stati 11

Sicurezza stradale, 17 decessi nei primi sei mesi del 2024: dieci solo tra aprile e maggio

La sicurezza stradale continua ad essere una grande priorità per la Provincia.

Il bilancio di metà anno riporta un totale ad oggi di 17 decessi registrati dal 1° gennaio al 30 giugno 2024 causati da incidenti mortali sulle strade della Granda. Un dato ancora alto rispetto agli 11 morti dei primi sei mesi del 2023, anno che in totale (29 casi) si è confermato il migliore degli ultimi trent’anni. Segno che forse qualcosa sta cambiando nella cultura della sicurezza stradale per la quale le istituzioni pubbliche, come la Provincia di Cuneo, stanno lavorando con impegno a partire dalle scuole, come per il progetto “Sicuri per scelta”.

“Vorrei rimarcare l’impegno e la partecipazione della Provincia a questo progetto – spiega il presidente Luca Robaldo – che ci vede in prima fila accanto alla Fondazione Crc in questa iniziativa che punta sulla sensibilizzazione e sull’educazione stradale dei giovani verso una sempre più convinta cultura della sicurezza”.

I 17 morti registrati nei primi dei mesi del 2024 si sono verificati in larga maggioranza (11) con il coinvolgimento di autoveicoli, in due casi trattori o camion, ma anche moto (2), bicicletta (1) e infine un pedone. I mesi più drammatici sono stati aprile e maggio con 5 morti ciascuno, mentre gennaio (2), febbraio (3) e marzo (2) sono stati meno funesti. Solo a giugno non si sono verificati incidenti mortali. I dati sono stati raccolti ed elaborati su fonti giornalistiche dall’Ufficio Stampa della Provincia che svolge tale servizio dal 1998.

Che qualcosa sia cambiato da allora è evidente.

In quel 1998 i morti furono 138 e scesero sotto il centinaio soltanto nel 2005. I dati rilevano questo costante calo: 125 morti nel 1999; 122 nel 2000; 115 nel 2001; 116 nel 2002; 116 nel 2003; 105 nel 2004; 83 morti nel 2005; 71 nel 2006; 78 nel 2007; 72 nel 2008; 57 nel 2009; 68 nel 2010; 51 nel 2011; 51 nel 2012; 48 nel 2013; 42 nel 2014; 48 nel 2015; 33 nel 2016; 59 nel 2017; 44 nel 2018; 44 nel 2019; 38 nel 2020; 48 nel 2021. Il cambiamento positivo, seppur lento, sembra tutt’oggi progressivamente in atto. Nell’ultimo decennio la mortalità e quasi sempre scesa, stabilizzandosi sui 45 casi all’anno, nel 2023 eccezionalmente sotto i 30.

Il tema va affrontato con cautela. Secondo i dati provinciali l’inverno e la brutta stagione rappresentano un deterrente alla mobilità e motivo di maggior prudenza alla guida, mentre i mesi estivi e il bel tempo favoriscono gli spostamenti in generale e un maggior impiego dei mezzi a due ruote (moto e bici). Tra le cause dell’incidentalità continuano ad esserci l’eccesso di velocità, alterazioni psicofisiche, distrazioni alla guida e in generale mancanza di prudenza.

Gli incidenti sono infatti avvenuti soprattutto di giorno, per spostamenti lavorativi, lungo le strade a maggior scorrimento e negli attraversamenti dei centri cittadini. Infine, occorre sottolineare che i bilanci non tengono conto dei feriti più o meno gravi, né delle conseguenze come disabilità permanenti che restano fuori dalle statistiche, ma rappresentano una tragedia per le famiglie.

comunicato stampa

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