Saluzzese - 05 luglio 2024, 19:04

Davide Giordano ritira le dimissioni da consigliere comunale di Crissolo

Il sindaco Fabrizio Re e gli amministratori del paese dell’alta valle Po non accettano le dimissioni per un vizio di forma, permettendo una riflessione più approfondita e offrendo una soluzione per i suoi impegni lavorativi

Il consigliere comunale Davide Giordano e il sindaco Fabrizio Re

Dopo aver rassegnato, lo scorso 1° luglio, le dimissioni da consigliere comunale di Crissolo, Davide Giordano decide di ritornare sui suoi passi ritirandole oggi.

Il sindaco Fabrizio Re assieme agli amministratori comunali è giunto alle conclusioni che: "Le dimissioni di Davide Giordano dal Consiglio comunale non possono essere accolte a causa di un vizio di forma e questo contrattempo burocratico ci ha dato la possibilità di riflettere con più calma sulla situazione e di confrontarci.

Poiché il consigliere per la sua formazione accademica e come divulgatore rappresenta una risorsa importante per la nostra squadra, abbiamo deciso di venire incontro alle sue esigenze lavorative offrendogli la possibilità di collegarsi con noi da remoto nel caso in cui i suoi impegni lo portino lontano da Crissolo nelle date di consiglio comunale".

Le ragioni della cessazione dell’incarico da parte di Giordano, stando a quanto lui stesso scrive, erano dovute a ‘motivi di lavoro’.

In una Pec indirizzata all’amministrazione comunale del paese, il consigliere dimissionario aveva infatti scritto: “Sopraggiunti impegni professionali per il Dipartimento di Protezione Civile nelle regioni Lazio, Liguria, Marche e Campania. Tali vincoli di lavoro lontani dal mio comune, non mi permetterebbero più di assolvere adeguatamente all’impegno a suo tempo preso con il signor sindaco e il Consiglio, nonché di corrispondere con la dovuta solerzia al mandato di consigliere conferitomi dagli elettori”.

Le dimissioni da parte del pilota di elicotteri, appassionato di storia locale, di fotografia e riprese video, che lavora per la Protezione Civile in tutta Italia, erano sopraggiunte dopo che la scorsa settimana il sindaco di Crissolo Fabrizio Re aveva ripreso sulla pagina Facebook del Comune un post sul profilo social di Giordano in cui il consigliere rimarcava le condizioni ‘pietose’ e pericolose  del manto stradale della strada provinciale 26 che da Paesana porta a Crissolo e anche all’imbocco delle strade per i Comuni di Oncino e Ostana.

Il post di Giordano era stato scritto nel pomeriggio dello scorso venerdì 28 giugno, a meno di 24 ore di distanza dal Consiglio Provinciale ‘itinerante’ che aveva scelto proprio Crissolo per la sua seduta avvenuta nel tardo pomeriggio di giovedì 27 giugno.

Proprio durante il Consiglio provinciale, presieduto dal presidente Luca Robaldo nella ‘Sala delle Guide Alpine del Monviso’, il sindaco Re era intervenuto riguardo la viabilità della Paesana-Crissolo chiedendo alla Provincia di intervenire per ripristinare il manto stradale “al limite della praticabilità”.

Nel post  sul suo profilo Facebook, che riporta una foto in primo piano dello stato dell’asfalto della strada provinciale, Giordano aveva descritto la situazione del selciato e la sua pericolosità, per i tanti utenti che soprattutto nella stagione estiva salgono in alta valle Po in auto moto e bici e per i residenti stessi.

Da quanto mi risulta gli ultimi tappeti sono stati fatti al tempo del giro d'Italia 1992 - scrive Giordano - Possibile che se vai nelle blasonate valle d'Aosta e Trentino così come in altre zone del Piemonte (Langa, o le zone dei Laghi) e l’asfalto è perfetto?

Mentre in quelle zone è un piacere andare in auto, moto e bici la nostra strada sembra quasi una pista forestale diventando pericolosa per tutti a partire dai ciclisti che – sottolinea con enfasi – sono sempre meno forse a causa del dissesto della strada che non è di facile transito nemmeno per le ambulanze con a bordo i pazienti”.

Queste affermazioni sono però state mal ‘digerite’ da Re, che a sua volta ha subito ribattuto su Facebook: “Il sindaco e l’amministrazione comunale di Crissolo si dissociano totalmente dalle affermazioni contenute nel post e ne prendono assoluta distanza per le inconfutabili inesattezze in esso contenute, scusandosi con l’amministrazione Provinciale della quale abbiamo avuto l’onore, non più tardi di ieri sera, di ospitarne il Consiglio.

Una serata in cui abbiamo espresso i nostri ringraziamenti per il lavoro svolto sulle nostre strade, nonostante le poche risorse a disposizione e strappato un impegno di massima ad intervenire proprio sul tratto di strada Paesana-Crissolo”.

Dopo una settimana di scaramucce, oggi con la richiesta del ritiro delle dimissioni da parte dall’amministrazione paiono essersi calmati gli animi.

Dal canto suo Giordano ha affermato oggi che rinuncia alle dimissioni: “Mi sento lusingato - ha affermato - che l’amministrazione comunale le abbia respinte tenendo in considerazione il  grande amore che ho da sempre per Crissolo, il Monviso e la storia della valle Po e dei suoi abitanti e la fiducia che avevano riposto in me i crissolesi che mi avevano votato alle elezioni comunali dell’ottobre del 2021”.

Ricordiamo che in occasioni delle elezioni comunali del 2021 per la prima volta nella storia del paese c’era stata una sola lista, quella a sostegno di Fabrizio Re al suo secondo quinquennio come sindaco del paese, nella quale erano entrati due consiglieri che nel mandato precedente sedevano tra i banchi della minoranza: Nicola Bessone e Massimo Ombrello attualmente assessore assieme all’inossidabile vicesindaco Aldo Perotti, per anni sindaco del Crissolo prima di Re (che con  Perotti era vicesindaco).

Dal 2021 ad oggi le annunciate dimissioni di Giordano non sono state le prime, infatti dall’amministrazione crissolese, a inizio 2023, si era dimesso il consigliere Antonino Scalafiotti  all’epoca 76enne, adducendo, tra gli altri, il motivo dovuto all’età che è poi la stessa del vicesindaco Aldo Perotti oggi 77enne.

Se Davide Giordano non avesse ritirato le dimissioni sarebbero quindi (con Scalafiotti) altri due i consiglieri che si sono dimessi.

Si deve ricordare che se da oggi alla fine del mandato nel 2026, Giordano non avesse ritirato le dimissioni e se nel frattempo si fosse dimesso un altro consigliere, il Comune verrebbe commissariato, come previsto dalla legge nel caso di dimissioni di tre consiglieri.

Evidentemente l’amministrazione del paese, alle pendici del Re di Pietra, questo lo ha messo in conto per evitare di fare la fine del Comune di Sanfront, da meno di un mesa nella mani del Commissario Prefettizio in quanto le elezioni amministrative dello scorso 8 e 9 giugno sono state dichiarate nulle.

Anna Maria Parola