Quasi 500 firme quelle raccolte in piazza Boves, contro il degrado della zona del centro storico che gravita in particolare attorno ai Giardini Fresia.
Ci sono residenti, commercianti, artigiani e rappresentanti del Comitato del centro storico di Cuneo all'assemblea spontanea convocata per oggi 4 luglio. La riunione è stata organizzata da Silvio Falco, residente di via Alba, "per difendere i nostri diritti a garanzia di una città migliore per tutti".
Il nodo è quello della mancanza di sicurezza e ancor più la denuncia del degrado che, ormai da diverso tempo, interessano proprio il cuore storico del capoluogo: “Siamo tutti dalla stessa parte - dice Falco -, noi e le numerose forze dell’ordine presenti. Siamo nel quadrilatero del degrado, questa è terra di spaccio. Non siamo qui per una protesta ma per una proposta”. Si fa l’elenco delle strade coinvolte, poi se ne aggiungono altre: via Fossano, contrada Mondovì. “Questo è il Bronx”, dice qualcuno.
Si ricorda il tragico episodio del 2008, con un morto ammazzato da un coccio di bottiglia: “I cocci sono tornati”, rincara Falco.
Pietro Carluzzo, presidente del comitato del centro storico, spiega che si stanno organizzando iniziative per rivitalizzare e dare nuova linfa alla zona con iniziative culturali: “Spero si cominci a fare gruppo e che questo gioco di squadra tra tutti quelli che amano e vivono il centro storico non si fermi”.
Parola anche a Roberto Ricchiardi, presidente di Confcommercio Cuneo e commerciante della zona: “Finalmente siamo qui tutti insieme”.
Anche Valerio Romana di Confartigianato evidenzia l’unità di intenti di tutti per risolvere finalmente la situazione in una zona dove il problema non è più la "mala movida", ma il degrado e la delinquenza. Proprio ieri, 3 luglio, si è svolto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e la Prefetta Fabrizia Triolo, prossima al trasferimento a Modena, si è anche resa disponibile ad incontrare i promotori dell'incontro in piazza per spiegare loro cosa si sta facendo e si continua a fare per arginare la situazione, evidentemente molto complessa. L’incontro è in programma il prossimo lunedì 8 luglio.
In piazza anche tanti consiglieri di minoranza, ma nessun esponente di Giunta o dei gruppi di maggioranza. Qualcuno chiede della sindaca, non senza un tono polemico.
Viene letto di fronte a tante persone, dalla dottoressa Anna Merlotti, che lo ha scritto, il testo di una lettera inerente le motivazioni dell'incontro: "I cittadini, i commercianti e gli artigiani del quartiere Cuneo Centro Storico lamentano da tempo la situazione di microcriminalità che prolifera nell’area, soggetta a spaccio, degrado, vandalismo, bivacchi molesti, aggressioni, alcol e droga consumati a tutte le ore specialmente nei Giardini Fresia e in Piazza Boves (trasformati in market a cielo aperto). Gli innumerevoli episodi registrati e puntualmente segnalati negli ultimi anni si sono particolarmente intensificati e aggravati nell’ultimo periodo con minacce e atti di violenza.
La situazione di crescente insicurezza e degrado richiede una mobilitazione per difendere la convivenza pacifica di tutti i componenti della comunità, il rispetto delle regole, la vivibilità e la tranquillità dei luoghi dove viviamo, dove lavoriamo o che frequentiamo. Malgrado gli sforzi fatti fin qui la situazione non accenna a migliorare. Ora è il momento di riappropriarci degli spazi pubblici con una pressione della cittadinanza che ribadisca il diritto alla sicurezza e alla legalità, per promuovere la partecipazione critica alla vita pubblica e il confronto e la discussione con gli interlocutori istituzionali responsabili di garantire la sicurezza, il decoro, la convivenza civile, la tutela della qualità della vita e della salute, dell'ambiente e per consentire la fruibilità dei beni e degli spazi comuni"
Aggiunge la dottoressa Merlotti: "Quello che ci unisce è la preoccupazione e la stanchezza. Sappiamo della complessità del problema, ma dobbiamo agire prima che questa situazione sfugga di mano. Dobbiamo fare pressione e ribadire il diritto alla sicurezza. Attiviamoci per garantire una città migliore per tutti”.
In piazza anche polizia, carabinieri e finanza, a vigilare sulla riunione. Non si vede nessuno di quelli che creano disagio e insicurezza, c’è tanta gente ai tavolini dei dehors, a vivere la piazza che tutti vorrebbero: un luogo di socialità. Sicuro anche e soprattutto a tarda sera e di notte.