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Politica | 02 luglio 2024, 17:48

L'assessore Edoardo Fenocchio: "Per migliorare il traffico di Alba non bastano le infrastrutture, serve una nuova mentalità"

Il responsabile di Lavori Pubblici e Mobilità della Giunta Gatto mette sul tavolo le sue idee: "Manutenzione delle opere, ma insieme a un nuovo tipo di progettualità condivisa e sostenibile"

L'assessore Edoardo Fenocchio (credito Gisella Divino - Comune di Alba)

L'assessore Edoardo Fenocchio (credito Gisella Divino - Comune di Alba)

Il nuovo assessore ai Lavori pubblici e alla Mobilità del comune di Alba è Edoardo Fenocchio, 43 anni, laureato in Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio. Con lui parleremo di traffico, infrastrutture e mobilità del futuro.

Si può raccontare brevemente?
"Esercito la libera professione occupandomi di infrastrutture e mobilità sostenibile. Ho collaborato con diverse associazioni per la mobilità sostenibile e ha conseguito le qualifiche di Mobility Manager e di Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica".

Il tema della mobilità sarà nevralgico?
"Sono anni che si parla di questa tematica imprescindibile: Alba è una città che ha un'attrattiva turistica, commerciale e industriale. Questo si manifesta anche in una pressione del traffico eccessiva a cui è sottoposta. Sono qui per trovare delle strategie che diano risultati positivi".

Cosa si può fare nel breve periodo?
"La manutenzione delle infrastrutture già esistenti, con un ragionamento che sappia ottimizzarle. Per quanto riguarda la viabilità mi riferisco a strade, marciapiedi, piste ciclabile, con un'attenzione al verde e a tutti gli spazi cittadini. Nel breve periodo possiamo pensare all'ordinarietà".

Allargando lo sguardo al futuro?
"Avremo la possibilità di agire contando su elementi che afferiscono al personale e al bilancio con soluzioni che possano portare risultati. Parlando in termini concreti, la base sarà il piano della mobilità sostenibile che il Comune ha adottato due anni fa, a cui affiancheremo studi tecnici e tematici per capire come intervenire sul traffico".

E come ragionerete a livello di infrastrutture?
"La ricetta generale sarà quella affiancare alle grandi opere, che sono già partite o sono in fase di realizzazione, dal Terzo Ponte alle Bretelle, interventi che incentivino in senso concreto la mobilità sostenibile. L'obiettivo è quello di spostare la percentuale di persone che si spostano col mezzo privato verso modalità più sostenibili, dal punto di vista economico e della saturazione dell'infrastruttura stradale".

Un cambio di approccio?
"Fa parte del modo di approcciarsi della progettualità internazionale, da un lato bisogna curare l'infrastruttura, attraverso la manutenzione e il potenziamento, tenendo conto dei vincoli di bilancio e di spazio, ma anche sviluppare una prospettiva più sostenibile, affiancando politiche che incentivino l'uso delle biciclette o del mezzo pubblico. Ma al di là del rischio della retorica bisogna capire quali leve andare a toccare. Come rendere un mezzo pubblico più efficiente, affidabile e appetibile?

Come?
"Con un maggiore numero di corse, rendendo il trasporto pubblico più competitivo con una maggiore prospettiva dal punto di vista economico, con una sinergia che coinvolga altri mezzi. Ad oggi ad Alba abbiamo un'incidenza dei veicoli privati che supera il 90% e non possiamo solo potenziare l'infrastruttura, non basterebbe. I veicoli che entrano ed escono quotidianamente rappresentano un numero troppo rilevante. Servono azioni concrete che incentivino anche dei cambi di abitudini legati allo spostamento".

Un discorso non particolarmente facile.
"Si tratta di uscire dalla propria zona di comfort, ma deve essere fatto con un progetto partecipativo, di transizione e non unilaterale. Le azioni concrete devono accompagnare alla consapevolezza per generare un cambiamento e una scelta differente di spostamento".

 

 

 

 

Daniele Vaira

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