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Politica | 29 giugno 2024, 07:51

Elezioni comunali, chi ha votato nell’autunno 2020 slitta al 2026: un anno in più per diciannove amministrazioni

Secondo la legge 182 del 1991 chi sfora la finestra elettorale primaverile dovrebbe “guadagnare” oltre sei mesi: sono tanti i Comuni che si sono trovati in questa situazione, negli anni del Covid. Renaudi, sindaco di Peveragno: “Un’opportunità, ma anche una responsabilità in più”

Elezioni comunali, chi ha votato nell’autunno 2020 slitta al 2026: un anno in più per diciannove amministrazioni

Per gli “addetti ai lavori” e gli esperti del settore sarà, di fatto, una realtà ma siamo certi che non tutti sappiano che i sindaci eletti nella tornata elettorale dell’autunno 2020 molto probabilmente non andranno a scadenza di mandato – come normale - nel 2025. Ma, invece, quasi un anno dopo. Oltre sei mesi di ampliamento per il mandato dei sindaci – e del Consiglio comunale, stante il rapporto dello simul stabunt vel simul cadent che lega i due organi amministrativi - , apparentemente in barba all’articolo 51 del Testo Unico degli Enti Locali che fissa nei classici cinque anni la loro durata.

E’ tutto scritto nell’art.1, primo comma, della legge 182 del 7 giugno 1991, secondo la quale “le elezioni dei Consigli comunali si svolgono in un turno annuale ordinario da tenersi in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno se il mandato scade nel primo semestre dell’anno, ovvero nello stesso periodo dell’anno successivo se il mandato scade nel secondo semestre”.

Il turno elettorale si deve svolgere tra il 15 aprile e il 15 giugno dell’anno successivo a quello normalmente coinvolto se il mandato scade nel secondo semestre: si ritiene quindi (e nei Comuni coinvolti se ne parla ormai da mesi) che per le amministrazioni che hanno eletto il sindaco nell’autunno 2020 – e che avrebbero dovuto farlo nella primavera dello stesso anno, non fosse stato per lo scatenarsi della pandemia da Covid-19 - la tornata elettorale cadrà quindi nella primavera 2026 invece che nell’autunno 2025.

Stessa cosa potrebbe accadere anche a quelle che sono andate al voto nell’autunno 2021: per loro, la scadenza di mandato arriverà nella primavera 2027.

Tutti i Comuni della Granda coinvolti

Questo vale, ovviamente, per tutti i comuni d’Italia.

Nella nostra provincia Granda le amministrazioni coinvolte – che hanno votato l’ultima volta il 20 settembre 2020 – sono: Aisone, Benevello, Briga Alta, Caprauna, Carrù, Castiglione Tinella, Cortemilia, Costigliole Saluzzo, Diano d’Alba, Elva, Morozzo, Narzole, Peveragno, Priero, Roaschia, Rossana, Santo Stefano Belbo, Treiso e Vicoforte.

Quelle che sono andate alle urne nell’ottobre 2021, invece: Barbaresco, Caramagna Piemonte, Casalgrasso, Casteldelfino, Cavallermaggiore, Crissolo, Dronero, Entracque, Frassino, Grinzane Cavour, Lequio Tanaro, Martiniana Po, Melle, Monesiglio, Montaldo Roero, Nucetto, Pezzolo Valle Uzzone, Pontechianale, Prazzo, Prunetto, Roccaforte Mondovì, Roddi, Sampeyre, Santo Stefano Roero, Valdieri e Vinadio.

Il sindaco di Peveragno: “Opportunità, ma anche responsabilità”

Nella prima delle due tornate il Comune con il maggior numero di abitanti è Peveragno e il sindaco Paolo Renaudi ha confermato la cosa. Con il carico di opportunità e responsabilità, al contempo, che questa porta con sé. “In pochi forse la conoscono, ma è una norma dello Stato a tutti gli effetti – spiega Renaudi - . In sostanza abbiamo guadagnato quattro mesi nel 2020, perché si sarebbe dovuto votare in primavera ma così ovviamente non è stato, e ora ne recuperiamo altri sei almeno, un anno in più nel complesso”.

Abbiamo letteralmente una stagione in più ma è vero che nel periodo del Covid, che ha motivato il ricorso straordinario alla norma stessa, molti passaggi del programma di governo sono state accantonate per rincorrere le necessarie emergenze. Ci viene dato il tempo di recuperare e, allo stesso tempo, ci si impone di scrivere un bilancio in più” ha concluso Renaudi.

Mauro Astesano – sindaco di Dronero, Comune con più abitanti per la tornata dell’autunno 2021 – non si sbilancia ancora, però: “Comunicazioni certe sull’argomento non le ho ancora ricevute, ufficialmente, e non so se lo si possa dare per scontato. Le informazioni arriveranno, siamo certi”.

Simone Giraudi

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