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Attualità | 29 giugno 2024, 12:57

29 giugno: festa di San Pietro e San Paolo in tutta la Chiesa, anche a Bra

Tutta la verità sull’anniversario del martirio dei due Santi e perché sono festeggiati insieme

San Pietro in vincoli, chiesa di Sant’Antonino Martire, a Bra

San Pietro in vincoli, chiesa di Sant’Antonino Martire, a Bra

 

 «Domine, quo vadis?». È la domanda che Pietro, in fuga da Roma per scampare alla persecuzione di Nerone, rivolse a Gesù che, secondo una tradizione, gli apparve sull’Appia antica. «Vado a Roma, per essere crocifisso nuovamente», rispose il Signore. Pietro, comprese le parole del Maestro, tornò sui suoi passi e affrontò il martirio.

Oggi, 29 giugno, si festeggiano San Pietro e San Paolo, patroni di Roma, ma in realtà è tutta la Chiesa che ricorda i due apostoli.

Pietro è stato uno dei dodici apostoli di Gesù ed i cristiani lo ricordano come il primo Papa. Le sue reliquie sono conservate nella necropoli sotto la basilica vaticana. Paolo è stato l’apostolo delle genti, missionario presso i romani ed i greci. Entrambi furono martirizzati a Roma e a loro sono dedicate le basiliche di San Pietro e di San Paolo fuori le Mura. 

A Bra le celebrazioni sono iniziate già alla vigilia con la Messa vespertina al Santuario della Madonna dei Fiori. Ma San Pietro “protegge” la città a partire dalla chiesa parrocchiale di Sant’Antonino, dove nella cappella di sinistra della navata si trova una statua che raffigura il Santo.

A rubare l’occhio sono i vincoli (dal latino vincula, catene) che, secondo il racconto degli Atti degli Apostoli, furono messi al Santo per ordine di re Erode, ma l’apostolo venne miracolosamente liberato da un angelo.

E qui apriamo una parentesi. Nel V secolo d.C. l’imperatrice Elia Eudocia, moglie dell’imperatore d’Oriente Teodosio II, ebbe in dono dal Patriarca di Gerusalemme, Giovenale, le catene con le quali, secondo il racconto degli Atti degli Apostoli, San Pietro era stato imprigionato a Gerusalemme.

L’imperatrice inviò le catene alla figlia, Licinia Eudossia, moglie dell’imperatore d’Occidente Valentiniano III, la quale volle donarle personalmente a papa Leone I, detto anche Leone Magno.

La Chiesa era già in possesso delle catene utilizzate per la prigionia di San Pietro nel Carcere Mamertino, cosicché, quando il pontefice accostò le due catene, queste si fusero miracolosamente per divenirne una soltanto. La reliquia è conservata a Roma nella basilica di San Pietro in vincoli.

Perché San Pietro e Paolo si festeggiano insieme il 29 giugno

Per alcuni il 29 giugno è il giorno in cui vennero martirizzati i due Santi, ma non ci sono prove a fondamento di questa teoria, anzi le fonti storiche ci dicono che non sono morti nello stesso anno e probabilmente nemmeno nello stesso giorno. Molto più probabile invece è da ritenere che la scelta sia dovuta al processo di cristianizzazione dell’Impero Romano. Il 29 giugno, infatti, ai tempi di Augusto, sul Quirinale si celebravano i Quirinalia, una festa in onore dell’antica divinità sabina Quirino, figura pagana protettrice di Roma. Per i poeti augustei, addirittura, Quirino è Romolo divinizzato dopo la morte. Pertanto, la Chiesa Cattolica decise di sostituire il giorno della celebrazione del fondatore di Roma, Romolo, con quello del fondatore della Chiesa, Pietro. Inoltre, per mantenere la dualità di Romolo e Remo, fu scelto di associare San Pietro con San Paolo, in una sorta di gemellarità ripetuta in uno dei giorni più importanti per la città. Fissò così la loro morte nello stesso giorno, il 29 giugno del 67, per mano delle persecuzioni di Nerone.

Quando è avvenuto il martirio di San Pietro e Paolo

I due seguaci di Cristo hanno storie molto diverse, ma ad accomunarli è il loro martirio, avvenuto in entrambi i casi a Roma tra il 64 e il 67 d.C., durante le persecuzioni di Nerone.  

San Pietro morì crocifisso come il Messia, dopo l’incendio divampato a Roma tra il 18 e il 27 luglio 64, ma chiese di essere posizionato a testa in giù, perché non riteneva di essere degno di perire come Cristo. Al contrario di Pietro, Paolo non è uno degli apostoli di Cristo e anzi fu un persecutore dei cristiani. Un giorno mentre si recava a Damasco fu folgorato dalla luce divina: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?», gli chiese Gesù. In seguito si convertì e divenne il più grande missionario della storia, l’apostolo delle genti. Anche lui venne martirizzato, giustiziato per decapitazione nel 67, presso le Acque Salvie. Le sue spoglie vennero sepolte lungo la via Ostiense, dove in seguito venne costruita la Basilica di San Paolo fuori le mura. E chissà se tra un festeggiamento e l’altro, in molti ricordano la leggenda di Paolo. La sua testa, troncata sul collo, rimbalzò tre volte sul terreno, facendo sgorgare miracolosamente tre fonti d’acqua. Così nacquero le Tre Fontane, dove sorge l’omonima abbazia e la chiesa ad opera di Giacomo della Porta.

 


Silvia Gullino

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