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Politica | 27 giugno 2024, 07:11

Alba, l'assessore Davide Tibaldi: "Sogno una città libera, sportiva e responsabilizzata"

Chiamato a giocare nella squadra del nuovo sindaco, delinea le sue priorità: "Impianti sportivi puliti, sicuri e tanti spazi aperti dove muoversi liberamente". Sul tema della sicurezza: "Non bastano le telecamere, ci vuole l'aiuto della cittadinanza"

L'albese Davide Tibaldi, già consigliere comunale, fa parte della Giunta nominata dal nuovo sindaco Alberto Gatto

L'albese Davide Tibaldi, già consigliere comunale, fa parte della Giunta nominata dal nuovo sindaco Alberto Gatto

Si dovrà occupare di sport, quartieri e frazioni, polizia municipale e gemellaggi: l'assessore Davide Tibaldi, 48 anni, si presenta e delinea quali sono le sue sfide per il futuro di Alba.

Chi è Davide Tibaldi?
"Sono un insegnante di educazione fisica, laureato in scienze motorie, sono padre di tre figli, marito per quanto tempo mi rimane, e dopo di che insomma, lavoro nella scuola, collaboro al progetto Joy of Moving della Ferrero e mi occupo anche di volontariato all'interno di alcune associazioni che promuovono attività per giovani nei centri di assistenza minori e disabili".

Il suo incontro con la politica?
"Da novembre 2022 sono stato consigliere della minoranza in sostituzione di Rosanna Martini, che si era dimessa. Ho fatto questo percorso che mi è stato molto utile per capire determinati meccanismi, ma non mi definisco un politico, mi metto al servizio della città".

Poi è diventata una passione?
"Non l'avrei mai pensato; ora in maggioranza abbiamo la possibilità di essere più incisivi. Quando sei in minoranza il tuo compito è di controllare e di fare anche da supporto all'Amministrazione con delle proposte. Quando sei in Giunta, e me ne sto accorgendo in questi giorni, devi occuparti di tanti aspetti e cercare di orientarli in base a quelle che sono le tue esperienze, i tuoi vissuti, i tuoi pensieri".

Come pensa di poter fare la differenza?
"Sicuramente l'ambito che più mi appartiene è quello dello sport. Io ho sempre giocato, ho sempre fatto sport, sono stato allenatore, sono insegnante di educazione fisica, quindi credo tantissimo nello sport, credo nel suo potere sociale, di coesione, di scambio, di possibilità di vivere insieme per i concittadini. Si tratta di uno strumento davvero potente che a livello amministrativo molte volte viene sottovalutato, ma in realtà, secondo me, deve rivestire un ruolo di primo ordine proprio per cercare di aumentare la qualità della vita delle persone".

Cosa rappresenta per lei lo sport?
"Fare sport vuol dire non solo stare in salute a livello fisico, ma anche a livello psicologico e soprattutto avere opportunità di condividere con i propri amici, con cittadini, fare nuove conoscenze, mettersi in relazione anche con chi organizza".

Quale sarà il suo primo passo?
"Dare dignità a tutte le attività che ci sono a livello cittadino, partendo dalla questione delle strutture. Molte segnalazioni mi sono già arrivate sulla effettiva pulizia e messa in sicurezza degli impianti. Sarà uno dei primi interventi che proporrò in Giunta: fare in modo che all'inizio del nuovo anno sportivo ci siano condizioni igieniche e di sicurezza adeguate in tutti gli edifici che ospitano le varie attività. Dopodiché andrò a visitare tutte le società sportive per capire quali siano effettivamente le esigenze. Bisogna ragionare su un binario doppio".

Ossia?
"Da una parte, supportare tutte le associazioni e organizzazioni sportive che nei vari impianti offrono dei servizi alle famiglie. Dall'altra parte, però, serve agevolare l'accesso alle strutture sportive, al movimento, predisponendo degli spazi cittadini perché la gente possa in maniera libera e non condizionata fare sport, muoversi. Il doppio binario riguarda le scienze sportive che davvero fanno un'opera meritoria sul suolo cittadino, ma al contempo promuovere l'accesso libero alle strutture in determinati orari o predisporre spazi pubblici cittadini in modo che le persone possano effettivamente godere di tutte le realtà a loro disposizione".

Tutti gli sport devono avere pari dignità.
"Non ci sono sport di serie A e di serie B. Tutti devono poter aver accesso alle attività sportive, non solo quelle organizzate dalle società che fanno un lavoro immenso, ma è nostro compito ampliare la platea dei possibili fruitori che incontrano ostacoli non solo economici, ma anche logistici. Si tratta di un movimento che porta benefici a tutta la cittadinanza".

Una considerazione a parte la merita il rugby.
"Si tratta di una realtà che ormai esiste sul territorio da anni, ma ancora non ha trovato una collocazione. Si è costretti ad andare ad Asti e questo non è accettabile. Vanno istituiti un impianto o una zona che possano ospitare questa attività che è davvero portatrice di valori sani, educativi e di aggregazione. Quindi è un impegno che mi sento di poter prendere perché possa esserci un servizio, un ulteriore possibilità per le famiglie di appoggiarsi a una disciplina, ad un'organizzazione che davvero può determinare il benessere di molti bambini, di molte famiglie".

Lei si dovrà occupare anche di Polizia municipale e quindi di sicurezza.
"Nei prossimi giorni avrò un incontro con il comandante della Polizia municipale, Antonio di Ciancia. Io credo che per garantire più sicurezza ci debbano essere un impegno e una presa di coscienza e di responsabilità da parte dei cittadini, affidando loro dei piccoli incarichi, delle piccole responsabilità che potrebbero essere gestite con l'ausilio, ovviamente, della macchina amministrativa e comunale, della Polizia municipale. Manifestazioni ed eventi organizzati sul territorio potrebbero, da un lato, gratificare l'operato dei cittadini e dall'altra parte sottrarre l'utilizzo di certi spazi ai malintenzionati".

E per quanto riguarda la videosorveglianza?
"Verificherò, insieme al comandante, tutto ciò che è stato fatto. Ci sono stati degli interventi positivi, installando delle telecamere in molte zone, ma sicuramente rappresentano uno strumento valido, che, però, non sufficiente perché ci devono essere consapevolezza e partecipazione. Verificheremo se ci saranno altre necessità in termini di videosorveglianza, ma credo che lo strumento digitale delle telecamere solo unitamente al presidio da parte della cittadinanza possa davvero fare la differenza".

Daniele Vaira

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