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Attualità | 27 giugno 2024, 07:05

Andrea, Barbara e la salita in alpeggio: “Teniamo viva la tradizione, è l'anima del nostro lavoro”

Marito e moglie, titolari di un'azienda agricola a Moiola, in valle Stura, sono partiti per la transumanza trasferendosi per l'estate nei pascoli francesi

Ha preso via all'alba il viaggio della mandria condotta da Andrea Colombero e dalla moglie Barbara

Ha preso via all'alba il viaggio della mandria condotta da Andrea Colombero e dalla moglie Barbara

Sono ripartiti per l'alpeggio, diretti oltre il confine con la Francia. Anche quest'anno Andrea Colombero e la moglie Barbara risaliranno la valle Stura insieme alla famiglia, agli amici e ai loro capi. Partenza da Moiola, passando per il colle della Lombarda, dove faranno tappa per il pranzo al sacco, e arrivo ai pascoli alpini francesi.

I due sono titolari di un'azienda agricola e producono formaggi con un metodo tradizionale e intramontabile. Non c'è meteo instabile o strade franate o temperature poco estive che tengano: il loro impegno per il mantenimento e la tutela di una pratica antica come quella della transumanza non conosce ostacoli. Non si fanno scoraggiare facilmente, eppure di ostacoli nel loro mestiere ne incontrano molti tutti i giorni, ma la loro è una scelta di vita consapevole e coraggiosa. Due stagioni fa hanno superato faticosamente una stagione estiva caratterizzata da una siccità senza precedenti, persino in alpeggio, con l'incognita della pioggia e di una conseguente discesa anticipata.

Si parla delle figure degli allevatori e agricoltori come di “custodi” delle montagne e delle terre alte, ed è a quello che si ispira Andrea quando con determinazione ha scelto di percorrere le orme del padre e proseguire la sua attività. Ama il suo lavoro e la montagna, una combinazione che gli permette di metabolizzare meglio i sacrifici.

Pochi effetti personali, l'essenziale, e i loro bovini, gli amati compagni di viaggio, è quanto serve per la transumanza, ci racconta Andrea alla vigilia del viaggio. “Vogliamo tenere viva la tradizione – spiega -, quella con cui la transumanza veniva fatta a piedi. Per me è importante rispettare il rito come lo si faceva un tempo perché è l'anima del nostro lavoro, è un vero valore identitario da conservare e condividere con altre persone, trasmettendolo nella sua essenza più pura”.

La partenza è prevista all'alba, il cammino sarà lungo, alternato da pause in base alle necessità degli animali. Ieri, intanto, si è iniziato coi preparativi per la partenza. Il rito vuole che si preparino i campanacci celebrativi, più grossi e legati a eventi dedicati, da indossare solo per la transumanza, sia per la salita che per la discesa. Fanno eccezione quelle compiute in momenti di lutto familiare, occasioni nelle quali la tradizione verrebbe sospesa. Ogni capo, inoltre, viene dotato di quelli ordinari, che terranno per tutta l'estate.

Ed ecco il programma, illustratoci da Andrea poco prima di partire: “Questa notte (la scorsa, ndr) intorno alle 3 inizieremo con la mungitura. Alle 5 arriveranno i camion per il carico dei bovini, che verranno trasportati fino al bivio di Sant'Anna di Vinadio, dove verranno tutti scaricati e addobbati per la transumanza. Al termine di questo passaggio, partiremo a piedi per il Colle della Lombarda e cercheremo di trovare un passo adeguato a tutta la mandria, affinché gli animali non si stanchino troppo, con soste per bere e riprendere fiato".

Il tutto avviene su strada asfaltata. Uno degli aspetti più critici è così la gestione del traffico nella totale sicurezza di tutti, anche se Andrea spiega di aver notato nel tempo svanire sempre di più il rispetto di automobilisti e motociclisti incrociati lungo il percorso, non mancando chi talvolta cerca di forzare il passaggio, mettendo a rischio l'incolumità di persone e animali. Tutto evitabile.

"Cerchiamo di essere un numero adeguato per la gestione della mandria e del traffico, saremo tra le 25 e 30 persone. Domani lo spirito sarà più festoso grazie all'evento organizzato da Valle Stura Experience".

"Verso mezzogiorno o l'una è previsto l'arrivo al Colle della Lombarda, dove faremo la sosta per il pranzo. Il viaggio proseguirà verso Isola 2000 e scenderemo in Francia, verso le 17 faremo la sosta per la mungitura e ci fermeremo per la notte. Venerdì all'alba riprenderemo il cammino, quello 'spirituale', lasciando la strada asfaltata, imboccando i sentieri e le mulattiere che portano nel Parco del Mercantour. Sono circa 18 km per arrivare al campo base di Mollières, località francese. Una volta arrivati divideremo la mandria in quattrp gruppi, in base alla gestione del pascolo e degli animali, ad esempio uno con i soli capi da mungere o uno con vitellini. Da subito dovremo rimettere tutto in funzione per riprendere rapidamente la produzione di formaggio. In quei tre mesi realizziamo il 40% della produzione totale annua.

La transumanza oggi riconosciuta come patrimonio dell'umanità Unesco sfida la contemporaneità frenetica, industriale e l'urbanizzazione forzata, e a proposito Andrea lancia una riflessione sulla base di alcune ordinanze emesse da parte di piccoli Comuni montani, che vietano il passaggio di mandrie e gregge, come nel caso di Bellino.

Transumanza patrimonio Unesco anche nei fatti? - riflette -. Mantenere in vita il valore che rappresenta e aprirlo al pubblico è fondamentale, per non perdere definitivamente il contatto con le nostre radici, va riconosciuta anche la ricaduta economica che può rappresentare. Sarebbe bene non ostacolarla. Di solito lo spirito della transumanza a giugno è carica dell'euforia della stagione che sarà, ricca di aspettativa, mentre quella dell'autunno della discesa è più malinconica e si porta dietro i ricordi della stagione, bella o brutta che possa essere stata. Pensiamo infine – conclude Andrea - come le stesse emozioni le vivono anche gli animali: a salire corrono e a scendere sono decisamente più calmi. A testimonianza della simbiosi con la natura stessa”.

Sara Aschero

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