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Economia | 25 giugno 2024, 13:55

Tutti i numeri dell’Aca: 170 addetti nell’organizzazione che affianca il lavoro di 2.700 attività del commercio e turismo di Langhe, Roero e Monferrato

All’annuale assemblea dei soci e capogruppo tenuta a Fontanafredda riflessioni sui dieci anni del riconoscimento Unesco e sull’eredità lasciata dal progetto di candidatura a Capitale Italiana della Cultura. Il nuovo sindaco albese Gatto: "Non disperdiamo questo lavoro"

Tutti i numeri dell’Aca: 170 addetti nell’organizzazione  che affianca il lavoro di 2.700 attività  del commercio e turismo  di Langhe, Roero e Monferrato

"Avete saputo andare oltre alla rappresentanza della categoria impegnandovi a costruire un’identità comune che ha portato Langhe, Roero e Monferrato al raggiungimento di altissimi risultati”. Con queste parole, collegato da New York, dove si trova in occasione del "Summer Fancy Food", la più grande kermesse alimentare degli Usa, il confermato governatore piemontese Alberto Cirio non ha voluto fare mancare il proprio saluto – portando anche quello del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – all’annuale assemblea dell’Associazione Commercianti Albesi, tenuta ieri al centro congressi di Tenuta Fontanafredda a Serralunga d’Alba.  

Un’occasione per aggiornare i numeri di un’organizzazione che nel corso del 2023 ha superato i 170 dipendenti, con una prevalenza di donne impiegate, e consolidato una base associativa forte di 2.731 attività (76 in più rispetto ai dodici mesi precedenti, 363 delle quali che fanno parte del Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero) a favore delle quali sono state sbrigate qualcosa come 5.476 pratiche come patronato dell’Ente Nazionale Assistenza Sociale ai cittadini, presi in carico 5.951 dichiarativi, prestati servizi contabili (a 1.219 imprese) e di assistenza Haccp (a 336 ditte). 

Un momento di confronto – quello tenuto sotto la guida del presidente Giuliano Viglione, da pochi mesi anche presidente regionale di Ascom Confcommercio, del direttore Fabrizio Pace e della vicedirettrice Silvia Anselmo – come sempre utile a delineare lo stato dell’arte di due settori, commercio e turismo, che sul territorio delle colline Unesco formano un circolo virtuoso che alimenta la crescita di entrambi. 

 

L’IMPATTO UNESCO

Nella ricorrenza del decennale un focus particolare è stato dedicato al riconoscimento Unesco ai Paesaggi vitivinicoli. Il direttore dell’Atl Lmr Bruno Bertero ha così illustrato i risultati di un’indagine commissionata all’Università di Milano circa l’impatto economico, sociale e comunicazionale che lo stesso ha avuto sul territorio. Tra i dati emersi quello per cui il 27% dei residenti intervistati tra i 101 comuni delle "core zone" di tutela e i 99 comuni delle buffer zone non sa di trovarsi su un sito Unesco, in realtà. Oppure, qui con riferimento all’espansione del mercato immobiliare, come siano soprattutto cittadini stranieri ad aver acquistato casa sulle nostre colline, con un impatto sui territori a macchia di leopardo. 

“Come meta turistica – ha spiegato Bertero – il nostro territorio ha conosciuto una crescita costante con la sola eccezione del periodo pandemico e rappresenta un case study per il resto d’Italia. Contiamo 1,5 milioni di presenze: nel 50% dei casi il turista sta nelle Langhe e pernotta in media 4.5 notti, ma la permanenza arriva a 6/7 notti per i turisti olandesi e del Nord Europa. Gli stranieri hanno aumentato il tempo di permanenza media e il valore di spesa giornaliero”.

 

IL LASCITO DELLA CANDIDATURA

L’assemblea è stata poi utile per rimarcare l’importanza della sinergia tra pubblico e privato, molto efficace e proattiva tra gli attori del territorio con Alba capofila di importanti progetti. Da un’idea dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d'Alba e di Aca è partito ad esempio il processo che ha portato alla candidatura di Alba a Capitale della Cultura Italiana 2026. Sebbene la vittoria sia andata a L’Aquila, la maggior parte delle iniziative contenute nel dossier di presentazione della candidatura sarà comunque realizzata.

Sul tema è intervenuto Giuseppe Scognamiglio, ambasciatore della Repubblica e Ceo della EastWest Consulting, che ha lavorato al fianco dei promotori locali della candidatura ravvedendo nel modo di fare albese “il contesto per la sintesi perfetta tra pubblico e privato”. 

Dalle informazioni avute a Roma trapela che la candidatura albese ha raggiunto la "shortlist" delle ultime tre finaliste. “La vocazione del territorio – ha detto Scognamiglio – ha bisogno di essere promossa. La vostra è un'idea lungimirante e visionaria anche nel creare valore per le comunità di riferimento. La stessa candidatura ha fatto sì che sul territorio si accendesse un faro in grado di proiettare oltre gli scenari cui siamo abituati, con tutti i vantaggi, in primis reputazionali, che questa occasione comporta. Fattori in grado di aumentare non la quantità, ma la qualità dell’offerta turistica e culturale, catturando l’attenzione di investitori privati alla ricerca di opportunità di investimento da tutto il mondo, con una liquidità complessiva stimata in 2 trilioni di euro”.
L’obiettivo di questo percorso – raccontato anche dal direttore della Fondazione Cesare Pavese Pierluigi Vaccaneo - rimane anche se la vittoria è sfumata. Le 10 città finaliste sono state incluse dal Ministero in un percorso di promozione che ha due obiettivi: accompagnare le città verso la consapevolezza dei propri mezzi e progettualità e dare avvio a un percorso condiviso tra tutte le città finaliste per immaginare un progetto comune.

 

IL SALUTO DEL NUOVO SINDACO

Molti i sindaci presenti in sala – tra questi i nuovi primi cittadini di Montà Gianluca Costa e di Dogliani Claudio Raviola, realtà nelle quali Aca ha proprie sedi. Il direttore Pace ha ringraziato della presenza il confermato sindaco di Bra Gianni Fogliato, prima di passare la parola all’albese Alberto Gatto. “Mi rende molto orgoglioso essere qui perché nei miei 15 anni di esperienza amministrativa ho visto in Aca la concretezza che appartiene agli imprenditori della nostra città e ho conosciuto il modo dell’Associazione di portare avanti e avere una strategia della direzione in cui dovrebbe andare il territorio”, ha detto il nuovo sindaco albese, dimostrando apprezzamento per il lavoro fatto in tema di candidatura a Capitale della Cultura: “Non disperdiamo questo lavoro e ambiamo nuovamente a un riconoscimento che ancora credo ci meritiamo”.

 

L’APPELLO DEL PRESIDENTE VIGLIONE

Il tema del dialogo con la politica è stato al centro dell’appello arrivato dal presidente Giuliano Viglione, che ha richiamato gli amministratori presenti a far seguire alle promesse elettorali momenti concreti di confronto con le associazioni del territorio, per "costruire insieme interventi e progetti per migliorare il benessere cittadino". 

Ad Alba, ad esempio, ACA ha cercato di dare impulso al progetto per il quale la Fondazione Crc ha già dato un consistente contributo finalizzato  alla revisione e al restyling degli spazi del centro storico. Così per il Distretto Diffuso del Commercio Alba-Bra, che ha consolidato un perimetro di intervento con 81 Comuni aderenti, per un investimento di 500.000 euro e quote a fondo perduto per le attività commerciali aderenti. Misure replicabili e ampliabili lavorando sulle sinergie.

Secondo Viglione le imprese e soprattutto la performance registrata dal turismo hanno permesso la ripresa post Covid dando un forte contributo al nostro Paese e ora maggiore crescita si realizzerà riconoscendo che “il commercio ha bisogno di saper cogliere le opportunità in materia tecnologica per favorire un processo di ammodernamento che non è più rinviabile e investendo sulla formazione per accrescere la professionalità degli operatori”.

 

COMBATTERE LA DESERTIFICAZIONE

Il ruolo del terziario di mercato a servizio del sistema Paese è un aspetto che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato all’ultima assemblea confederale di Confcommercio, come ricordato ieri dallo stesso Viglione e e dal presidente nazionale di Confcommercio Imprese per l'Italia Carlo Sangalli. In collegamento video, Sangalli ha ricordato il forte legame con questo territorio per poi dire: “Il Presidente Mattarella ci ha onorato definendo il commercio protagonista del divenire dell’Italia. Il nostro ruolo di servizio alla comunità ha infatti valore costituzionale applicando il principio di sussidiarietà, parola centrale del nostro agire che ci rende convinti della nostra funzione e responsabilità”.

Per Sangalli il recupero in termini economici dagli anni della pandemia, che ad alcuni sembrava impossibile, è andato oltre le aspettative e “in questa eccezionale performance italiana il ruolo strategico del terziario di mercato è troppo spesso sottostimato, in particolare guardando alla filiera del turismo nella sua più ampia accezione: la bilancia turistica nel 2023 ha ottenuto un saldo netto di 26 miliardi e quest’anno ha tendenze ancora migliori”.

Il presidente di Confcommercio ha concluso conclude il suo intervento con una criticità e un punto di merito. Da un lato esiste un serio tema legato alla desertificazione commerciale, che Sangalli definisce “una ferita per la cittadinanza”, sottolineando come nel riconoscere pari dignità e supporto a diversi formati imprenditoriali si acquisisca valore e si favorisca la concorrenza.

Infine, con orgoglio arriva il commento al tema del recente rinnovo della contrattazione collettiva per il terziario: “Abbiamo chiesto di dare valenza erga omnes alla contrattazione collettiva  (5 milioni i contratti di lavoro in Italia firmati da Confcommercio) contrastando con decisione i cosiddetti contratti pirata”, ha concluso.

Eleonora Ramunno

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