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Cronaca | 25 giugno 2024, 17:01

Venti escursionisti bloccati in tre rifugi della Valle Gesso: l'elicottero non può volare, intervento via terra

Impegnati i tecnici del soccorso alpino e il nucleo SAGF della Guardia di Finanza. Impossibile, per le condizioni di visibilità, l'impiego dell'elicottero dei Vigili del fuoco

Recupero escursioni in valle Gesso, foto dai gestori dei rifugi valasco col soccorso alpino

Recupero escursioni in valle Gesso, foto dai gestori dei rifugi valasco col soccorso alpino

Nuovi aggiornamenti dalla Valle Gesso, dove ci sono 20 escursionisti bloccati in tre rifugi: dieci al Morelli, uno al Questa e altri nove al Soria. Le strutture sono al momento isolate. 

Dopo numerose valutazioni, che hanno coinvolto i sindaci di Valdieri ed Entracque, sui cui territori si trovano i rifugi, il Prefetto, i vigili del fuoco, il soccorso alpino e il nucleo del soccorso alpino della Guardia di Finanza, accertata l'impossibilità di procedere con l'intervento dell'elicottero, stante la scarsa visibilità in quota, si è optato per l'intervento via terra.

I tecnici del Soccorso alpino della Valle Gesso e quell delle Fiamme Gialle, suddivisi in tre squadre, stanno per raggiungere i rifugi a piedi, dove passeranno anche la notte. Durante il percorso valuteranno la sicurezza dei sentieri, fortemente compromessi dalle recenti precipitazioni.

Si deciderà quindi se far scendere gli escursionisti a piedi - ricordiamo che stanno tutti bene e sono comunque al sicuro, oltre che attrezzati - o procedere con l'intervento di Drago domani mattina, solo in caso di condizioni meteo favorevoli.

AGGIORNAMENTO DELLE 18

Proseguono le operazioni via terra da parte dei soccorritori per il recupero degli escursionisti bloccati nei rifugi della valle Gesso, come testimoniano le foto che ci inviano i gestori col soccorso alpino.

Il sindaco di Valdieri, Guido Giordana, che sta seguendo le attività e monitorando la situazione in stretto contatto con i gestori dei rifugi e i soccorritori, raccomanda: "Consigliamo a tutti gli escursionisti di rimanere a casa in questi giorni e attendere la fine di una nostra ricognizione di tutto il territorio, per consentirci di metterlo in sicurezza. Vorremmo evitare situazioni di disagio e di soccorso, che mettono in pericolo anche la vita dei soccorritori stessi".

 

 

Barbara Simonelli

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