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Politica | 24 giugno 2024, 16:56

Alba, le priorità del neoassessore Roberto Cavallo: "Igiene urbana, zonizzazione acustica, ma soprattutto dialogo con i cittadini"

Il responsabile della Transizione ecologica, del Commercio e dell'Agricoltura vuole rilanciare anche diversi progetti legati al vino: "Riaprirò il dossier sull'enoteca comunale e discuterò sulla Doc Alba"

Roberto Cavallo col sindaco Alberto Gatto (foto Mauro Gallo)

Roberto Cavallo col sindaco Alberto Gatto (foto Mauro Gallo)

Roberto Cavallo, 54 anni, albese, radicato nel tessuto culturale e sociale della città e già assessore all’ambiente dal 1997 al 1999, durante il secondo mandato Demaria, è una delle personalità scelte dal nuovo sindaco Alberto Gatto per la Giunta: sarà l'assessore alla Transizione ecologica, Agricoltura, Commercio e Attività produttive.

 

Lei è molto conosciuto ad Alba, ma se dovesse fare una sua breve presentazione?
"Ho 54 anni, sono sposato con due figli, albese da sempre. I miei genitori sono stati molto attivi nella comunità, mia madre nell'impegno civile e cattolico nella parrocchia della Moretta. Mio padre è stato molto presente nella vita culturale e scientifica. Basti ricordare che ha fondato il Museo Eusebio. Io, invece, sono uno dei soci e fondatori della cooperativa Erica, dove lavoro. Mi occupo di ricerche, consulenze e divulgazione ambientali, anche a livello nazionale, internazionale, sempre con diversi mezzi di comunicazione, tra cui la televisione, che forse è il mezzo per cui sono un po' più riconosciuto. Ho collaborato con numerose amministrazioni ed enti per la promozione e l’attuazione di politiche green. Sono ambasciatore per il clima della Commissione Europea".

Perché ha deciso di tornare in politica?
"Penso che questa città mi abbia dato molto e continui a farlo. Sono convinto che ognuno di noi, con le sue competenze, le sue capacità e i suoi talenti, possa e debba restituire qualcosa alla comunità. Lo si può fare in mille modi, io credo di averlo anche fatto attraverso un po' di impegno civile, nel museo, nel gruppo fotografico, con le attività sportive e il volontariato. Ho pensato semplicemente di mettere a disposizione questa esperienza maturata per la cosa pubblica. Devo dire che lo scatto, forse, è arrivato dopo le parole di Papa Francesco, che peraltro ha ripreso quelle di Paolo VI, quando ha detto che la politica 'è la più alta forma di carità'. Penso che la carità delle opere sia da riscoprire, perché purtroppo la politica, intesa come governo della città, nella sua accezione originaria, debba davvero essere un po' rivalutata nel suo valore".

Quali sono le sfide principali nei suoi assessorati?
"Ci sono le sfide macro, quelle che impegnano noi cittadini, noi ad Alba, in un contesto globale, e invece le sfide più quotidiane. Le divido ma sono unite, anche se c'è il rischio di lasciarsi attrarre dai massimi sistemi, dalle grandi sfide per le prossime generazioni, dimenticando quelle che sono le esigenze del quotidiano, di quello che i cittadini chiedono. Forse mi aiuta anche un po' la mia esperienza particolare, della corsa per raccogliere i rifiuti in lunghe distanze. Si tratta di un modo di tenere la mente proiettata ad un traguardo magari un po' lontano, con lo sguardo rivolto, però, a terra per vedere dove metti i piedi e poter così raccogliere i rifiuti che vedi".

Cosa le chiedono i cittadini?
"Le cose più semplici, la pulizia della città, meno colonie di piccioni. Mi piace ricordare che ogni scelta nasce dal confronto. La scelta delle deleghe della Giunta è stata una scelta condivisa, per cui è stato un cammino tra gli assessori attuali. Una delle cose che abbiamo fatto è stata quella di individuare delle competenze un po' a 'scavalco', in modo che ci costringano a lavorare in squadra, oggi sull'onda dell'entusiasmo viene facile, ma un domani c'è il rischio di chiudersi un po' nel proprio bozzolo".

Quali saranno le collaborazioni più naturali?
"Penso di lavorare molto con Davide Tibaldi, che ha deleghe per il canile municipale, la polizia municipale, con Edoardo Fenocchio che si occuperà di lavori pubblici, efficientamento energetico, ovviamente con il sindaco Gatto che si è tenuto le deleghe per l'urbanistica e la protezione civile. Con la vicesindaca Caterina Pasini, che ha le deleghe alle manifestazioni e agli eventi, abbiamo già pensato a un programma di rivalorizzazione dei sentieri della collina, per esempio. Si tratta in ogni caso di un metodo di lavoro condiviso e partecipato".

Facciamo un piccolo elenco, quali sono le sue priorità?
"Da rivedere è l'igiene urbana, perché ho l'impressione da addetto ai lavori che ci sia da sistemare qualcosa nei turni di spazzamento. Ci sono posti dove andiamo più frequentemente e ne hanno meno bisogno e altri su cui bisogna lavorare di più. Voglio fare tutto insieme alla cittadinanza perché ci deve essere una diversa consapevolezza. In Svizzera o Germania, se qualcuno vede dei rifiuti in una strada, dice che è il cittadino che ha sporcato, non come in Italia che si pensa: 'La ditta non pulisce'. La verità sta nel mezzo, ci deve essere un legame tra operatore e territorio e bisogna un po' cambiare l'idea che siccome pago, qualcuno dovrà pulire per forza".

Altri punti su cui vuole lavorare?
"La zonizzazione acustica, un tema che necessita di studio e approfondimento. Una sorta di piano partecipato, cosa che feci già nel primo mio mandato, nel 1998-99, con l'ingegnere Novello, dirigente dei Lavori Pubblici ad Alba. Credo che vada ripreso. Anche in questo caso ci vuole consapevolezza: un'attività commerciale o produttiva deve avere le sue normali esigenze, ma d'altro canto se si trova in un'area residenziale ci deve essere rispetto reciproco. Ci sono diverse cose da mettere a posto. Non c'è più l'ospedale, il teleriscaldamento di via Vivaro che produceva un certo rumore adesso è cambiato. Punto poi al decoro degli spazi pubblici, non è accettabile lasciare luoghi pieni di rifiuti dopo una manifestazione o dopo i mercati comunali, ne ho già parlato con i commercianti, avevo già istituito un regolamento nel 1998".

Sul tema della raccolta differenziata?
"Abbiamo un appalto in scadenza, vorrei confrontarmi con i cittadini, le attività commerciali e i quartieri per raccontare loro come sono le migliori pratiche in Italia e nel mondo: ho 30 anni di esperienza sul tema e ho seguito più di 2.000 comuni nel mondo. Attualmente Alba ha ottenuto buoni risultati, si può puntare all'eccellenza. Ho seguito Bra, per esempio, ma ci sono anche gli esempi virtuosi di Chieri e Treviso con una percentuale di indifferenziato residuale, ampiamente sotto i 100 chili pro-capite. L'amministrazione comunale uscente ha fatto un buon lavoro, passando da 200 kg di indifferenziato a 130 pro-capite, con un grande risparmio anche di costi. Dobbiamo arrivare a 60. L'obiettivo è quello di dare un po' d'ordine al sistema di raccolta: a me piacerebbe introdurre anche quella dei metalli. Le percentuali sono importanti, ma è importante la qualità del materiale raccolto. Se vogliamo fare davvero del riciclo, ci vuole della buona carta, del buon vetro, del buon metallo, della buona plastica. Vogliamo arrivare alla tariffa puntuale, cioè si paga in funzione della quantità e qualità di raccolta differenziata".

Per quanto riguarda il settore dell'Agricoltura?
"Ci sono dei progetti interessanti legati al vino, partendo da qual è il futuro della Scuola Enologica e dell'area dell'Enologica: lo dico da ex allievo e da figlio di chi ha insegnato 35 quei anni in questo istituto. A questo collego il progetto della 'Doc Alba', nata e mai decollata negli anni in cui ero assessore. Tra l'altro una proposta voluta dall'allora consigliere comunale, Alberto Cirio, e con un giovanissimo Mario Sandri. Vide allora la collaborazione tra maggioranza e opposizione, vorrei capire come mai non ha funzionato e se c'è interesse a riproporla. In ultimo vorrei riaprire il dossier sull'enoteca comunale".

 

Daniele Vaira

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