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Storie di montagna | 23 giugno 2024, 07:16

STORIE DI MONTAGNA/118: Gianni e la Locanda Palent

Un piccolo angolo di paradiso intrufolato tra vecchie case e stradine strette in borgata Palent, nel comune di Macra

STORIE DI MONTAGNA/118: Gianni e la Locanda Palent

Prosegue sulle pagine di Targato Cn il nostro appuntamento settimanale coi racconti di vita dalle valli cuneesi raccolti dalla scrittrice Cinzia Dutto.

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Incontro Gianni dietro al bancone di una locanda, con un grembiule da cuoco e un sorriso accogliente. Siamo in Valle Maira (CN), in borgata Palent, nel comune di Macra.

Come è arrivato in questo posto è una storia che mi ha incuriosito e che oggi ti racconto.

Originario di Chieri studia grafica e nel 1988, ottenuta la qualifica, seguendo le orme del padre litografo, apre uno studio di grafica.

Un lavoro che funziona da subito benissimo e che svolge ancora tutt’ora, ma non più a tempo pieno.

 


La montagna, per Gianni, è sempre stata una meta non solo di svago, ma anche lavorativa infatti, per lungo tempo fa il volontario presso un rifugio CAI sul Rocciamelone. Qui si occupa di tutto, anche della cucina. Un rifugio a 2600 m slm. dove si sente a casa e capisce che quel tipo di lavoro gli piace.

Il lavoro da grafico inizia a non essere più un’attività capace di dare un reddito per l’intero anno: innovazione e prezzi troppo concorrenziali on line, lo rendono sempre più difficile e poco redditizio. Vista la sua esperienza in montagna a questo punto, Gianni, si reinventa rifugista!

Partecipa ad un bando per la gestione di un rifugio e se lo aggiudica.

Un rifugio a 2200 m slm, dove non è più volontario, ma gestore. Si mette in gioco e inizia a riempire la sua estate con questa nuova attività.

Con l’arrivo del covid questa esperienza finisce, ma non la voglia di continuare a gestire un rifugio e così, Gianni, arriva in Valle Maira.

Prende in gestione “La Locanda Palent”, un posto rustico ed accogliente, incastonato in una piccola frazione alpina, che offre ai suoi clienti semplicità e piacevole accoglienza.

Mentre si racconta, davanti a un pranzo cucinato da lui e consumato al tepore delle stufa accesa, noto che in un angolo c’è un computer, una sedia e una specie di scrivania.

Nei momenti morti delle giornate in cui resta in attesa dell’arrivo dei clienti, svolte ancora il suo lavoro di grafico a distanza. Si occupa dei suoi clienti storici e non prende nuovi lavori, anche perchè Il locale è aperto tutti i giorni da giugno a ottobre e spesso la sua vita è sui monti, in città ci resta in inverno.

“La tua idea è di smettere di fare il grafico e gestire solo il rifugio?” gli chiedo

La sua risposta mi sorprende: "Io voglio continuare a fare così, perchè amo entrambi i lavori, che mi danno possibilità e stimoli diversi” mi racconta.

“In realtà ho ancora un terzo lavoro: nel periodo invernale, nel mio laboratorio, faccio lo Ski Man ovvero mi occupo di sciolinare sci da fondo e discesa! Un lavoro che nessuno vuole più fare, spesso sostituito da una macchina, ma che io faccio per passione e che è molto apprezzato!”

Gianni è davvero pieno di risorse e soprattutto ha saputo crearsi un lavoro che gli permette di portare avanti anche le sue passioni, infatti ama correre e andare in bicicletta. Ha un lavoro estivo, uno invernale e il suo storico laboratorio di grafica.

Pendolare tra Chieri e la montagna, viene spesso raggiunto dalla famiglia nel weekend che sostiene questo suo stile di vita. Quanto torna in altura ha fatto la spesa, ha sistemato i lavori di grafica che non può fare a distanza, e non lascia mai il suo pc.

“Il mio mestiere è quello del grafico, l'avrei fatto per sempre, ma i tempi sono cambiati. Tantissime cartotecniche con cui collaboravo a Chieri hanno chiuso, ne sono rimaste davvero poche. Io lavoro molto meno, ma non lascio questo mio mestiere e integro il reddito che manca facendo altri lavori!”

Rifletto su queste parole e su come in alcuni casi sia necessario reinventarsi per non affondare.

“La locanda Palent” ha 9 posti letto, divisi in due stanze, con bagno privato.

(https://www.instagram.com/locanda_palent )

E’ un posto tappa per chi vuole fare delle escursioni, anche perché fa parte del circuito dei percorsi occitani. (https://www.locandapalent.it)

In questo posto, com’era già stato durante le sue precedenti esperienze, Gianni si è riscoperto cuoco, e la cucina che propone è cresciuta con lui.

“Sono partito con i classici piatti da rifugio: polenta, sughi, torte ecc e poi ho sempre migliorato, oggi ho aggiunto le Raviolas, un piatto tipico che ho imparato a fare durante un corso.”

Per arrivare in questo piccolo angolo di paradiso bisogna intrufolarsi tra vecchie case e stradine strette. Una volta entrati nel locale, la vista è meravigliosa, arricchita dall’accoglienza e la simpatia di Gianni, dalla cucina tradizionale e ottima, e dalla pace e la serenità che si respira.

La storia di oggi insegna che non esiste un’età per reinventarsi, che anche quanto tutto sembra perduto c’è sempre la possibilità di trovare il modo di non mollare, ma soprattutto mi ha fatto capire, che fare un lavoro che amiamo ci rende instancabili!

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Cinzia Dutto, scrittrice cuneese, pubblica nel 2021 il libro "Il Diario di Maria" e nel 2022 " Margherita sui sentieri del nonno", entrambi editi da Lar Editore. Libri che parlano di resistenza e montagna. Da gennaio 2022 ha aperto un blog, "Il pensatoio" (cinziadutto.com) e ama definirsi una "cacciatrice di storie". Cinzia racconta di storie di persone speciali, scelte differenti, montagna e buon vivere. Gira la provincia alla ricerca di vite uniche e particolari. Cinzia ha un profilo Instagram (cinzia_dutto_fanny) e una pagina Facebook (Fannydeicolli).

Cinzia Dutto

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