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Economia | 23 giugno 2024, 07:35

Luca Crosetto, un artigiano alla guida della Camera di Commercio: "Così preserviamo il 'Sistema Cuneo'" [VIDEO]

Intervista a tutto tondo con il nuovo numero uno della CCIAA provinciale. Dal nodo infrastrutture, passando per l'aeroporto di Levaldigi, alla nati-mortalità delle imprese, ma anche un commento sulle recenti elezioni regionali e amministrative

Il presidente della Camera di Commercio di Cuneo Luca Crosetto

Il presidente della Camera di Commercio di Cuneo Luca Crosetto

Dal 29 maggio Luca Crosetto è il nuovo presidente della Camera di Commercio di Cuneo, eletto all'unanimità dal Consiglio camerale composto da 25 membri in rappresentanza del mondo economico, imprenditoriale, professionale, delle organizzazioni sindacali e dei consumatori della provincia.

Succede a Mauro Gola, che era subentrato allo storico presidente Ferruccio Dardanello nel 2020. Gola ad aprile scorso ha formalizzato le sue dimissioni poco prima di venire nominato alla presidenza della Fondazione Crc.

Luca Crosetto, imprenditore operante nel settore della produzione, commercio e riparazione di macchine agricole, ha, negli anni e a livelli locale, regionale e nazionale, ricoperto ruoli apicali all’interno di Confartigianato, associazione di categoria di cui è presidente in provincia di Cuneo dal 2017. È inoltre vicepresidente della Unione Europea Artigiani e PMI.

Guarda la video intervista:

Un “artigiano" alla presidenza della Camera di Commercio dopo che per decenni l'ente è stato a traino industria-commercio.  Quale sarà il suo apporto all’interno della casa delle imprese, dopo anni alla guida della Confartigianato provinciale?

"Il presidente della Camera di Commercio rappresenta tutti. Mi auguro di sfruttare il bagaglio di esperienze che ho accumulato in questi ultimi anni di lunga militanza all’interno di una delle associazioni di questo territorio, per metterla a disposizione di tutte le categorie. Sono convinto che il grande gioco di squadra che mi ha visto coinvolto in questi ultimi mesi per arrivare alla presidenza ci permetta di continuare a essere una Camera di Commercio di primo livello sul panorama nazionale". 

Gli ultimi dati sull’export “premiano" la nostra provincia, a differenza di altre realtà piemontesi, dove si registra, invece, una flessione. Segno di una vivacità economica che qui resiste, nonostante il difficile contesto internazionale. Cosa rende grande il “Made in Cuneo” e come lo si può preservare?

"Sicuramente denota una grande propensione degli imprenditori di questa provincia verso i mercati esteri per far conoscere quel ‘Made in Granda’ che tanti ci invidiano. Questo avviene nonostante ci siano condizioni che non permetterebbero questo tipo di sviluppo. Basti pensare a quella che è la condizione delle infrastrutture, non così esaltante. Segno di una grande caparbietà di chi continua a voler investire e a far crescere quelli che sono i dati dell’export". 

Il 2023, secondo l'ultimo Rapporto Cuneo, ha visto un saldo negativo, seppur limitato, tra nuove imprese e cessazioni. Come sta andando il 2024? Quali sono le realtà che decidono di abbassare la saracinesca e dove, al contrario, si registra una maggiore vivacità imprenditoriale?

"La nostra provincia continua ad essere una realtà con un alto tasso di imprenditorialità. Ci sono, ahimè, qui come in altre parti d’Italia, una serie di tendenze in negativo che colpiscono alcune parti dei settori che rappresentiamo all’interno della Camera di Commercio. È evidente un cambio di tutta una serie di attività e di modalità di lavoro all’interno di questa provincia: si nota in parte nel mondo dell’agricoltura, del commercio e in alcune realtà legate al comparto produttivo. In certi casi è diminuita la loro presenza. Ciononostante c’è una crescita da parte di aziende che tendono ad essere più strutturate. Lo si evince dall’aumento di società capitali: c’è quindi una maggiore volontà a crescere per essere più forti sul mercato. E sopratutto continua ad essere importante il tasso di localizzazione che a livello provinciale supera il 7%, percentuale al di sopra di molte altre realtà del nostro Paese". 

Il nostro territorio paga un gap infrastrutturale, un freno per la crescita economica di un luogo a forte vocazione imprenditoriale. L’ente camerale può essere un importante “pungolo” alla politica per risolvere questioni annose? Pensiamo al Tunnel di Tenda su tutti, a cui si aggiungono la necessità di una variante a Demonte, l'Armo-Cantarana, oltre a un necessario potenziamento della rete ferroviaria. I "nodi” sono moltissimi…

"I nodi sono molteplici. Con il mio predecessore Mauro Gola, la Camera è stata molto attiva e molto attenta a quelle che erano e sono i nodi infrastrutturali di questa provincia. Sicuramente è stato avviato un percorso importante che ha voluto Mauro Gola insieme a tutti noi della giunta attualmente in essere per riuscire a coinvolgere tutte le categorie. Tre anni fa è stata creata la consulta delle attività datoriali, con loro abbiamo cercato di identificare quelle che erano le problematiche. Inoltre un attento studio, portato avanti dalla CCIAA, ci ha permesso di fare un quadro completo di quella che era la situazione per poter essere pronti a fare una serie di richieste.

Il moto di collaborazione ha visto la creazione di un tavolo sinergico tra Camera di Commercio, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Provincia: un’ulteriore passo per mettere a fattor comune la possibilità di questi tre enti di lavorare insieme per la nostra Granda. Il Piano Strategico 2030  rappresenta un progetto ambizioso, che vuole essere a misura delle nostre imprese. Un altro discorso si sta portando avanti su tutti quelli che sono i nodi ferroviari con la possibilità di capire come migliorare  il percorso tra Torino e Savona, con un’attenta valutazione tra CCIAA, Regione e Rfi per cercare di comprendere quelli che sono gli sviluppi anche su questo tipo di tematica. Penso che insieme a quelle che sono, ahimè, le grandi problematiche di questa provincia, una per tutte sicuramente quella del Colle di Tenda, noi possiamo creare una fare una squadra compatta per cercare di evidenziare e correggere quelle che sono delle importanti stonature in una realtà che vede tanti imprenditori che vogliono continuare a investire, ma molto spesso accanto non hanno delle infrastrutture adeguate per poter far viaggiare le merci"

Circa un anno fa veniva presentato in Regione il piano industriale per rilanciare l’aeroporto di Levaldigi, la cui sostenibilità è legata al binomio terminal cargo - voli commerciali. Cosa pensa della proposta di una tassa di scopo collegata alla tassa di soggiorno per preservare lo scalo della Granda? Che ruolo avrà la Camera di Commercio, sotto il suo mandato, nel futuro dell’aeroporto?

"Partiamo da un dato di fatto. Il ruolo di socio pubblico della CCIAA ha fatto sì che sia stata garantita la concessione governativa affinché si sia potuta inserire l’infrastruttura dell’aeroporto all’interno di quello che è il percorso aeroportuale italiano. Questo denota una grande attenzione su quello che è uno snodo importante che deve vedere coinvolti tutti gli attori che possono essere utili a questo tipo di percorso, a fianco quello di una famiglia importante di questo territorio che ha creduto in questo scalo. Ritengo che quella di una tassa può essere una delle tante possibilità per cercare di portare un po’ di cassa, una delle iniziative che può essere messa sul piatto. Sarà importante fare molta chiarezza sul percorso di questo aeroporto per decidere chiaramente quelle che sono le sue attività di sviluppo nei prossimi anni". 

Le traiettorie dell’economia spesso si intrecciano con quelle della politica, pur mantenendo una dovuta equidistanza. Ci permetta allora di chiederle un commento sulle recenti elezioni, soprattutto sull’esito delle regionali e amministrative. Cambieranno, e in che termini, gli equilibri all’interno della nostra provincia, con un governo regionale di centrodestra e con le sette sorelle composte da coalizioni civiche o di centrosinistra? Prevarrà la concordia per il bene della Granda?

"Credo che i risultati complessivi abbiano evidenziato la grande voglia di mettersi a disposizione di tante persone all’interno di questa provincia. Sono convinto che anche in questa occasione, così come in quelle precedenti, prevarrà la voglia di preservare quello che è il bene comune. La grande capacità che tutti i politici hanno sempre messo in campo per difendere quel “Sistema Cuneo” che tanti ci invidiano e che è legato alla grande capacità di fare squadra e fare sintesi della politica territoriale". 

A proposito di "Sistema Cuneo”,  di ‘dardanelliana’ memoria. Prendiamo in prestito questo termine coniato dal suo illustre predecessore. In questi anni di cambiamento su cosa si deve lavorare per mantenere forte quel sistema che ci vede spiccare a livello regionale e non solo?

"Partirei da un convegno di qualche giorno fa legato alla demografia e alle ricadute all’interno di un sistema-paese come quello dell’Italia. Saremo obbligati come "Sistema Cuneo”, ma non solo, a essere sempre più attrattivi. Il calo demografico renderà necessario trovare un modo per far rimanere ancorati a questa provincia quei giovani che vorranno continuare a investire in questo territorio. Questo si può fare con un gran lavoro di squadra per ottenere infrastrutture, un sistema socio sanitario e di servizi a disposizione dei cittadini, per poter fare in modo che anche nei prossimi anni quel “Sistema Cuneo” possa essere invidiato da altre province. Abbiamo sempre dato grande prova di unità, ma soprattutto di attaccamento alla nostra terra".

Daniele Caponnetto

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