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Attualità | 21 giugno 2024, 12:35

Si lavora al gemellaggio fra Borgo San Dalmazzo e Saint Martin Vésubie

L'annuncio da parte della sindaca Roberta Robbione durante il consiglio comunale di martedì 18 giugno: "Un progetto importante anche vista la storia di deportazione che ci lega"

Due comuni legati da una storia di deportazione

Due comuni legati da una storia di deportazione

C'è una storia di deportazione che lega la città di Borgo San Dalmazzo al comune francese di Saint Martin Vésubie. Parliamo della tragedia di oltre mille ebrei, concentrati nella residence forcéé di Saint Martin Vésubie - donne, uomini, bambini e anziani, profughi da tutta Europa - costretti alla fuga dopo l'8 settembre del 1943 attraverso i Colli Di Finestra e Ciriegia in Valle Gesso nelle Alpi Marittime. Di essi trecentotrentaquattro furono rinchiusi dai nazisti nel campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo e poi deportati ad Auschwitz: la prima deportazione il 21 novembre del 1943, giorno nel quale per 331 persone si chiude per sempre la speranza di una vita libera; la seconda e ultima all'alba del 5 febbraio 1944, quando 26 ebrei partirono per Auschwitz attraverso il campo di transito di Fossoli. A loro perenne ricordo è stato realizzato a Borgo il Memoriale della Deportazione, il museo MEMO4345 e, dal 1998, si organizza la marcia “Attraverso la Memoria” sui sentieri alpini che videro l'esodo degli ebrei.

Ebbene oggi, a distanza di 81 anni, i due comuni stanno lavorando alla costruzione di un gemellaggio. La richiesta è partita da Saint Martin Vésubie e ben accolta dagli amministratori borgarini.

L'annuncio è stato fatto dalla sindaca Roberta Robbione al termine dell'ultimo consiglio comunale di martedì 18 giugno: “Da Saint Martin Vésubie ci è arrivata la proposta di ragionare su un eventuale gemellaggio, anche vista la storia di deportazione che ci lega. Siamo disponibili e interessati e chiediamo a chiunque sia interessato di collaborare a questo importante progetto”.

La prima cittadina, che ha anche la delega alla Pace, è da sempre molto sensibile a questi temi. È stata lei a spingere per la realizzazione di MEMO4345, il memoriale ideato dallo Studio Kuadra, con i contenuti curati da Adriana Muncinelli, grazie ai finanziamenti della Fondazione CRC, fondi Alcotra e comunali. Nelle ricorrenze lo ripete spesso: “Onoriamo la memoria dei nostri ebrei. Teniamo stretti con noi i loro nomi e le loro storie”.

Cristina Mazzariello

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