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Attualità | 18 giugno 2024, 07:02

Bandiera nera di Legambiente al Comune di Chiusa Pesio per l'impatto della pista di Skiroll

Delle 5 bandiere verdi assegnate al Piemonte, prima in Italia per buone pratiche, nessuna va al Cuneese, che invece si distingue negativamente per il turismo invernale

Bandiera nera di Legambiente al Comune di Chiusa Pesio per l'impatto della pista di Skiroll

Piemonte primo nel dossier 2024 delle bandiere verdi e nere di Carovana delle Alpi di Legambiente. Sono, infatti, 5 i nuovi vessilli assegnati per le buone pratiche. Crescono le bandiere verdi tra le Alpi. Ben 23 le buone pratiche premiate a fronte di sole 10 bandiere nere. Tra le cinque bandiere verdi piemontesi, nessuna però è stata assegnata in provincia di Cuneo, che pare al contrario comparire tra le assegnazioni di quelle 10 nere. Valutazione negativa per il Comune Chiusa Pesio, per il turismo invernale. Lo stesso comune che in passato ricevette una bandiera verde, ora purtroppo attira su di sé l’attenzione per la costruzione della pista skiroll in Valle Pesio. Nella motivazione si spiega: “Un vero e proprio scempio ambientale e paesaggistico, con esproprio e distruzione di suoli prativi in nome della pubblica utilità lungo la Valle Pesio al confine con il Parco Regionale Marguareis”. Il progetto della pista skiroll è stato portato a termine nel 2023, lungo la valle Pesio: un nastro di asfalto rossastro che copre i campi per una lunghezza totale di quasi 3 Km. I vessilli neri sono essenzialmente raggruppabili in due differenti ambiti.Gli uni palesemente legati all’industria pesante della montagna, quella dello sci, ampiamente argomentata nel dossier Nevediversa. Gli altri, di natura trasportistica e viabilistica.

Un esito quello relativo alla pista di skiroll della valle Pesio in coerenza con la posizione espressa pochi mesi fa dal coordinamento delle associazioni ambientaliste cuneesi, condivisa per i temi sostenuti anche dallo stesso dossier. ““Ammiriamo” un inaccettabile consumo di suolo – si leggeva nella nota congiunta -, oltreché un degrado del paesaggio, grazie all’escamotage - ormai in voga in molti contesti - della “pubblica utilità”!” E che dire circa l’aspetto geologico/ambientale, in riferimento alla vulnerabilità del sito? Siamo all’inizio della Valle Pesio, valle morfologicamente molto stretta, dove l’intervento si sviluppa in un lembo di terra prativa da sempre coltivata che sta tra il vicino torrente Pesio e la strada Provinciale. Infine a fronte dei cambiamenti climatici e del pesante debito pubblico del nostro Paese occorrerebbe evitare spese inutili. Quanto ancora dovremo attendere prima che il legislatore definisca criteri e parametri certi sulla “pubblica utilità” al fine di erogare i finanziamenti pubblici dove effettivamente servono a promuovere lo sviluppo sostenibile di un territorio?

E’ urgente definire una nuova governance del territorio che riveda le politiche territoriali tenendo conto delle attuali emergenze e priorità quali cambiamenti climatici, consumo del suolo, prevenzione idrogeologica”.

Il dossier delle Bandiere verdi e nere di Legambiente si propone come uno strumento organico a soluzioni innovative, dove le best practices e le strategie per la resilienza e l’adattamento possono essere copiate e replicate in altri territori.

Sara Aschero

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