/ Economia

Economia | 17 giugno 2024, 18:44

Cloud computing molto diffuso tra le PMI italiane: i dati di Istat

Il cloud computing è piuttosto diffuso tra le PMI italiane, e ciò non può che essere positivo: il dato emerge da un recente studio di Istat sui livelli di digitalizzazione delle aziende italiane, relativo all’anno 2023.

Cloud computing molto diffuso tra le PMI italiane: i dati di Istat

Il cloud computing è piuttosto diffuso tra le PMI italiane, e ciò non può che essere positivo: il dato emerge da un recente studio di Istat sui livelli di digitalizzazione delle aziende italiane, relativo all’anno 2023.

Prima di scoprire nel dettaglio queste statistiche, andiamo a scoprire cosa si intende per cloud computing.

Cos’è il cloud computing e quali vantaggi assicura

Quando si parla di cloud computing si fa riferimento a programmi ed applicazioni informatiche di tipo “cloud”, ovvero accessibili direttamente dal web, senza la necessità di effettuare una collocazione in infrastrutture di proprietà come potrebbero essere dei server o, più semplicemente, gli spazi di memoria dei computer aziendali.

Il cloud computing ha letteralmente rivoluzionato il modo di fruire degli strumenti digitali apportando notevoli migliorie: i vantaggi che esso sa garantire sono importanti e numerosi, al punto che è difficile riuscire ad elencarli tutti.

Anzitutto, il cloud computing consente di risparmiare, sia in termini generali e sia perché non c’è alcuna necessità di effettuare un investimento iniziale per acquistare il software: le società che li mettono a disposizione, infatti, richiedono semplicemente un canone, che sia mensile o annuale.

Il cloud computing rappresenta anche una soluzione più sicura: le società che erogano questi servizi, infatti, offrono livelli di sicurezza superiori rispetto a quelli della PMI media, inoltre, in questo modo, le aziende che adoperano i software si esonerano da qualsiasi incombenza tecnica, e ciò non è poco.

Scegliendo il cloud computing, inoltre, i dipendenti, i collaboratori e tutte le persone autorizzate possono accedere ai software da qualsiasi luogo, da qualsiasi dispositivo che possa collegarsi ad Internet, anche di tipo Mobile, e ciò è fondamentale per un’azienda moderna ed efficiente in quanto non rende necessaria la presenza fisica in ufficio per poter operare.

Dando un’occhiata a prodotti specifici, come ad esempio il software di Customer Relationship Management www.vtenext.com, si riescono ad individuare ulteriori ed importanti vantaggi: questi programmi sono oggetto di aggiornamenti costanti, senza che l’utente debba eseguire operazioni manuali, sono scalabili, dunque le caratteristiche del “pacchetto” possono all’occorrenza essere modificate in qualsiasi momento, assicurano soluzioni avanzate di backup, garantiscono al cliente il pieno rispetto della normativa GDPR in materia di trattamento di dati personali e molto, molto altro ancora.

Il fatto che la diffusione del cloud computing sia considerata così positivamente, dunque, non stupisce affatto.

I dati Istat: Italia più avanti rispetto alla media europea

Come si diceva, la situazione delle PMI italiane è piuttosto positiva per quel che riguarda la diffusione del cloud computing.

Premesso che le PMI sono, per l’Istat, le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 250, l’acquisto di servizi di cloud computing coinvolge in Italia il 61,4% delle stesse, percentuale superiore rispetto alla media dell’Unione Europea, la quale si attesta a quota 45,2%.

L’Italia supera la media europea anche per quel che riguarda un indicatore più specifico, ovvero l’acquisto di servizi di cloud computing sofisticati o intermedi: tale attività riguarda il 55,1% delle PMI italiane a fronte del 38,9% della complessiva Unione Europea.

A rendere ancor più rilevanti queste statistiche vi è il fatto che, a livello generale, le PMI italiane non eccellono per digitalizzazione.

Istat considera, in tale ottica, 12 indicatori corrispondenti ad altrettante attività, due delle quali sono quelle già citate, ovvero acquisto di servizi di cloud computing e acquisto di servizi di cloud computing sofisticati o intermedi, considerando PMI digitalmente all’avanguardia quelle che compiono almeno 4 delle attività in questione.

Da questo punto di vista, i livelli di digitalizzazione delle PMI italiane sono in linea con la media europea, il 60,7% delle PMI italiane, infatti, effettua almeno 4 delle dodici attività-indicatore, a fronte di una media europea appena inferiore, pari a 57,7%.

Per determinate attività, come l’analisi di dati effettuata all'interno o all'esterno dell'impresa o l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, la propensione digitale delle PMI italiane risulta essere significativamente inferiore rispetto alla media dell’Unione Europea, anche per questo i dati relativi alla diffusione del cloud computing assumono una particolare rilevanza.

Richy Garino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium