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Cronaca | 07 giugno 2024, 12:45

Slitta a luglio la decisione sul rinvio a giudizio dell'incendiaria di Monticello d'Alba

Undici i capi di accusa tra furti e rapina che gravano su Stanka Batashka, la 36enne accusata in Tribunale ad Asti anche della morte del commerciante cinese Hu Jie. Nessuna delle vittime, tranne la famiglia Jie, si costituirà parte civile

Lo scorso 19 settembre l'incendio al magazzino di Monticello d'Alba

Lo scorso 19 settembre l'incendio al magazzino di Monticello d'Alba

Prevista per oggi, è slittata al prossimo 12 luglio la decisione del Gip del Tribunale di Asti, Elio Sparacino, in merito alla richiesta di rinvio a giudizio di Stanka Batashka, la donna accusata di avere, lo scorso 19 settembre, appiccato il fuoco all’Ipershop Express di Monticello d'Alba e di aver cagionato la morte del 36enne Hu Jie, titolare dell’attività commerciale.

Bracciante bulgara 36enne, assistita dall’avvocato Maria Montemagno, Stanka Batashka è attualmente detenuta presso la sezione femminile del carcere "Le Vallette" di Torino in attesa di sapere se verrà o meno ammessa al giudizio abbreviato.

Sono undici i capi di accusa a suo carico e su di lei, in merito all’incendio all’attività commerciale di Monticello d’Alba, grava un altro grave indizio di colpevolezza: dopo qualche ora da quel tragico 19 settembre, tra la comunità cinese astigiana e albese era iniziato a circolare un video di Tik Tok con le immagini delle videocamere di sorveglianza che l’avevano ripresa sul luogo dell’incendio.

Nel video si vede l'imputata passare dietro al bancone del negozio, prendere un paio di forbici e chinarsi per portare via la cassa. Per il pubblico ministero Laura Deodato la donna appiccò dolosamente il fuoco all’Ipershop Express. La moglie di Hu Jie riuscì a sottrarsi alle fiamme che nel frattempo si erano propagate velocemente, ma per lui non ci fu scampo: l’uomo morì intossicato dall’inalazione di monossido di carbonio. La famiglia della vittima, di nazionalità cinese ma da tutti conosciuto come Davide, ha deciso di costituirsi parte civile col patrocinio dell’avvocato Ferruccio Calamari.

Come detto, sono 11 gli episodi violenti contestai a Batashka Stanka, il più grave, in termini di pena, è la rapina che avrebbe commesso il 12 settembre scorso a Cossano Belbo, proprio una settimana prima dell’incendio al negozio di Jie a Monticello d’Alba. Si apprende che nessuna delle sei vittime di reato avrebbe intenzione di costituirsi parte civile: questo significa che, in caso di rinvio a giudizio e di condanna dell’imputata, a nessuno di loro spetterà un risarcimento dei danni subiti.

Quel dodici settembre, dopo essere entrata in un’abitazione a Cossano Belbo col volto coperto da una bandana, indossando un berretto, degli occhiali da sole e armata di pistola, Stanka avrebbe picchiato a sangue la padrona di casa, anche colpendola con una macchina fotografica, per portarle via il portafoglio, la carta di credito e il cellulare. La Procura sostiene anche l’accusa di utilizzo indebito di carta di credito, in quanto la donna avrebbe poi effettuato alcuni acquisti con la carta rubata.

Un altro fascicolo si riferisce e a cinque furti che la donna avrebbe perpetrato tra il 9 e il 15 settembre a Loazzolo e Canelli, in provincia di Asti. Il modus operandi sarebbe stato il medesimo per quattro dei colpi: dopo aver scavalcato le recinzioni, divelto finestre, spaccato inferriate, rotto persiane e “usato violenza sulle cose”, sarebbe entrata nelle abitazioni delle persone offese per impossessarsi dei loro averi, tra cui anche beni alimentari e di prima necessità.

Il quinto furto, invece, sarebbe stato commesso in un negozio di abbigliamento: qui l’imputata, indossando una mascherina chirurgica con la scusa di essere influenzata, avrebbe rubato la borsa alla titolare dell'attività commerciale.

Altro episodio addebitatole riguarderebbe un incendio avvenuto il 14 settembre a Canelli. Il fuoco venne appiccato in un magazzino di un negozio dello Shopping Center Il Castello e le fiamme andarono a coinvolgere altri esercizi commerciali, tra cui la farmacia e un bar del centro commerciale, fortunatamente, senza causare vittime.  

CharB.

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