/ Cronaca

Cronaca | 05 giugno 2024, 19:26

Preso a bastonate per una mancata precedenza: la Procura chiede la condanna per l'imputato

L'episodio avvenne nel maggio 2021 in una borgata del saluzzese. I presunti responsabili sono padre e un figlio, quest'ultimo deceduto. La vittima, parte civile nel processo, se la cavò con 47 giorni di prognosi

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

Nel maggio del 2021 sarebbe stato preso bastonate per una precedenza. Questa la disavventura accaduta ad un ragazzo del saluzzese che, dopo essere stato picchiato da padre e figlio (quest’ultimo deceduto) ha deciso di denunciarli e costituirsi parte civile. Ad essere accusato di lesioni è il signor S.M., residente della stessa borgata del saluzzese della famiglia del giovane, con cui, però i rapporti non sarebbero stati distesi da anni per via di vecchi rancori.

Quel giorno il ragazzo, come spiegato in aula, stava risalendo in auto la stradina che conduce alla borgata della piazza, quando ad un certo punto incrociò l’auto della sorella di S.M. che stava arrivando in direzione opposta: “Non passavamo – ha detto il ragazzo – e dietro di me si era formata una coda di tre auto. Lei avrebbe potuto fare più facilmente retromarcia fino alla piazzetta e così le ho detto di andare indietro. Alcuni dei guidatori dietro di me si erano offerti aiutarla, perché era in difficoltà”.

La difesa dell’imputato, di contro, ha però sostenuto che quelle proposte di aiuto sarebbero state accompagnante da pesanti insulti sulle capacità di guida della signora.

“Dopo un po’ – ha proseguito la parte civile – dietro di me è arrivata l’auto del figlio di S.M. e, dopo essere sceso dall’auto e fatto retromarcia alla macchina della zia, si è avventato contro di me tirandomi fuori dal veicolo. Suo padre, con un bastone, mi ha colpito”.

Il ragazzo, poi, sarebbe stato scaraventato a terra e buttato oltre un muretto: “C’era un dirupo di due metri e mezzo – ha spiegato – sono caduto in mezzo ai rovi. Loro mi hanno raggiunto e mi hanno picchiato di nuovo. I ragazzi che erano in auto dietro di me sono venuti in mio soccorso”.

Il giovane, se la cavò con 47 giorni di prognosi, dovette indossare il collare per una settimana e si sottopose anche ad una risonanza magnetica perché spesso lamentava dei mal di testa. A confermare quanto raccontato dalla vittima i ragazzi che lo soccorsero.

Presente in aula, l’imputato ha però finito un’altra versione, dichiarando che in verità sarebbe stato il giovane a volerlo colpire con un pugno e che lui, per difesa, prese il bastone: “Loro sono caduti nella scarpata e sono sceso anche io – spiegato l’uomo – e l’ho bloccato a terra. Poi uno dei tre ragazzi mi ha preso le braccia e quello mi ha colpito con un calcio che mi ha fatto saltare il telefono fuori dalla tasca. Poi è finita lì”. Quanto ai vecchi dissidi, S.M. ha negato vi fossero racconti da parte sua: “Io non ci penso più a quelle cose, è lui che ancora rinvanga il passato ed è aggressivo con noi”.

Per l’imputato il pm ha chiesto una condanna ad otto mesi di reclusione. A condividere la richiesta, la parte civile, che ha quantificato un risarcimento danni di 22mila euro comprensivo delle spese mediche e del mancato guadagno del giovane. Per la difesa di S.M., invece, si sarebbe trattata di una rissa a cui tutti avrebbero parte e ad iniziare sarebbe stato il giovane. La sentenza, il 9 luglio. 

CharB.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium