“Indubbio che l’ambizione, nella gestione di una squadra, sia importante. Ma prima di tutto servono le risorse. I tifosi vogliono salire di categoria? Servono, a mal contare, 100.000 euro che ora non ci sono. E aprire più porte di quelle che abbiamo già aperto non so come si possa fare”.
Ha parlato così Mauro Bernardi, presidente dell’AC Cuneo 1905 Olmo ssd, chiamato nella serata di ieri (martedì 4 maggio) – assieme all’intero staff dirigenziale, composto dal vice Riccardo Andreis, dal direttore generale Valter Vercellone e dall’avvocato Nicola Dottore – nella sala Consiglio del municipio di Cuneo per fare il punto della situazione sul progetto “Cuneo Calcio”.
Un incontro forse irrituale – la società risulta, infatti, totalmente privata e collegata al Comune unicamente tramite la gestione dello stadio “F.lli Paschiero” - , che è stato convocato come risposta alla richiesta specifica dei consiglieri comunali degli Indipendenti, fattisi portavoce delle istanze e delle critiche dei rumorosi tifosi della squadra. E che è stato caratterizzato per tutto il suo svolgimento da un clima particolarmente teso, sia nei banchi del Consiglio sia nell’area riservata al pubblico.
Il Comune: "Vera ripartenza solo dopo la fusione"
L’assessore Valter Fantino ha ricordato, a grandi linee, la travagliata storia del Cuneo Calcio dal 2018 a oggi: “Momenti molto difficili iniziati con la gestione Lamanna, dove la prospettiva di una squadra molto competitiva è stata cancellata da una valanga di irregolarità amministrative e gestionali, che hanno fruttato penalità pesanti e portato al fallimento della società. La vera ripartenza è datata al 2021, a seguito della fusione con l’Olmo”.
“Importante il ruolo di una squadra di calcio anche come ponte verso il fuori città, come mezzo di sponsorizzazione – ha aggiunto l’assessore Andrea Girard - : dopo il fallimento mi sento di dire grazie a chi ha raccolto i pezzi del Cuneo Calcio e ha deciso di continuare a portarne il nome e il marchio in giro per il Piemonte e l’Italia”.
Gli Indipendenti, la lettera dei tifosi e lo stato del "Paschiero"
Come ricordato dagli Indipendenti “la lettera riporta problemi noti e oggettivi come la mancanza dei tifosi alle partite, una gestione dei reparti giovanili dal nostro punto di vista rivedibile, la presenza sul territorio di ex giocatori e allenatori che hanno giocato nel Cuneo e che non sono stati chiamati per un contributo. Dire, poi, che lo stadio sia fatiscente è un eufemismo: è disastrato e c’è da vergognarsi nell’ospitare squadre da fuori”.
“Sono valutazioni di una certa gravità – ha commentato Paolo Armellini - . Gestire il Cuneo significa doversi sobbarcare la responsabilità di onorare una storia davvero importante. Non discutiamo la nostra riconoscenza alla dirigenza attuale ma non può essere eterna, serve fare qualcosa e avere un po’ più di ambizione”.
“Se c’è un problema, che si comprende a livello oggettivo guardando i risultati in campo, se ne può e se ne deve parlare anche perché è nelle disponibilità delle commissioni consiliari dell’ente di richiedere all’audizione qualunque soggetto operi nel Comune – ha rincarato la dose Giancarlo Boselli - : gli appassionati si vedono delusi da quanto accade, e vogliono risposte”.
Gli altri consiglieri intervenuti – Beppe Lauria, Claudio Bongiovanni e Franco Civallero per la minoranza e Luca Paschiero per la maggioranza – hanno generalmente sottolineato la particolarità dietro la convocazione dell’incontro, senza però sminuire l’importanza dell’opportunità di dare risposte ai tifosi, cittadini cuneesi come tutti gli altri.
Bernardi: "Lo sport gratis non lo fa più nessuno"
Il presidente Bernardi si è reso protagonista di uno degli interventi più lunghi e accalorati – iniziato ricordando che la presenza della società all’incontro stesso sia stata “una cortesia da parte nostra, che non percepiamo un gettone di presenza” - : “La nostra mission è stata, fin da subito, quella di integrare i bambini e i ragazzi della città nel sistema dello sport inteso come scuola di vita, coinvolgendo il territorio e creando ‘impatto sociale’ - ha spiegato - . Lo sport gratis non lo fa più nessuno e visto che le risorse non sono illimitate serve fare delle scelte. Noi abbiamo scelto di costruire un gruppo coeso e sano che possa crescere costantemente nel tempo e a testa alta. I risultati, poi, possono arrivare come no ma è bene ricordare che la loro ricerca continua è quello che ha portato il ‘vecchio Cuneo’ alla cancellazione”.
Bernardi ha quindi chiarito – in particolare rispetto ai dubbi avanzati dai tifosi nella tanto citata lettera – come non sussista alcuna grave situazione a livello amministrativo e che, anche dal punto di vista del riconoscimento, il Cuneo Calcio negli ultimi tre anni di nuova gestione non ha sfigurato: playoff per tre anni di fila, presenza in finale playoff, vittoria nel campionato Piemonte e Valle d’Aosta under 19, unica società in Granda a essere premiata allo European Golden Boy.
“Senza contare, poi, lo sforzo fatto per l’impiantistica sportiva della città sulla quale siamo competenti – ha aggiunto il presidente - . Soldi privati spesi a beneficio di un bene pubblico e della comunità; non abbiamo speso per prendere un bomber con cui fare ‘il salto’? Vero, ma abbiamo investito nel rifacimento di tre campi da calcio in sintetico nell’area di Piccapietra. A Fossano e Centallo, per esempio, la stessa cosa l’ha fatta l’amministrazione comunale”.
“Sono onorato della strada che abbiamo fatto e delle persone con cui l’ho condivisa, stiamo dando tutti dato anima e corpo al progetto – ha concluso Bernardi - . Agire sulla comunità e lavorare sui giovani, questo è il nostro vero orgoglio, non insegnare a venti ragazzi che si può non andare a lavorare o a studiare e guadagnare decine di migliaia di euro solo giocando a calcio. Lecito che l’appassionato ragioni da appassionato ma l’ambizione c’è: i risultati della prima squadra e la forza del settore giovanile devono cercare di andare di pari passo ma poi il bilancio è padrone e impone scelte precise. I tifosi sugli spalti ci sono, anche grazie a un importante lavoro di comunicazione, gli sponsor anche; la condizione dello stadio è migliorabile? Certo, ma in Italia esistono stadi anche peggiori”.
Vercellone contro Clerico e Borgna: "Il Cuneo si poteva salvare"
“Abbiamo stretti rapporti con gli ex del Cuneo Calcio che hanno dato disponibilità a un contributo ma per nostra prassi per allenare i bambini devi essere patentato, e loro non lo sono – ha detto Vercellone - . Strano poi che nella lettera si sottolinei che ‘abbiamo lasciato andare’ dei ragazzi alla Juventus senza farli crescere: se la Juventus considera pronti dei nostri giovani per il suo palcoscenico come possiamo metterci di traverso perché, forse, tra dieci anni potrebbero giocare in prima squadra nel Cuneo? Ora girano tutta l’Europa, è un onore anche per noi”.
Vercellone ha poi commentato anche la parabola finale del ‘vecchio Cuneo’: “Ho detto a tutti, compresa la Questura, e per mesi, che si sarebbe andati verso il fallimento della dirigenza Lamanna e non è stato fatto niente. L’AC Cuneo 1905 aveva una matricola FIGC; il Comune avrebbe potuto mantenere il marchio ma l’assessore Clerico e il sindaco Borgna hanno deciso di non esercitare il nodo Petrucci, consegnandolo alla scomparsa”.
“La questione della gestione Lamanna non è stata facile per nessuno da affrontare – ha risposto Fantino - . Non mi sento di giudicare l’attività della giunta di allora, di cui non facevo parte”.