/ Attualità

Attualità | 04 giugno 2024, 11:05

Nuovo slancio al museo civico di Garessio dopo gli interventi di ristrutturazione

I lavori hanno interessato le pareti delle sale museali, con un trattamento sperimentale anti-umidità, oltre alla riverniciatura e alla riparazione di alcuni difetti delle vetrine delle esposizioni

Nuovo slancio al museo civico di Garessio dopo gli interventi di ristrutturazione

Si apre un nuovo capitolo per il museo civico di Garessio che riapre le sue porte dopo un importante intervento di ristrutturazione. 

I lavori, portati a termine negli scorsi mesi, hanno interessato le pareti delle sale museali, con un trattamento sperimentale anti-umidità, oltre alla riverniciatura e alla riparazione di alcuni difetti delle vetrine delle esposizioni. 

L'ultimo intervento al museo, aveva coinciso con l'inaugurazione di un nuovo percorso espositivo e risale al 2003 quando il museo era curato dal prof. Renzo Amedeo che ne aveva promosso la creazione nel 1970.

"Contestualmente ai lavori - spiega Alessandro Ravotto, direttore del museo civico, archeologo, docente all’Università Autònoma de Barcelona e all’Universitat Oberta de Catalunya. - è stata ampliata la sezione di archeologia locale, che ora conta con nuovi pezzi relativi alla preistoria e alla protostoria della Val Tanaro e della Val Pennavaira. I reperti sono frutto di donazioni di molti anni fa, che però non erano ancora stati studiati (i fondi del museo possono dare ancora sorprese, però il lavoro di documentazione è estremamente lento) e quindi mai esposti. Essi permettono illustrare la penetrazione nell’entroterra, a partire dalla costa più di 5.000 anni fa, del tardo neolitico, delle età del rame e del bronzo, secondo una dinamica ad ampio raggio e comune a molti territori limitrofi. 

Si tratta, in pratica, di come si è diffusa una cultura antichissima, a proposito della quale esistono ancora numerose incognite, che ha forgiato, con i millenni, l’identità territoriale della Val Tanaro. Tra i reperti, che hanno analogie con quelli procedenti dalla grotta del Grai e già esposti, si contano i resti di strumenti litici molto perfezionati, la presenza di ceramica decorata e un femore umano lavorato per ottenerne un oggetto dalla funzione sconosciuta, forse di uso quotidiano o forse rituale, con pochissimi paralleli conosciuti."

 

Il suo cinquantenario del museo è coinciso con la pandemia, che ha impedito di celebrare opportunamente l’anniversario, ma si è continuato a lavorare in sordina, per l’appunto con il proseguimento della catalogazione dei fondi, con una giornata di formazione per i docenti del comprensorio, con la scansione digitale di alcuni pezzi emblematici, i cui modelli 3D.

"Mi auguro - aggiunge Ravotto -  possano essere usati in un futuro prossimo per altre iniziative, ed infine con quella che può sembrare “ordinaria amministrazione” e che, però, è un lavoro assolutamente necessario per la sopravvivenza dei musei locali, in quanto permettono di palliare le limitazioni gestionali che li contraddistinguono.

Benché possa sembrare una materia arida, il modello di gestione dei piccoli musei è un argomento di estrema attualità. In un corso di master che tengo a Barcellona, per esempio, presento il Museo di Garessio, con i suoi problemi e le relative soluzioni, come oggetto di studio, in quanto è rappresentativo di una realtà locale il cui modello si riconosce in molti altri esempi lungo l’arco mediterraneo".

La riapertura del museo avviene al termine del mandato amministrativo e - come da regolamento - sarà il prossimo sindaco a nominare il curatore.

"Vorrei ringraziare l’Amministrazione uscente, - conclude Ravotto - che mi ha concesso molta libertà d’azione, ed in particolare a Paola Carrara, assessore alla cultura. Con l’assessore Pierandrea Camelia, a cui il museo deve molto, ho avuto l’onore di collaborare da ormai molti anni. Il personale amministrativo del Comune (Monica Peirano, Paola Canavese e Carla Chiappa) svolge un ruolo fondamentale in quel modello di gestione locale a cui mi riferivo prima. Infine, un sentito ringraziamento ai volontari (Cesare Canavese, Giancarlo Arduino) e Jennifer Cuccu (servizio civile) che hanno collaborato in prima persona alle ultime fasi – le più stressanti – della recente riapertura."

AP

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium