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Copertina | 02 giugno 2024, 00:00

Simona Giaccardi: “Determinazione e impegno nell’interesse della Granda”

Avvocato, presidente del Consiglio comunale di Fossano e consigliere provinciale, si candida al Consiglio regionale del Piemonte nel collegio della Provincia di Cuneo

Alle ultime elezioni comunali di Fossano, candidata nella lista della Lega, risultò la donna più votata e si guadagnò la designazione a presidente del Consiglio comunale. Un incarico al quale nel dicembre 2021 affiancò quello di consigliere provinciale, con deleghe a Cultura, Patrimonio e Viabilità per il Reparto di Saluzzo-Circolo 2. Fossanese, laureata in Giurisprudenza, Simona Giaccardi è avvocato, mediatore commerciale e civile, socio fondatore dell’Organismo di mediazione Noiconciliamo Srl (www.noiconciliamo.com), è sposata e madre di tre figli.

 

Chi è Simona Giaccardi?

“Sono nata a Fossano. Ho studiato al liceo scientifico "G. Ancina" e mi sono laureata in Giurisprudenza a Torino. Sono avvocato e mediatore civile e commerciale. Il mio lavoro si divide tra Fossano, Cuneo, Torino e altre sedi che abbiamo un po’ in tutta Italia. Sono impegnata nel sociale e nell’associazionismo, socia dello Zonta Club di Cuneo e della Società Operaia di Fossano, di cui mio marito Andrea Brero è attualmente presidente. Faccio sport, pratico tennis e sci a livello non agonistico, adoro viaggiare e conoscere nuove persone. Sono una donna forte e determinata, provo tutti i giorni le difficoltà che incontriamo noi donne al lavoro, in famiglia e anche nella politica. Ho tre figli: Matilda, Alessandro e Viola Maria.

 

Perché l’avvocato?

E’ un lavoro che mi piace molto: conoscere le leggi, le regole che disciplinano il nostro vivere, studiarle  e confrontarmi ogni giorno con chi deve applicarle, eseguirle o farle rispettare mi permette di avere una capacità importante di risoluzione dei problemi e di ricerca delle giuste soluzioni in tanti e diversi ambiti. Avere studiato la legge e l’organizzazione dello Stato anche a livello di enti locali mi agevola nel portare avanti l’azione politica che un rappresentante degli elettori e del partito deve realizzare a favore del suo territorio.

 

La politica, una passione che viene da lontano?

Il mio percorso di avvicinamento alla politica nasce dall’impegno nel sociale, nel volontariato. Come socia della Società Operaia di Fossano ebbi l’opportunità di invitare a Fossano l’onorevole Enrico Costa. Allora era ministro della Famiglia e tenne un interessantissimo convegno sulla famiglia e sulla ludopatia. Iniziati a occuparmi di politica coinvolta nel 2018 dall’attuale presidente della Provincia Luca Robaldo. In occasione delle comunali del 2019 scelsi di candidarmi per la Lega e risultai la donna più votata nel Comune di Fossano. Sono quindi stata eletta presidente del Consiglio Comunale e nel dicembre 2021 sono stata eletta consigliere provinciale. 

 

E come ha vissuto questo duplice?

Con spirito di servizio per la comunità. Il confronto continuo con le persone, le aziende, le associazioni e i vari operatori del territorio è fondamentale per realizzare tramite l’azione politica le esigenze e i bisogni comunitari. L’azione politica incomincia dall’ascolto. Io prediligo la politica del fare. A volte può sembrare un po’ spoglia, spiccia, ma è concreta ed è quello che serve al territorio. Individuato il problema, analizzata la situazione, occorre arrivare a una decisione, la migliore possibile per la comunità che si amministra o si rappresenta. L’azione politica deve essere concreta ed efficace, aiutare, risolvere, gestire le criticità. 

 

Intanto una famiglia bella e numerosa.

Sono una donna fortunata. Con impegno e sacrificio sono riuscita a conciliare i tempi della famiglia con quelli del mio lavoro, che mi piace molto e mi gratifica. Con i miei tre figli c’è un ottimo rapporto e con mio marito cerchiamo di aiutarli nella loro crescita, con le difficoltà che tutti i genitori incontrano ogni giorno. Al lavoro, come avvocato e mediatore, ringrazio i miei colleghi Sara, Alessio e Monica per l’armonia e l’amicizia che ci lega. Il mio lavoro e la famiglia mi tengono allenata anche per la politica, mi aggiornano: capire i figli nella loro crescita, riuscire a mantenere un dialogo con loro, aiutare un cliente in un guaio, mediare una controversia per ricomporre una lite, sono tutte attività coerenti e formative per l’attività politica. 

Con la Lega da sempre?

Come affinità direi proprio di sì. Come impegno politico diretto dal 2019. Mi riconosco nelle politiche e nelle scelte del partito. Il nostro è il partito del fare. Dal nazionale al locale la Lega dimostra di essere vicina alle persone, alle loro esigenze e ai loro bisogni, pronta a proporre delle soluzioni. Un partito che insegna a correre e pretende risultati dai propri militanti, che insegna a fare politica e azione amministrativa sul territorio. La Lega è un partito che ha una dialettica interna e che soprattutto dà spazio e opportunità anche alle donne.

 

In Provincia ha deleghe importanti. Di che cosa si è occupata sinora in questo incarico?

La Provincia purtroppo è stata svuotata del suo ruolo dalla riforma Delrio. All’ente sono rimaste competenze strategiche, ma senza le risorse utili per affrontarle. L’attenzione alla cultura è molto diffusa sul nostro territorio provinciale: voglio ringraziare e fare i complimenti ai sindaci, ai loro consiglieri e ai volontari che si impegnano per promuovere la cultura nei vari comuni della Granda. Con l’aiuto degli uffici del Centro Elaborazione Dati della Provincia ho realizzato sul portale dell’ente una sezione dedicata agli eventi (https://www.provincia.cuneo.it/eventi) che immediatamente fornisce i riferimenti utili per scoprire con un semplice click tutti gli  appuntamenti in programma nei 247 centri della Granda. Con l’aiuto del presidente Robaldo siamo riusciti a sostenere il progetto dell’orchestra provinciale dei ragazzi, che è un momento di comunità per gli studenti e le loro famiglie, e un momento di festa e di visita del territorio. Le sedi delle esibizioni dell’orchestra quest’anno saranno Racconigi, Borgo San Dalmazzo e Mondovì. 

 

Un impegno particolare?

Sempre in ambito musicale la Provincia è uno dei partner nell’organizzazione del Concerto di Ferragosto. L’evento è frutto di una convenzione che si rinnova ogni tre anni e prevede il concerto a rotazione in diverse location della Granda, tra Cuneese, Saluzzese e Monregalese. Un momento unico di aggregazione e di visibilità, un concerto che invita le persone a spostarsi e favorisce il turismo. Ma è anche un evento che implica una lunga e meticolosa organizzazione, fatta di accordi, sopralluoghi, risoluzione di problemi di logistica, sicurezza, viabilità che la Provincia affronta e coordina. Poi c’è il fronte della viabilità. Buone strade portano buon commercio, buona industria e buon turismo, oltre a salvaguardare la sicurezza degli utenti, Ringrazio tutti i dipendenti della Provincia per l’impegno e il puntuale lavoro svolto per raggiungere questi risultati.



 

Le Province hanno ancora ragione di esistere?

Io credo che siano enti strategici, da riformare e rafforzare, per costituire il naturale collegamento tra le comunità comunali e la Regione. La Provincia di Cuneo conta 247 Comuni, l’ente che la rappresenta è un raccordo importante anche a livello operativo. Pensi ad esempio a tutti i mezzi meccanici di cui dispone e che può mettere in campo per aiutare i Comuni ad affrontare e superare emergenze idrauliche o idrogeologiche.

 

Come è il rapporto con gli altri consiglieri?

Credo che i componenti del Consiglio comunale di Fossano abbiano fatto un ottimo lavoro durante questo mandato. Davvero li ringrazio tutti per l’impegno e l’atteggiamento tenuto. La dialettica, anche vivace, è sempre stata contenuta nei termini dell’educazione istituzionale. Anche coi colleghi del Consiglio provinciale ci sono state a volte discussioni, momenti di maggiore coesione e altri in cui si sono create distanze, ma si tratta di persone che fanno politica in modo corretto, con passione. E anche in Provincia, lavorando e mediando, gli obiettivi previsti sono stati raggiunti.

 

Ora la sfida della candidatura in Regione.

Sì, ho avuto questa opportunità di presentarmi per il Consiglio regionale e per questo ringrazio il partito della Lega e il nostro segretario provinciale, il senatore Giorgio Bergesio. Una nuova sfida, la possibilità di incontrare e conoscere nuove persone, ascoltare richieste e bisogni, cercare soluzioni portando avanti gli interessi della Granda anche a Torino. In Regione le istanze del Cuneese devono continuare a essere ascoltate e accolte. Ci arrivo dopo un percorso di crescita affrontato per gradi, col giusto tempo per acquisire competenze e orientarsi nel nostro territorio così vivace e ricco di diversità. Occorre imparare ogni giorno. La politica, come la vita, ti impone di correre, sempre.

 

Che Piemonte vede e che Piemonte vorrebbe?

Il Piemonte è cambiato, ha cambiato passo, è tornato a correre come promesso dal presidente Alberto Cirio. Lo dimostrano i dati economici. Il lavoro fatto dalla Regione è stato sicuramente favorito dalla presenza di tanti consiglieri e assessori della Lega, che sono stati il motore trainante del lavoro fatto in questi cinque anni. La sfida adesso per il Piemonte è continuare a correre. Sempre più veloce e in modo costante. Salute, famiglia, lavoro, istruzione, sicurezza, infrastrutture, ambiente, montagna, sport, volontariato, associazionismo… tantissime le tematiche da sostenere e sviluppare, tanti gli obiettivi da raggiungere. Il Piemonte a trazione Lega ha dimostrato capacità e coraggio: per la Provincia Granda ha voluto dire l’apertura dell’Ospedale di Verduno, la progettazione del nuovo ospedale di Cuneo e dell’ospedale unico Fossano-Saluzzo-Savigliano, la finalizzazione dell’autostrada Asti-Cuneo, l’impostazione di un serio lavoro per arrivare all’apertura del rinnovato Tunnel del Tenda, i progetti per la Statale 28 del Colle di Nava e per la circonvallazione di Demonte… . Io declino questa sfida anche al femminile: favoriamo e sosteniamo l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro con politiche a sostegno della famiglia, del lavoro femminile, favorendo anche con obblighi normativi la presenza delle donne nelle posizioni di direzione economica e in politica. Noi donne troveremo risorse nuove e riusciremo a raggiungere insieme gli obiettivi futuri.

 

Quali provvedimenti del suo partito ritiene strategici?

Sicuramente l’autonomia differenziata. La battaglia della Lega per questa riforma è al vaglio del Parlamento proprio in questi giorni. Parliamo di una legge che permetterebbe di trattenere maggiori risorse sul territorio che le produce, stimolando la crescita, incentivata dal ritorno della ricchezza prodotta e introducendo un modello virtuoso che favorisca competizione e concorrenza. La concorrenza e i modelli premiali così introdotti favoriranno lo sviluppo di tutte le aree regionali e serviranno al Piemonte e alla Granda per migliorare ancora

 

La sua esperienza nel volontariato che cosa le ha insegnato?

Ho imparato che nella nostra società alcuni si trovano in una situazione di maggiore bisogno e sono più esposti al disagio. Talvolta si tratta di situazioni di disagio economico, o di disagio fisico temporaneo: ma ci sono anche situazioni di persone con disabilità fisica o psichica per le quali noi tutti i giorni dobbiamo adoperarci. A queste persone con spirito di solidarietà bisogna offrire le migliori modalità possibili di inserimento nelle varie attività: a scuola, nella formazione, nel lavoro, nello sport, nell’accesso ai luoghi e ai servizi che la nostra comunità eroga. Sono sfide difficili, faticose, ma bisogna parlarne e cercare le migliori soluzioni per risolverle positivamente, partendo dall’educazione civica al rispetto delle regole che governano la comunità. Conoscendo queste persone ti puoi rendere conto di quanto possa essere divisivo e pericoloso un marciapiede, un cambio di pendenza, o parcheggiare l’auto senza rispettare le dovute distanze.  Di quanto possa essere faticoso garantire lo studio, la formazione, l’accesso al mondo del lavoro o dello sport. I costi che si devono sostenere per raggiungere il risultato dell’inclusione spesso sono importanti: ma è con la condivisione del punto di vista dell’altro che dobbiamo ragionare. Il primo e più grande risultato è diffondere un cambio di mentalità nell’approccio alla gestione di queste problematiche, favorendo l’inclusione e la condivisione. I soldi, le risorse per fare questo si possono trovare con la sinergia tra il pubblico e il privato, uniti dal risultato inclusivo. Questi sono temi scomodi, faticosi, difficili, ma che vanno affrontati.

 

Perché un elettrice o un elettore cuneese dovrebbero votarla?

Chiedo il voto alle elettrici e agli elettori cuneesi innanzitutto perché sono una donna e una mamma, che lavora, vive la vita quotidiana di tutte le famiglie e si impegna anche nella politica. Il ruolo di mediazione che svolgo nel mio lavoro e nei ruoli politici che finora ho ricoperto mi hanno permesso di sviluppare una capacità importante nel sintetizzare, comporre, armonizzare, ridurre a sintesi problemi complessi che riguardano la politica e la ricerca del bene comune. La presenza delle donne nella politica è una ricchezza che dobbiamo favorire e sostenere. Mi candido e chiedo il voto dei miei concittadini con determinazione e impegno nell’interesse della Granda, e con un grande sorriso.

 

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