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Attualità | 02 giugno 2024, 16:25

Festa del 2 giugno a Bra, valori di libertà da difendere e promuovere

Partecipata cerimonia pubblica in piazza Caduti per il compleanno della Repubblica

Festa del 2 giugno a Bra, valori di libertà da difendere e promuovere

Il 2 giugno 1946, settantotto anni fa, il popolo italiano, attraverso un referendum istituzionale, tracciò una rotta e plasmò il proprio futuro, dando vita alla Repubblica. A partire da quel momento, il 2 giugno è la Festa degli Italiani, il simbolo della ritrovata libertà e unità.

 

Come da tradizione, la città di Bra ha vissuto i momenti celebrativi istituzionali con una cerimonia pubblica in piazza Caduti per Libertà, con l’intervento delle autorità. Insieme alle associazioni combattentistiche e d’arma al completo, ai festeggiamenti c’erano il sindaco Gianni Fogliato, una numerosa rappresentanza politica e larga partecipazione di persone.

Tutti insieme per fare memoria di un evento storico che portava con sé l’importante novità del suffragio universale maschile e femminile, con la prima convocazione alle urne delle donne dopo il ventennio fascista.

 

Volgendo lo sguardo a quel passato ci si accorge di quanto cammino sia stato fatto dalla Repubblica per garantire agli italiani democrazia, libertà, benessere, giustizia, diritti, qualità della vita. Di quanti ostacoli siano stati superati quando è prevalsa la coesione, il senso di responsabilità, la lungimiranza.

Oggi, purtroppo, la lezione amara dei conflitti del secolo scorso sembra dimenticata, ponendo in discussione i fondamenti stessi della nostra società, a partire dalla coesistenza pacifica.

Per questo più forte che mai si deve alzare la voce dei popoli in modo che la ragione prevalga e si fermino le armi. Perché il 2 giugno ci ricorda che la libertà è responsabilità.

Il referendum

La nascita della Repubblica italiana passa attraverso il voto popolare, un referendum per decidere tra Monarchia e Repubblica. Per la prima volta il suffragio fu universale, poterono andare alle urne anche le donne. Erano il 2 e 3 giugno del 1946. Gli italiani furono chiamati a votare per decidere quale forma di governo volevano dopo la caduta del fascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Fra Repubblica e Monarchia vinse la prima con due milioni di voti in più (12.717.923 voti contro i 10.719.284 a favore della forma monarchica) e ci fu il conseguente esilio dei Savoia con la partenza di re Umberto II il 13 giugno. Al Nord prevalse la Repubblica, al Sud furono più i voti per la Monarchia.

L’annuncio

«Mercoledì 5 giugno. Dopo ore di perplessità, i primi risultati del referendum cominciano a comparire nelle edizioni straordinarie. L’Italia è Repubblica… I corrispondenti dei giornali di tutto il mondo sono raccolti intorno al tavolo donde il ministro Romita diffonde per radio l’annunzio semi-ufficiale. Si posseggono gli scrutini di 34.112 sezioni su 35.320. La Repubblica ha due milioni di voti di vantaggio». Il notiziario della settimana Incom conservato dall’Istituto Luce lo raccontava così.

L’assemblea costituente

Nelle stesse giornate di voto venne eletta l’Assemblea Costituente, che aveva il compito di scrivere la nuova Costituzione. Nell’Assemblea erano rappresentate principalmente la Democrazia Cristiana, primo partito con il 35,2%, il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano. La presidenza andò a Giuseppe Saragat. Fra gli eletti 21 donne. Presidente provvisorio della Repubblica fu il giurista liberale Enrico De Nicola, dal 28 giugno 1946 al 31 dicembre 1947. Dal 1° gennaio 1948 divenne il primo presidente della Repubblica Italiana. Alcide De Gasperi fu invece il primo presidente del Consiglio.

Il giorno della festa

La festa della Repubblica si è celebrata per la prima volta il 2 giugno 1948 con la parata delle forze militari a Roma. Solo una volta non si è fatta nella capitale. Era il 1961 e a Torino si festeggiarono anche i 100 anni dell’unità nazionale. La crisi degli anni Settanta colpì anche la festa. Dal 1977 al 2001 la celebrazione venne spostata alla prima domenica del mese, dove per risparmiare si evitava una festa infrasettimanale. Il 2 giugno è tornato ad essere giorno festivo con una legge del 2000.

2 giugno 2024

Il Presidente della Repubblica ha reso omaggio all’Altare della Patria con la deposizione di una corona d’alloro e con il sorvolo delle Frecce Tricolori sui cieli di Roma. In via di San Gregorio c’è stata la presentazione dei reparti schierati per la rivista e la tradizionale Parata Militare in via dei Fori Imperiali.

La parata

Sarebbe più corretto definire la parata rivista militare. Oltre al presidente della Repubblica ci sono le più alte cariche dello stato e delle forze armate, le forze di polizia, Vigili del Fuoco e Croce Rossa. Dal 2004 sfilano anche la Polizia municipale di Roma in rappresentanza di tutte quelle italiane e rappresentanti della Protezione Civile. Ci sono delegazioni di Onu, Nato e Ue. La parata saltò nel 1963 per le condizioni di papa Giovanni XXII ormai in fin di vita e nel 1976 dopo il terremoto del Friuli.

 

Le altre feste nazionali

Le feste nazionali nel mondo coprono tutto il calendario. Se è facile ricordare che il 4 luglio gli Stati Uniti festeggiano l’indipendenza e il 14 la Francia la presa della Bastiglia o il 17 marzo San Patrizio irlandese, ci sono date ben più particolari.

È festa nazionale il primo giorno dell’anno a Cuba, in Sudan e Haiti, per la Namibia cade il primo giorno di primavera.

In Portogallo c’è il 25 aprile della rivoluzione dei garofani, c’è chi festeggia il compleanno del re o del capo dello stato (vedi Corea del Nord). In Messico c’è il Cinco de Mayo. Congo, India ed entrambe le Coree festeggiano l’indipendenza a Ferragosto.

Il giorno di Natale in Pakistan si ricorda il padre della patria Mohammed Ali Jinnah nell’anniversario della sua nascita.

Giardini aperti

Come quelli del Quirinale sono oltre 200 i giardini aperti al pubblico nel fine settimana per la seconda edizione della manifestazione promossa dall’Associazione Parchi e Giardini d’Italia. Nel 45% dei casi si tratta di aperture straordinarie: giardini normalmente non aperti al pubblico o aperti solo in occasioni particolari.

Silvia Gullino

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