/ Politica

Politica | 01 giugno 2024, 10:39

Paolo Bongioanni: «L’ascolto del territorio, il mio metodo di lavoro»

Così ha raggiunto gli obiettivi nella legislatura che si sta concludendo, spingendolo a ricandidarsi come capolista di Fratelli d’Italia nella Circoscrizione di Cuneo alle prossime elezioni regionali dell’8 e 9 giugno

Paolo Bongioanni: «L’ascolto del territorio, il mio metodo di lavoro»

Con sei leggi proposte e approvate nel quinquennio, decine di emendamenti migliorativi ai bilanci regionali, gli ingenti bonus erogati a sostegno delle categorie produttive per salvarle dall’emergenza Covid, il voucher vacanza, interventi per decine di milioni che hanno aiutato il sistema economico del Cuneese ad affrontare e uscire dalla pandemia e le varie idee che stanno rivoluzionando il Piemonte turistico, Paolo Bongioanni oggi svela a TargatoCn il suo metodo di lavoro. Un metodo che ha permesso, nella legislatura che si sta concludendo, di raggiungere gli obiettivi che lo hanno spinto a ricandidarsi come capolista di Fratelli d’Italia nella Circoscrizione di Cuneo alle prossime elezioni regionali dell’8 e 9 giugno, con l’importante riconoscimento del ministro Guido Crosetto.

«La chiave che ha permesso di portare a casa questi risultati è stata una sola», riflette Bongioanni: «Il confronto e l’ascolto continuo e quotidiano con il territorio e con le persone. Imprenditori, professionisti, amministratori locali, associazioni di categoria, volontari, famiglie, donne e uomini, giovani coraggiosi e provvisti di visione. Praticamente ogni giorno di questi cinque anni, sono andato a incontrarli uno a uno. Da tutti ho imparato tanto. Ho visitato le loro aziende, le loro botteghe, i loro campi e allevamenti. Dall’azienda leader dell’agroalimentare alla meccatronica, dal piccolo produttore resistente nel borgo di montagna all’artigiano che con la sua sola presenza dà un senso al far parte di una comunità locale. Una funzione sociale che è stata fondamentale nel periodo della pandemia e lo è ogni giorno nelle località piccole e di montagna, sempre a rischio di desertificazione commerciale e di servizi».

Sono le persone che con il loro talento creano ricchezza e occupazione. Che hanno permesso al “modello Cuneo” di essere una locomotiva del Piemonte e dell’Italia. Storie di luci, ma anche di ombre: «Le loro sono storie straordinarie di lavoro, di senso dell’impresa e capacità di assunzione del rischio. Spesso però ho anche raccolto la loro sensazione di sentirsi dimenticati dalle istituzioni, di essere lasciati soli nella lotta quotidiana contro una burocrazia lenta, macchinosa e spesso assurda. È stato anche grazie a questo rapporto quotidiano che, quando a inizio 2020 si è presentata l’emergenza Covid, insieme al presidente Cirio siamo riusciti a scrivere in tempi record e nel modo più efficace le due leggi del “Riparti Piemonte” che hanno permesso di correre in loro soccorso con centinaia di milioni e bonus, erogati e arrivati a destinazione con una rapidità senza precedenti. E così per tutte le leggi e gli interventi venuti dopo: dalla legge sulla filiera del legno piemontese, o quella sugli abbruciamenti, a favore del mondo agricolo e rurale, o quella sulle strade turistiche».

La scelta di Bongioanni di ricandidarsi per il partito di Giorgia Meloni - pilastro della maggioranza di centrodestra a sostegno della nuova Giunta Cirio - nasce quindi anche dalla responsabilità di proseguire il lavoro intrapreso con questo tessuto economico e le tante persone che lo compongono. «Dare continuità al proprio impegno – spiega Bongioanni – è una responsabilità etica che dovrebbe guidare ogni atto di chi fa politica. Essere persona di parola e non “di parole”. Non lasciare il lavoro a metà. Portare a compimento il lavoro intrapreso e le responsabilità assunte con i cittadini elettori. Per la mia storia e il mio modo di essere, sento come un imperativo continuare ad essere un punto di riferimento per le centinaia di amministratori, imprenditori e professionisti della provincia di Cuneo, per i quali in questi anni ho messo la mia faccia e mio il lavoro in Regione. Vorrei che nessuno potesse dire che questo legame, questo patto di fiducia, per qualsiasi ragione possa essere tradito e interrotto. Per me la stretta di mano è un contratto».

Nuova legislatura, stesso metodo dell’ascolto e del confronto, quindi. «Solo continuando ad ascoltare il territorioconclude Bongioanni - capisci veramente cosa serve. E solo dopo ci si può accingere a scrivere le leggi, i bandi, i provvedimenti. La cosa più importante è proprio che le decisioni politiche – a livello locale, regionale, nazionale ed europeo - siano sempre prese insieme al territorio, dal basso e dialogando con esso, e non calate dall’alto e scritte in modo astratto dietro una scrivania come troppo spesso accade».

Informazione politico elettorale

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium