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Politica | 01 giugno 2024, 08:03

Federica Barbero (Fratelli d’Italia): “Celebriamo la nostra Repubblica e la nostra identità”

La candidata per FdI alle elezioni regionali del Piemonte, per Cuneo e provincia, e al Parlamento europeo nella circoscrizione Nord-Ovest per Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia: “A partire dai simboli che ci rappresentano, dal Tricolore all'Inno di Mameli, fino all'emblema della Repubblica, rispettiamo la nostra storia e promuoviamone la conoscenza tra le giovani generazioni per un'Italia più consapevole e coesa”

Federica Barbero

Federica Barbero

Federica Barbero candidata nelle liste di Fratelli d’Italia, sia per le elezioni della Regione Piemonte (per Cuneo e provincia), che per le europee nella circoscrizione Nord-Ovest (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia), fa alcune considerazioni sull’importanza della Festa della Repubblica e del Tricolore.

Domani ricorre la data fondativa della Repubblica italiana.

Dal lontano 1946, quando per la prima volta anche le donne furono chiamate alle urne, il 2 giugno rappresenta una giornata di grande condivisione, i cui valori sono espressi nei simboli che tutti conosciamo e nei quali ci riconosciamo.

Si tratta di segni tangibili di appartenenza ad un territorio, con le sue tradizioni, la sua lingua, la sua storia e la sua cultura, concetto che la nostra Costituzione racchiude nel termine ‘Nazione’.

Di questi simboli, quelli a noi più familiari sono senz’altro due: il Tricolore, cui si riferisce la nostra Carta costituzionale all’art. 12 e che tanto ci rappresenta nel mondo, e l’Inno nazionale, noto a tutti come Inno di Mameli, in onore del giovane patriota genovese che ne scrisse il testo, poi musicato da Michele Novaro, genovese anch’egli.

Si conosce invece poco, e poco si riflette, sull’emblema della Repubblica, disegnato da un artista di Torre Pellice (paese in provincia di Torino) nel 1948, Paolo Paschetto.

L’emblema è ricco di profondi significati.

Esso si compone di tre elementi: la stella, che in genere splende, nelle immagini che raffigurano l’Italia come una donna,  sulla corona turrita che le orna il capo (stella che è, anche, simbolo di appartenenza alle Forze Armate); la ruota dentata, simbolo dell’attività lavorativa su cui si fonda la Repubblica italiana; i rami di ulivo e di quercia, espressione della volontà di pace della Nazione e della forza e dignità del popolo italiano, oltre che elementi del nostro paesaggio naturalistico.

Ciò è molto rilevante e fortemente identitario: l’emblema andrebbe a mio avviso maggiormente promosso, soprattutto fra le giovani generazioni, che, nella maggior parte dei casi, non ne hanno alcuna conoscenza.

Ovviamente, non possiamo dimenticare il massimo simbolo dell’unità nazionale, che è il Presidente della Repubblica, come ci indica l’art. 87 della Costituzione: questa disposizione rappresenta un cardine del nostro ordinamento, tant’è vero che anche il recente progetto di riforma costituzionale, avanzato dal governo tanto autorevolmente guidato da Giorgia Meloni, non incide minimamente su questa norma.

Ecco, direi dunque che, nel meditare sulla nostra storia recente anche attraverso la simbologia repubblicana, prepariamoci a celebrare al meglio il 2 giugno, rifuggendo dalla consueta propaganda divisiva che alcune forze politiche non mancheranno di mettere in atto, con la prevista manifestazione del pomeriggio a Roma, in una giornata che deve rappresentare, invece, un alto momento di concordia”.


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