“Gli impegni assunti di fronte a cittadini, Istituzioni e associazioni sono stati onorati, tempi e budget rispettati”. Lo ha detto oggi l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi presente a Saluzzo, con il sindaco Mauro Calderoni e il direttore generale dell’Asl CN1 Giuseppe Guerra, al taglio del nastro in occasione della chiusura del cantiere relativo al potenziamento della dialisi nella palazzina Inaudi, all'iinterno del cortile dell’ospedale.
Tra poco più di un mese il servizio sarà nuovamente attivo e potrà contare su dodici posti letto rispetto agli otto precedenti, potendo accogliere 48 pazienti, sedici in più rispetto a prima.
La disponibilità economica complessiva per la nuova dialisi e il consolidamento della palazzina Inaudi è di circa 1,3 milioni di euro.
L’importo è stato coperto da una cordata che ha coinvolto tutto il territorio con capofila il comune di Saluzzo. Alla raccolta fondi hanno aderito una rete di 27 comuni e due Unioni montane, insieme alla decina di associazioni operanti in ambito socio sanitario, l’Ana Monviso e Officina delle Idee. Tutti insieme hanno portato in dote oltre 750 mila euro, a cui si sono aggiunti 486 mila della Regione (300 mila oltre ai circa 200 mila euro di economie per l’adeguamento antisismico).
“Il risultato ottenuto è frutto di un’intesa molto stretta tra Istituzioni, Fondazioni e associazioni, con la corale partecipazione dei cittadini". Lo sottolineano all’unisono sia l’assessore Icardi sia il sindaco di Saluzzo il quale ricorda il contributo di pressoché tutti i comuni dell’hinterland.
L’assessore Icardi ha sottolineato la necessità di garantire una copertura di posti di dialisi su tutto il territorio (si sta lavorando anche ai 15 su Mondovì e si manterranno quelli attivi su Ceva e Savigliano) anche per far fronte a emergenze che si sono già presentate negli ultimi anni.
In provincia di Cuneo ci sono tre strutture complesse di nefrologia e dialisi (Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, Cn1 e Cn2) e cinque centri di emodialisi ospedaliera oltre a due degenze (Santa Croce e Verduno).
Dopo i lavori a Saluzzo e la riorganizzazione prevista nell’Area Sud con l’apertura di un centro dialisi a Mondovì, i posti letto complessivi passeranno da 111 a 130, con un incremento tutto a favore dell’Asl Cn1, dove le esigenze sono maggiori.
I pazienti in emodialisi ospedaliera e domiciliare sono complessivamente 400 (130 al Santa Croce, 160 in Cn1 e 110 in Cn2). Se si aggiungono i pazienti con trapianto renale e quelli in pre-dialisi, il totale dei pazienti trattati è pari a 1.392 (di cui 529 in Cn1). Savigliano e Saluzzo registrano un tasso di occupazione pari o di poco sotto il 100%.
L’ospedale di Saluzzo negli ultimi anni è cresciuto, con interventi strutturali, l’acquisizione di nuove e moderne apparecchiature. Sono a disposizione 10 milioni di euro per creare quello che sarà un hub territoriale, idonea per affrontare la cronicità nel momento in cui l’acuzie sarà trattata presso il costruendo nuovo ospedale unico dell’area Nord.
Intanto la stessa palazzina Inaudi, sede del Servizio Dialisi è già stata adeguata alla normativa antisismica, con un cantiere che ha preceduto quello del potenziamento al piano rialzato. "Il reparto è completamente rinnovato, un intervento radicale - spiega l’ingegner dell’Asl CN1 Claudio Riberi -. Oltre all’ampliamento del numero dei posti letto, si è rivista l’intera distribuzione degli spazi interni, rifatti completamente gli impianti elettrico, termico, idraulico e di condizionamento. Sono stati rifatti i pavimenti, cambiati i serramenti e installati sistemi di ricambio d’aria, di chiamata infermieristica. Il reparto offrirà più comfort ai paziente con nuovi arredi e attrezzature. Il cantiere della dialisi è stato preceduto da quello di consolidamento sismico della palazzina".
Durante i lavori, la trentina di pazienti in regolare emodialisi ospedaliera a Saluzzo, nel reparto diretto da Marita Marengo, sono stati trasferiti al servizio dell’ospedale di Savigliano.