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Politica | 28 maggio 2024, 14:48

Federica Barbero (Fratelli d’Italia): “Nord-Ovest italiano, tra eccellenze e mancanze”

La candidata per FdI alle elezioni regionali del Piemonte, per Cuneo e provincia, e al Parlamento europeo nella circoscrizione Nord-Ovest per Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia: “Quattro regioni ricche di potenzialità, con un motore economico trainante e bellezze paesaggistiche uniche, ma ancora frenato da carenze infrastrutturali e digitali”

Federica Barbero

Federica Barbero

Federica Barbero, architetto, è la responsabile regionale, per Fratelli d’Italia, del Dipartimento per la valorizzazione del territorio.

È candidata nelle liste di Fratelli d’Italia, sia per le elezioni della Regione Piemonte (per Cuneo e provincia) che per le europee nella circoscrizione Nord-Ovest (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia).

Federica Barbero focalizza il suo programma per le elezioni europee su queste quattro regioni che sono ricche di potenzialità, con un motore economico trainante e bellezze paesaggistiche uniche, ma ancora frenato da carenze infrastrutturali e digitali.

Sono molto orgogliosa di essere nata e cresciuta in un quadrante della penisola italiana, che tanto ha dato alla storia al nostro Paese e tanto ancora continua, oggi, a rappresentare.

Parliamo di territori di eccellenza, che l’Europa e il mondo ci invidiano e che, nonostante ciò, hanno ancora grandi margini di crescita.

È pur vero, infatti, che lo storico triangolo Torino – Milano – Genova, primo nucleo dell’industrializzazione italiana a partire dal XIX secolo, sviluppa ancora oggi il 20% del PIL nazionale e rappresenta il 60% di tutta la ricchezza prodotta nel Nord-Ovest.

È pur vero che la Liguria è la prima Regione italiana per incidenza di imprese appartenenti all’economia del mare (10,5%).

È pur vero che la Lombardia ha ormai raggiunto, in termini di crescita industriale, quelle regioni europee come la Baviera o la Catalogna, che rappresentano le economie trainanti dell’Unione europea.

È pur vero che il Piemonte può vantare un’altissima concentrazione di straordinarie imprese del settore manifatturiero ed agroalimentare.

È pur vero che la Valle d’Aosta rappresenta un vero capolavoro della natura, con la grande forza attrattiva delle sue splendide montagne.

Tutto ciò però nasconde un rovescio della medaglia che non può essere ignorato e sul quale si può e si deve intervenire.

La nostra parola d’ordine deve diventare “connettività”: da intendersi in senso tradizionale, come collegamenti infrastrutturali viari e marittimi, auspicabilmente intermodali, ma anche come reti virtuali, attraverso la digitalizzazione che non lasci indietro le zone periferiche rispetto al triangolo cui accennavo in apertura.

A ciò deve aggiungersi una legislazione per le imprese volta ad una transizione ecologica ‘soft’, attenta cioè alle specificità del tessuto produttivo (senza cioè imporre drastici cambiamenti nelle fonti di approvvigionamento energetico) e anche alle esigenze delle microimprese, che necessitano di maggiore flessibilità, vista la loro struttura organizzativa.

Naturalmente, tutto questo senza trascurare l’importanza dei flussi turistici, soprattutto per la sopravvivenza e il rilancio dei borghi più interni e delle economie locali, anche tradizionali, di cui sono ricchissimi le 4 Regioni di cui ci stiamo occupando”.

 

 

 

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