Le sfide amministrative di giugno – nei maggiori centri della Granda - partono da una situazione di sostanziale parità.
Alba e Fossano sono amministrate dal centro destra, la prima dal forzista Carlo Bo, la seconda dal leghista Dario Tallone.
Bra e Saluzzo dal centrosinistra, per quanto civici.
Nel primo caso sindaco uscente è Gianni Fogliato; nel secondo Mauro Calderoni, che lascia il testimone a Franco Demaria perché giunto al termine del suo secondo mandato consecutivo e ora in corsa per un seggio in Regione.
Per tutte e quattro - e dunque sia per il centrodestra che per il centrosinistra - le incognite sono tante e tali da scoraggiare pronostici anche agli aruspici più temerari.
Ad Alba Bo deve fare i conti con un possibile ballottaggio, insidiato dal centrosinistra di Alberto Gatto e dal centro di Carlotta Boffa.
A Fossano Tallone cerca una riconferma con un centrosinistra (questa volta unito e con l’allargamento ad un inedito laboratorio civico) guidato da Francesco Balocco.
A Bra Fogliato deve vedersela con Massimo Somaglia, che farà di tutto per scalzarlo e riportare la città della Zizzola alla stagione dell’azzurro Camillo Scimone.
Idem a Saluzzo dove Demaria – pur supportato da una poderosa “armada” - deve affrontare tre avversari, Giovanni Damiano (centrodestra), Marco Piccat (civico centrista) e Renato Pagliero (civico di destra).
L’urna è “meretrice” (si suole dire) e le variabili sono molte a cominciare dall’effetto traino che potrebbe esserci essendo la tornata amministrativa in concomitanza con le regionali e le europee.
E poi c’è l’elemento “imponderabilità” che sempre caratterizza la segretezza del voto.
Certo è che l’esito elettorale amministrativo in queste quattro importanti città della Granda, insieme a quello regionale, avrà ripercussioni sui futuri assetti di potere politico-amministrativi nel Cuneese.
Il primo test dopo il voto di giugno sarà quello della Provincia dove – a dispetto di tutte le promesse – l’elezione del Consiglio provinciale (ma non del presidente) avverrà ancora secondo i dettami della vituperata legge Delrio.