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Politica | 21 maggio 2024, 07:18

Ad Alba, Bra, Fossano e Saluzzo test elettorali amministrativi “aperti”

Si parte da una situazione di sostanziale parità nelle quattro delle sette “sorelle” del Cuneese chiamate al voto a giugno. Ogni realtà comunale costituisce comunque un caso a sé che rende impossibile previsioni anche agli indovini più temerari

Ad Alba, Bra, Fossano e Saluzzo test elettorali amministrativi “aperti”

Le sfide amministrative di giugno – nei maggiori centri della Granda - partono da una situazione di sostanziale parità.

Alba e Fossano sono amministrate dal centro destra, la prima dal forzista Carlo Bo, la seconda dal leghista Dario Tallone.

Bra e Saluzzo dal centrosinistra, per quanto civici.

Nel primo caso sindaco uscente è Gianni Fogliato; nel secondo Mauro Calderoni, che lascia il testimone a Franco Demaria perché giunto al termine del suo secondo mandato consecutivo e ora in corsa per un seggio in Regione.

Per tutte e quattro - e dunque sia per il centrodestra che per il centrosinistra - le incognite sono tante e tali da scoraggiare pronostici anche agli aruspici più temerari.

Ad Alba Bo deve fare i conti con un possibile ballottaggio, insidiato dal centrosinistra di Alberto Gatto e dal centro di Carlotta Boffa.

A Fossano Tallone cerca una riconferma con un centrosinistra (questa volta unito e con l’allargamento ad un inedito laboratorio civico) guidato da Francesco Balocco.

A Bra Fogliato deve vedersela con Massimo Somaglia, che farà di tutto per scalzarlo e riportare la città della Zizzola alla stagione dell’azzurro Camillo Scimone.

Idem a Saluzzo dove Demaria – pur supportato da una poderosa “armada” - deve affrontare tre avversari, Giovanni Damiano (centrodestra), Marco Piccat (civico centrista) e Renato Pagliero (civico di destra).

L’urna è “meretrice” (si suole dire) e le variabili sono molte a cominciare dall’effetto traino che potrebbe esserci essendo la tornata amministrativa in concomitanza con le regionali e le europee.

E poi c’è l’elemento “imponderabilità” che sempre caratterizza la segretezza del voto.

Certo è che l’esito elettorale amministrativo in queste quattro importanti città della Granda, insieme a quello regionale, avrà ripercussioni sui futuri assetti di potere politico-amministrativi nel Cuneese.

Il primo test dopo il voto di giugno sarà quello della Provincia dove – a dispetto di tutte le promesse – l’elezione del Consiglio provinciale (ma non del presidente) avverrà ancora secondo i dettami della vituperata legge Delrio.

Giampaolo Testa

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