“Quali sono le prospettive di vita in sicurezza dei cedri se lasciati sulla piazza? Ragionevolmente e a fronte dei necessari controlli, particolarmente costosi, si può parlare di un dieci-quindi anni al massimo. E credetemi, non esistono possibilità tecniche di mettere in sicurezza un albero in quello stato di gravità, i tiranti non servono a niente”.
Parole dell’agronomo Ettore Zauli, presente ieri (giovedì 16 maggio) nella sala del Consiglio comunale di Cuneo per la presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica legato al restyling di piazza Europa.
Un progetto discusso ormai da anni – nel quale Zauli è stato coinvolto con l’intenzione di operare massima attenzione all’aspetto “green” - e la cui presentazione ha richiamato nel salone municipale non solo i consiglieri della V commissione ma anche una gran quantità di pubblico.
(Piazza Europa oggi)
Fuori i dieci cedri, dentro quarantotto nuove piante
Nel proprio intervento Zauli ha affrontato l’annoso problema del destino dei dieci cedri dell’Atlante che – secondo il nuovo progetto – verranno del tutto sostituiti, a seguito delle quarantotto nuove piantumazioni previste.
“I cedri di piazza Europa sono stati messi a dimora nel 1970 circa; provenienti da Biella, sono arrivati in città in uno stato di sviluppo già avanzato – ha segnalato Zauli - . In origine ne sono stati piantumati venti, poi fatti scendere a otto nel 1998. Nell’ottobre 2002 una delle piante sul lato nord-ovest si schianta improvvisamente, ma il cedimento viene indicato come ‘strutturale’ non essendoci ragioni specifiche. A seguito di questo crollo sono state commissionate dal Comune diverse indagini più approfondite sulle piante, che portano all’identificazione di un soggetto a rischio cedimento e poi di una seconda nel 2015”.
“Una perizia di parte dai toni terroristici”
Inevitabili che le parole dell’agronomo – che ha portato a esempio diversi crolli di piante simili per natura e per contesto ai cedri dell’Atlante – suscitassero reazioni, anche forti, da parte dei consiglieri di minoranza contrari all’abbattimento (e nel pubblico presente).
Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), per esempio, si è detto “esterrefatto dall’intervento del dottor Zauli, che due anni fa in piazza Europa non usava questi toni e atteggiamenti terroristici, forse perché invitato da associazioni ambientaliste”. “Concordo sulla stranezza delle nuove indicazioni del dottor Zauli, che si assume una responsabilità davvero grande – ha aggiunto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) - : l’amministrazione scarica la colpa dell’abbattimento dei cedri su di lei. L’abbattimento di ogni albero è un delitto: perché volete stare peggio, quando potreste stare meglio?”
“Termini davvero terroristici, esagerati. Sembra di essere in una situazione di vero pericolo: se la situazione è davvero così grave come quella dipinta, allora l’amministrazione si prenda la responsabilità di realizzare subito le prove di trazione e l’analisi di rischio” hanno rincarato la dose Giancarlo Boselli e Paolo Armellini (Indipendenti).
(Il progetto dello studio AI)
Ma Zauli è rimasto fermo sul punto: “Gli elementi di rischio ci sono e non si possono ignorare – ha detto - . La piazza è frequentata, quanto meno dal passaggio, ed è vicina all’asse di corso Nizza ma le radici non hanno trovato spazio per potersi sviluppare liberamente e in autonomia, o a sufficienza per poterne assicurare del tutto la stabilità e l’ancoraggio”.
“Non è risibile nemmeno l’idea del possibile arrivo di un parassita inaspettato, che sarebbe letale considerando che i cedri sono tutti della stessa specie – ha concluso l’agronomo - . Il progetto propone non una riduzione del verde ma una sua rimodulazione: si portano gli alberi da dieci a quarantotto variandoli nella grandezza, e si amplia anche la quantità di arbusti”.