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Attualità | 17 maggio 2024, 15:27

Il Comune di Cuneo risponde al presidente della Pro Dronero: "Il faggio dei giardini Fresia è da abbattere"

Necessario, ribadiscono la sindaca e l'assessore all'Ambiente, tutelare il verde ma, ancor prima, l'incolumità delle persone. Cuneo è tra le città più verdi d'Italia

Il Comune di Cuneo risponde al presidente della Pro Dronero: "Il faggio dei giardini Fresia è da abbattere"

Il Comune di Cuneo ha replicato alla lettera di Corrado Beccacini, presidente della Pro Dronero e consulente finanziario, con la quale avanzava la proposta di pagare di tasca propria le manutenzioni straordinarie necessarie per salvaguardare il grande faggio dei giardini Fresia in corso Giovanni XXIII a Cuneo.

Ieri, in attesa della risposta, ha contattato i giornali, inviando per conoscenza quanto già mandato agli uffici comunali.

Oggi la sindaca Patrizia Manassero e l'assessore all'Ambiente Gianfranco Demichelis hanno risposto.

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Egregio signor Beccacini,
rispondiamo in merito alla Sua istanza (Prot. n. 37077-2024).

I nostri tecnici effettuano in maniera costante numerose verifiche sullo stato di salute degli alberi su tutto il territorio comunale e intervengono puntualmente con soluzioni di manutenzione come potature, spalcature, rimonde e messa in sicurezza delle chiome.

I Giardini Fresia sono uno dei luoghi più conosciuti e frequentati della nostra città e i bellissimi alberi che lo popolano richiedono altrettanta attenzione.

Il faggio da Lei indicato, che non rientra tra i monumentali, è stato oggetto di numerosi interventi in passato poiché instabile e fortemente pericoloso per i fruitori dell’area e i passanti in corso Giovanni XXIII: nel 2019 era stato consolidato con dei tiranti, dopo il distaccamento di una parte dell’albero che aveva poi danneggiato una balconata del palazzo affianco. Negli ultimi mesi la sua situazione è ancora peggiorata, con nuovi distaccamenti dal tronco avvenuti a marzo 2024: eventi che minacciano fortemente l’incolumità dei cittadini, soprattutto in caso di condizioni climatiche avverse oggigiorno sempre più frequenti.

Tale faggio e l’acacia in corrispondenza dell’ascensore panoramico (seppur con elementi meno visibili esternamente), sono ormai deperenti e in continua degradazione e rappresentano ogni giorno, sempre più, un rischio evidente per i passanti e per chi utilizza l'ascensore. Dopo lunghi e attenti studi fitostatici da parte dei tecnici, si è quindi scelto di procedere con l’abbattimento. L’obiettivo è evitare il verificarsi di tragici episodi, come poteva essere quello del 28 marzo in corso Monviso, quando la neve fece cedere una grossa branca di un albero su un’auto parcheggiata dal benzinaio, fortunatamente non coinvolgendo nessuna persona.

Parallelamente continua il lavoro di ripiantumazione in tutta la città: sono già 28 le unità messe a dimora da inizio anno, mentre diventeranno 58 entro la prima metà dell’anno. Diverse aree della città sono interessate: corso Dante (con 8 nuovi ippocastani), corso Giovanni XXIII, corso Santorre di Santarosa ma anche le frazioni Borgo Gesso, Confreria, Roata Rossi, San Rocco Castagnaretta e Spinetta. Contestualmente la Regione Piemonte si sta occupando di sostituire gli alberi abbattuti poiché ricadenti in area tarlo asiatico: nei mesi di marzo e aprile sono state messe a dimora ben 230 piante (tra arbusti siepi e alberi) tra corso Kennedy e lo scalone Bellavista.

Ad oggi la nostra città conta infatti oltre 15.000 alberi, ossia 25,5 ogni 100 abitanti, attestandosi tra i primi posti delle città più verdi d’Italia (non a caso, viene spesso soprannominata “la capitale verde del Piemonte”). L’impegno per mantenerla tale indubbiamente continua con determinazione, ma al tempo stesso dobbiamo ragionare oggettivamente e tutelare l’incolumità di tutti.

Barbara Simonelli

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