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Attualità | 15 maggio 2024, 17:53

Educare per la comunità e con la comunità: presentazione e avvio dei nuovi presidi educativi

Incontro a Savigliano venerdì 10 maggio: in partenza quattro nuovi presidi educativi di Fossano, Savigliano, Manta e Moretta per migliorare un servizio che nel 2023 ha realizzato oltre 500 interventi continuativi in favore di circa 450 persone in situazione di fragilità

Educare per la comunità e con la comunità: presentazione e avvio dei nuovi presidi educativi

Venerdì 10 maggio si è svolta a Savigliano, nel Polo Universitario di via Garibaldi 6, la presentazione dei nuovi presidi che riorganizzeranno il servizio di educativa territoriale del Consorzio Monviso Solidale, rendendolo più efficiente e in grado di lavorare meglio in rete. Sono quattro i nuovi presidi educativi che prenderanno avvio nel corso di quest’anno: saranno collocati a Fossano per il territorio fossanese, a Savigliano per la zona saviglianese e a Manta e Moretta per il comparto saluzzese. Il percorso di riorganizzazione prevede un graduale aumento del numero e della tipologia degli operatori coinvolti che, oltre ad occuparsi dei progetti individuali di sostegno a favore di famiglie, minori e persone fragili e/o con disabilità, potranno lavorare in rete e per l’attivazione del territorio di propria competenza, con l’obiettivo di individuare risposte sempre più complete e sostenibili per soddisfare i bisogni rilevati. 

Ad implementazione completata, i quattro presidi vedranno la collaborazione professionale tra educatori delle cooperative sociali, assistenti sociali ed educatori del consorzio, realtà locali pubbliche e private e saranno interconnessi tra loro, potendo migliorare i servizi sull’intero territorio. Servizi comunque già molto attivi: nel 2023 il servizio di educativa territoriale individuale e di gruppo ha realizzato oltre 500 interventi continuativi a favore di circa 450 persone in situazione di fragilità, di cui circa 290 all’interno di nuclei famigliari con minorenni, circa 160 all’interno di nuclei con persone con disabilità.

L’incontro, rivolto a tutti gli operatori, assistenti sociali ed educatori professionali appartenenti ai diversi enti che lavorano sul territorio del Monviso Solidale a favore di famiglie, minori, adulti fragili o con disabilità, ha visto la partecipazione di circa 100 persone che hanno completamente esaurito i posti a disposizione nell’aula. Promosso dal Consorzio Monviso Solidale e dal raggruppamento temporaneo d’impresa composto dalle cooperative sociali Proposta 80, Caracol e Armonia, aggiudicatario dell’appalto di educativa territoriale dal gennaio di quest’anno, è stato condotto dal Direttore Generale del Consorzio Enrico Giraudo che, attraverso il contributo dei vari ospiti, ha delineato i contorni e le caratteristiche della proposta di aggiornamento e riorganizzazione del servizio di educativa territoriale.



«L’attività educativa – sostiene Enrico Giraudo – non può limitarsi a una singola prestazione educativa al domicilio. La relazione d’aiuto che si viene a creare deve permettere alla persona fragile, e - dove possibile - al nucleo famigliare, di vivere un’esperienza in cui trovare lo spazio per prendere consapevolezza, autodeterminarsi, fare le proprie scelte, emanciparsi; ciò è possibile se la presa in carico non è limitata al singolo professionista, sia esso educatore o assistente sociale, ma partendo dai bisogni dell’interessato si estenda anche alla comunità locale circostante attraverso il suo coinvolgimento e la sua attivazione».

I partecipanti e i relatori sono stati accolti dal prof. Federico Zamengo, delegato del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, e dal Presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Monviso Solidale, Gianpiero Piola. Entrambi hanno sottolineato come i nuovi presidi rappresentino l’importante risultato del percorso di co-programmazione realizzato insieme lo scorso anno, in collaborazione con l’azienda sanitaria ASL CN1 e venti enti del terzo settore operanti sui territori del fossanese, saviglianese e saluzzese. Il presidente Piola ha inoltre evidenziato come da sempre i professionisti del Consorzio siano impegnati nel considerare il territorio e i vari portatori di interesse, pubblici e privati, come opportunità per costruire risposte innovative ai bisogni attuali.

I responsabili territoriali del Monviso Solidale, Fabrizio Castellino e Luisa Ghigo, sono intervenuti per portare all’attenzione di tutti gli operatori, anche i più giovani, la storia e le peculiarità del lavoro educativo sul territorio, nato intorno al 1996, cresciuto ed ampliatosi con l’istituzione e l’avvio dell’operatività del Consorzio, maturato con le opportunità favorite dalla legge 285 - la cosiddetta “legge Turco” - e completate con la creazione, all’interno dell’ente, dell’Area famiglie e minori, dei centri famiglia e dell’educativa di strada e lo sviluppo di politiche di comunità. Sulle note della canzone “Vedere il quartiere” di Pierangelo Bertoli, la terza responsabile territoriale Ornella Giraudo ha invitato gli operatori presenti a riflettere sull’inscindibilità, nel lavoro sociale ed educativo, tra la dimensione operativa individuale e quella delle “comunità locali”, le stesse che – come indicato nello statuto del Consorzio – hanno voluto la nascita dell’ente stesso.

Negli interventi successivi, le cooperative sociali rappresentate dal presidente di Proposta 80, Flavio Degioanni, sono passate all’illustrazione di come la proposta operativa e di metodo, riguardante l’avvio dei presidi educativi, sia una strategia condivisa con il Consorzio per andare oltre l’approccio esclusivamente prestazionale nel lavoro educativo a domicilio a favore di minori e persone con disabilità; approccio che, negli ultimi anni, ha mostrato tutti i suoi limiti in termini di efficacia degli interventi, ostacolata dal rischio di un’operatività frammentata, difficoltà di poter costruire e operare in una rete professionale solida, dalla fuga degli educatori stessi da questa attività.

A supporto di questo percorso, complesso e articolato, che vede coinvolti tanto le cooperative sociali quanto il Consorzio, è stato definito dalle prime un impianto di valutazione – presentato da Katia Dalmasso della cooperativa Armonia - necessario per non perdere di vista l’obiettivo finale e l’atteso incremento di efficacia del servizio. Il Consorzio favorirà - come illustrato dalla responsabile dell’Area progetti e qualità Cristiana Bertaina - la formazione e la supervisione degli operatori pubblici e privati coinvolti tramite specifiche risorse ottenute attraverso finanziamenti progettuali di natura prevalentemente europea le risorse per l’attivazione e il consolidamento operativo dei presidi.

c.s.

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