È stato rifiutato dal Consiglio comunale di Cuneo con venti voti contrari l’ordine del giorno presentato dai gruppi di minoranza Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia incentrato sulla richiesta di una variante generale al Piano Regolatore necessaria alla riduzione delle potenzialità edificatorie della città e per ridurre il consumo di suolo nel territorio comunale.
La richiesta dei due gruppi – presentata in Consiglio da Ugo Sturlese – prende le mosse dai dati recentemente resi pubblici da Ispra e dal forum Salviamo il Paesaggio, che identificano il costo ecosistemico derivante dall’impermeabilizzazione della risorsa suolo (già resi noti dal nostro giornale nelle scorse settimane).
“Un danno reale che deriva dall’esagerato consumo di suolo e che ha ormai raggiunto, a livello nazionale, quasi l’1% del PIL – ha detto Sturlese - . L’argomento è serio e non mi interessano le polemiche spicciole: una variante generale al Piano Regolatore è necessaria non solo per ragioni cronologiche ma perché ormai sono completamente diverse le condizioni che hanno contribuito alla stesura di quello che ancora manteniamo: le potenzialità edificatorie della nostra città sono ancora drammaticamente alte, specie in condizioni di scarsa o nulla crescita demografica”.
Paschiero: “Le varianti parziali servono a questo”
A nome dei gruppi di minoranza ha preso la parola Luca Paschiero, che si è detto d’accordo con la necessità di interventi normativi per la tutela del territorio e la definizione di un quadro normativo omogeneo, ma soprattutto a livello nazionale: “I governi continuano a spendere parole e promesse senza poi però riuscire a partorire qualcosa di concreto, e l’ha sottolineato anche il presidente dell’Ispra. Una normativa chiara e rispettosa che segua le direttive dell’Unione Europea sarebbe un passo avanti fondamentale”.
“Siamo i primi a riconoscere la necessità di una revisione del Piano Regolatore, prevista dal programma della sindaca – ha aggiunto ancora Paschiero – ma è necessario comprendere che il lavoro sia già in atto, da diversi anni; con ventuno varianti parziali, quasi sempre contestate dalla minoranza, si è ridotta la superficie produttiva e residenziale della città. Uno studio approfondito che faccia il punto sulla situazione degli strumenti urbanistici presenti è attualmente in fase di completamento”.
“Dimostrateci che volete, davvero, cambiare le cose”
Tutte d’accordo con quanto presentato da Sturlese le forze di minoranza, tra cui la co-proponente Cuneo Mia: “Se il lavoro sulla revisione del Piano Regolatore è già in atto come dite, sarebbe opportuno saperlo e aprire un percorso partecipato – ha detto Claudio Bongiovanni - . Se ci saranno azioni che dimostreranno la vostra intenzione in merito saremo contenti di riconoscerle ma per ora abbiamo sempre e solo riscontrato, sul tema, la vostra allergia e, di contro, l’amore per il mattone”.
Giancarlo Boselli (Indipendenti) e Franco Civallero (FI) hanno sostenuto la richiesta di revisione del Piano Regolatore, sostenendo come ci sia “c’è tutto il tempo per iniziare la programmazione di un lavoro del genere, a partire dalla convocazione della commissione urbanistica”. E sottolineando come vada posta attenzione allo spreco della risorsa e del terreno reso edificabile: “Quante costruzioni sono state iniziate e poi non finite? Pensiamo prima di tutto a recuperare quello che già c’è”.