Il tema del consumo di suolo – di particolare attualità – torna prepotentemente all’attenzione del Consiglio comunale della città di Cuneo, in riunione nelle serate di oggi e domani.
A chiederne conto i gruppi di minoranza Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia, rifacendosi ai dati Ispra resi pubblici a inizio mese dal forum Salviamo Il Paesaggio, che riassumono gli ultimi diciassette anni – dal 2006 al 2022 – di consumo di suolo nei capoluoghi di provincia italiani tenendo conto degli ettari di suolo naturale perso negli ultimi diciassette anni, della percentuale di superficie comunale impermeabilizzata, del costo annuale in migliaia di euro derivante dalla perdita della risorsa suolo e del debito complessivo accumulato.
Nello studio, è stato anche valutato anche valutato il “costo ecosistemico” dell’impermeabilizzazione, ovvero la perdita in denaro derivante (che si attesta generalmente tra i 79.000 e i 97.000 euro annui).
Gli scriventi: “Previsioni edificatorie sovradimensionate”
I dati di Ispra vedono Cuneo comparire tra gli 89 Comuni che risulterebbero colpevoli di aver consumato una percentuale di suolo superiore a quella della media nazionale: il 15,74%, praticamente il doppio.
Cuneo si vede detentrice di un debito ecosistemico da 240 milioni di euro, di cui 11 milioni maturati solo nel corso del 2023, elementi che la piazzano al settimo posto della classifica regionale e al quarto in quella del debito complessivo accumulato.
Gli scriventi chiedono quindi di realizzare un confronto immediato sui dati, presentando con urgenza un documento programmato che impegni il Comune ad adottare una variante generale al Piano Regolatore che preveda l’eliminazione delle sovradimensionate previsioni edificatorie su aree libere (oltre a ulteriori misure a favore del recupero del patrimonio esistente non utilizzato).