Politica - 23 marzo 2024, 07:17

Partita da Alba la corsa della Lega per la conferma di Cirio in Regione [FOTO E VIDEO]

Sette assessori dell’esecutivo uscente insieme a consiglieri e amministratori locali al cospetto del governatore e dei segretari regionale Riccardo Molinari e provinciale Giorgio Bergesio per il via della cavalcata verso il voto dei prossimi 8 e 9 giugno

Oltre trecento persone hanno affollato ieri sera il Palazzo Mostre e Congressi di piazza Medford ad Alba

Infrastrutture ripartite dopo decenni di congelatore (l’Asti-Cuneo, ma anche la variante di Demonte e la tangenziale di Mondovì), i nuovi ospedali in fase di progetto (quello di Cuneo, per 500 milioni, e di pianura di Savigliano-Saluzzo, per 350) e quelli recuperati dall’abbandono (Nizza Monferrato). Un turismo cresciuto sino ai 6 milioni di visitatori contati nel 2023, con quasi un quinto degli arrivi giunti in Granda e che oggi vale il 10% del Pil regionale. E, insieme, provvedimenti sulla sanità, la montagna, la cultura, l’edilizia popolare, l’urbanistica, le famiglie vulnerabili, i distretti agricoli e quelli del commercio, i canoni idrici, le semplificazioni sulle opere, la gestione della peste suina, le borse di studio agli studenti meritevoli, per citare i principali.  

E’ un lungo elenco quello che compone il ventaglio di quanto fatto nei cinque anni di amministrazione regionale di centrodestra ripercorsi nelle quasi tre ore di incontro che nella serata di ieri hanno portato ad Alba la componente maggioritaria nel Governo piemontese a guida Cirio, coi sette esponenti che siedono nella giunta del governatore langarolo e i consiglieri regionali che ne hanno sostenuto le sorti a partire dall’affermazione elettorale del 29 maggio 2019, che vide un Carroccio forte del 37% alle Europee forza trainante di quella nuova maggioranza ora in cerca di conferme. 

Un lustro dopo e in vista dell’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno di fronte al segretario regionale del partito Riccardo Molinari è sfilata la componente leghista dell’esecutivo regionale (il vicepresidente Fabio Carosso, gli assessori alla Sanità Luigi Genesio Icardi, all’Agricoltura Marco Protopapa, al Turismo Vittoria Poggio, all’Ambiente Matteo Marnati, alla Famiglia e Casa Chiara Caucino) e con loro numerosi rappresentanti della nutrita pattuglia in Consiglio Regionale (col presidente Stefano Allasia, il capogruppo Alberto Preioni e i consiglieri cuneesi Matteo Gagliasso e Paolo Demarchi, mentre era assente giustificata per ragioni di salute l’europarlamentare Gianna Gancia). 

Una nutrita rappresentativa passata in rassegna davanti alle circa 300 persone – con gli amministratori albesi Lorenzo Barbero, Bruno Ferrero ed Elena Alessandria a fare gli onori di casa al fianco del fossanese Dario Tallone, chiamato a rappresentare i sindaci ricandidati – arrivate ad affollare il Palazzo Mostre di piazza Medford per rivivere dalla voce dei protagonisti quanto realizzato nel corso di una legislatura che si era aperta con la necessità di gestire il cigno nero della pandemia e che si va chiudendo coi numeri di un prodotto interno lordo regionale che cresce più di quello nazionale e il cui rating da parte di Moody’s è passato, unica regione italiana, da BA2 a BA1. 

BERGESIO: "RISPOSTE AL GAP DI INFRASTRUTTURE"

Di fronte al governatore e candidato Alberto Cirio, intervenuto a portare il suo saluto e ringraziamento a ognuno degli assessori per "il leale sostegno e la reciproca amicizia di questi anni", a entrare nel dettaglio di quanto fatto in questi per fare uscire la Granda dal suo storico gap infrastrutturale è stato il senatore e segretario provinciale del partito Giorgio Maria Bergesio

"Siamo una provincia che produce 20 miliardi di Pil e ne esporta ormai quasi 10 – ha esordito –. Abbiamo 81.000 imprese registrate alla Camera di Commercio con un tasso di disoccupazione pari al 3%. Numeri da capogiro a fronte di un gap infrastrutturale che solo grazie a questo governo regionale e nazionale sta per essere colmato. Col nostro segretario federale, vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini siamo riusciti a vedere la luce in fondo al tunnel del Tenda Bis, dove entro pochi mesi i lavori saranno conclusi definitivamente dopo anni di assoluta inconsistenza dei governi di sinistra. Ora con la Lega al governo abbiamo messo mano alla tempistica sia col sottosegretario Morelli, che vi fece la sua prima visita appena insediato nel marzo 2021, che col vice ministro Rixi. Se si procede con questi ritmi entro pochi mesi l’opera sarà conclusa e transitabile. Ma anche l’Asti-Cuneo ha subito una svolta e credo che entro l’inizio del prossimo anno avremo il collegamento definitivo". 

"Dobbiamo poi ringraziare il ministro Salvini – ha proseguito il senatore – per aver inserito nel contratto di programma gli 85 milioni mancanti su 92 per poter realizzare la tangenziale di Demonte, opera strategica che con la nomina del commissario straordinario abbiamo la certezza di realizzare a prescindere dai professionisti del 'no’. E con quelli i 70 milioni indispensabili per la realizzazione del terzo lotto della tangenziale di Mondovì. E l’avvio per l’aggiornamento del progetto dell’Armo-Cantarana e la messa in sicurezza della Statale 28 del Colle di Nava, che va potenziata in vista dell’arrivo della realizzazione dell’Aurelia bis fino a Imperia. Insomma, il gap infrastrutturale che ci penalizza da 40 anni e in via di risoluzione grazie al lavoro della Lega al Governo e della Regione Piemonte". 

 

[L'onorevole Giorgio Maria Bergesio]

 

ICARDI: IN SANITA’ INVESTIMENTI PER 3,4 MILIARDI

Tra i ringraziamenti espressi durante la serata il più significativo è forse quello che l’assessore Icardi ha rivolto a medici, infermieri e volontari per quanto fatto nella difficile stagione della pandemia. "Chi ha avuto bisogno di un posto in terapia intensiva in Piemonte lo ha trovato. Arrivavamo da decenni di tagli e ci siamo trovati ad affrontare la pandemia con le braghe di tela. Ma il Piemonte ha saputo fare squadra, nonostante la medicina territoriale non ci fosse e avessimo un rapporto tra posti-letto e popolazione pari a quello della Basilicata. Oggi invece abbiamo 1.400 posti in più su 16mila e altri mille ne arriveranno col nuovo piano sanitario". 

"Sulla sanità bisogna investire", ha proseguito elencando opere programmate per 4,3 miliardi, utili a rifare 11 ospedali, ad ampliarne altri 4, ad aprire ospedali di comunità e case della salute. Nel conto ci sono i futuri e citati nosocomi di Cuneo e Savigliano ("a giugno avremo il progetto e mi auguro che per l’inizio del 2025 si possa aprire il cantiere), con 46 milioni trasformeremo gli ex ospedali di Alba e Bra, a Ceva nel 2023 si è fatto il numero più alto di sempre di prestazioni, a Mondovì si investe per la nuova dialisi e l’elisoccorso. 

"Stiamo spendendo – ha aggiunto – 189 milioni per sostituire apparecchiature con altre nuova generazione. Altri 175 milioni serviranno per assumere 2.076 persone con cui compensare la mancanza di personale figlia di una programmazione sbagliata, che abbiamo rivisto triplicando – da 356 a 1050 - il numero di nuovi medici che ogni anno possono prendere servizio". "La sfida del futuro sarà implementare la telemedicina", ha proseguito Icardi, mentre l’urgenza riguarda le liste d’attesa: "Sulle visite urgenti siamo nei tempi, su quelle programmate no e ovviamente non ne siamo soddisfatti. Ma nel 2023 abbiamo effettuato 1,6 milioni di prestazioni, il 34% in più di prima della pandemia. E’ aumentata in maniera smisurata la domanda mentre noi siamo sempre quelli. I tempi di attesa oggi sono troppi lunghi e ci impegneremo per rimediare. Questo perché vogliamo dare a tutti i piemontesi lo stesso diritto alla sanità. Il sistema sanitario pubblico universale è un bene che tutti ci invidiano e lo difenderemo con le unghie e coi denti".

[L'assessore regionale Luigi Genesio Icardi]

 

 

LE INTERVISTE [VIDEO]

 

 

MOLINARI: "LEGA MOTORE DEL PIEMONTE"

Di "Lega motore del Piemonte" ha quindi parlato nel suo discorso di chiusura il segretario Molinari. "Tanti ci danno per favoriti, ma le elezioni bisogna vincerle. Alberto Cirio è uno dei governatori più apprezzati del Paese e si è dimostrato un ottimo pilota. Ma se il pilota non ha la macchina, non vince. Lui ha avuto una squadra fatta dai nostri assessori e consiglieri che lo hanno supportato e che hanno fatto il lavoro. Quando governava la sinistra il Piemonte finiva a Moncalieri, la differenza è stata voler dare rappresentanza piena a tutti i territori". 

 

Poi ha parlato di una sanità che vale più dell’80% del bilancio regionale. "Nella gestione del Covid Luigi Icardi si è preso una responsabilità enorme, facendosi carico di rischi e responsabilità e rimanendo sempre sul pezzo, cosicché il Piemonte ha fatto meglio di altri. Ma la vera novità è che quando governava la sinistra in questa regione gli ospedali si chiudevano, mentre con questa giunta se ne sono riaperti di chiusi e progettati di nuovi. La sinistra è brava a parlare, ma dimostra di fare il contrario, quando è alla prova dei fatti. Noi sulla sanità abbiamo messo 136 miliardi, 3 soltanto per smaltire le liste d’attesa. E’ dovuto arrivare un governo di centrodestra per mettere un limite ai gettonisti, mentre proprio dal Piemonte è stata decisa un’indennità aggiuntiva per medici e infermieri dei pronto soccorso". 

Per Molinari con la Lega al governo il Piemonte è stato destinatario di una pioggia di investimenti sulle infrastrutture come mai aveva visto prima: "Se con l’Asti-Cuneo siamo all’ultimo lotto dobbiamo ringraziare Salvini, che oggi guida le infrastrutture. Stessa accelerata ha avuto l’interporto di Alessandria, mentre anche su Tav e terzo valico questo governo ha messo risorse aggiuntive". 

"L’altra velocità promessa da Cirio si poi è vista su turismo ed eventi – ha proseguito –. Se non abbiamo avuto le Olimpiadi dobbiamo dire grazie alla Appendino e al Pd" ha proseguito Molinari dicendo che tanto è stato fatto per portare qui manifestazioni Atp Finals e Tour de France. Invece la sinistra grillizzata a trazione Schlein fa la corsa su Conte: ci devono spiegare allora se sono quelli che erano con noi in piazza Castello per fare la Tav o quelli che vogliono la decrescita. Mi auguro che la facciano, un’alleanza, perché la prima domanda sarebbe quella", ha detto prima di concludere sul tema dell’autonomia differenziata: "Quello è un tema centrale. Si tratterebbe di 11 miliardi in più da spendere per un Piemonte il cui Pil è tornato a salire più della media nazionale. Più forte andrà la Lega alle elezioni di giugno, più forte sarà l’autonomia e le risorse a disposizione della nostra regione". 

[Il governatore in prima fila tra i 300 presenti al Palazzo Mostre]

Foto di Barbara Guazzone

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