In un clima di entusiasmo che ha coinvolto operatori, amministratori e costruttori, la nuova ala dell’asilo Monnet è stata inaugurata lo scorso giovedì 7 marzo.
Ampliata di 170 metri quadrati la struttura, suddivisa in una zona giorno (circa 80metri quadrati) con ampia vetrata apribile, una zona notte per i sonnellini pomeridiani (30 metri quadrati) e una batteria di servizi igienici, oltre ad un nuovo ufficio.
"L’intervento, iniziato a maggio dello scorso anno, è andato avanti senza interruzione dell’attività didattica - spiega l’ingegner Nicoletta Galvagno dell’Ufficio tecnico del Comune - e ha previsto un nuovo impianto elettrico, idrico-sanitario, fotovoltaico sul tetto, riscaldamento a pavimento, consentendo alla struttura di essere a consumo quasi zero (nZeb) e non emettere Co2".
Il cantiere è stato condotto dalla ditta Alpha – Costruzioni Ingegneria, vincitrice dell’appalto ed è costato circa 534 mila euro di cui 396 mila euro di risorse messe a disposizione dal Pnrr.
Ha compreso anche modifiche all’area esistente con la realizzazioni di due nuovi magazzini, bagno e spogliatoio dedicati a cuoche ed educatrici.
Dopo le ultime autorizzazioni per l’operatività agli inserimenti, la sezione aggiunta del Jean Monnet (di cui è coordinatrice Adriana Canu) potrà accogliere 15 bambini in più dal primo periodo di inserimento utile. Si passerà dagli attuali 60 ai 75 piccoli utenti.
Gli Uffici Servizi alla Persona attendono il benestare per avviare la gestione della lista - spiega la funzionaria Manuela Maisa - che è già arrivata a 55 richieste.
Presenti il nuovo gestore concessionario del “Jean Monnet” : la cooperativa “Orsa” che ha avuto l'affidamento del nido comunale per il quinquennio 2024/2028.
Le tariffe per tutte le fasce Isee, ricorda l’assessore ai Servizi Educativi Fiammetta Rosso, sono ridotte del 50% grazie ai contributi comunali che da tre anni ha deciso di dimezzare i costi della retta per venire incontro alle famiglie.
"Dal covid il costo medio al mese di un bambino per il Comune è di 837 euro - afferma l'assessore al bilancio e vicesindaco Demaria entrando nei numeri- "Fino alla pandemia la retta minima era di 120 euro al mese per la fascia Isee più bassa e di 520 euro per le fasce Isee superiori ai 25 mila euro.
Da tre anni queste cifre sono dimezzate e si paga da un minimo 60 euro ad un massimo 260 euro al mese per la fascia più alta. Sono le tariffe più basse del Piemonte. Compatibilmente con le risorse che avremo a disposizione l’obiettivo sarebbe di mantenere ancora queste rette".