In una sala Barbero del Castello degli Acaja quasi al completo, con la presenza di tanti sindaci e tecnici del territorio, si è tenuto lunedi 11 marzo, alla presenza degli assessori comunali Donatella Rattalino e Angelo Lamberti, della Presidente di ANPCI Franca Biglio e dei consiglieri regionali Matteo Gagliasso e Paolo Demarchi, il convegno su un argomento tanto attuale quanto fondamentale per la pubblica amministrazione, come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fortemente voluto da Simona Giaccardi, consigliera provinciale e presidente del consiglio comunale di Fossano.
A seguito dei saluti di Giaccardi stessa, che ha ringraziato per la presenza il Senatore Giorgio Bergesio, il senatore emerito Marco Perosino e i tecnici in collegamento da remoto, e ha sottolineato come il PNRR sia materia anche recentemente in evoluzione, grazie al Decreto Legge 19 varato ad inizio marzo, è intervenuto il sindaco Dario Tallone, che ha richiamato le difficoltà delle amministrazioni a trovare le imprese che svolgano i lavori inerenti il Piano: “La spesa per Fossano è di oltre 700.000 euro e abbiamo avviato diversi lavori su edifici pubblici, non ultima la tettoia del Foro Boario, precaria ad ogni pioggia. Emblematico il caso del progetto del nuovo asilo nido, che, a fronte di trentaquattro imprese interessate, le ha viste disertare tutte il bando, per timore di carenza di tempi e materiali. Nel contempo il nostro settore tecnico sta facendo un ottimo lavoro e tutto è costantemente rendicontato".
Il senatore Giorgio Bergesio: "Grazie a Simona Giaccardi per l’organizzazione e grazie a Marco Perosino, attivissimo in questo campo, anche per la sua esperienza amministrativa! Il PNNR è stato introdotto in pieno post-pandemia, periodo nel quale i sindaci hanno potuto lavorare a singhiozzo per due anni per la propria comunità. Del piano, solamente sette paesi europei hanno attinto a risorse a prestito, tra questi l’Italia, per 122 miliardi di euro.
Il pacchetto di progetti del nostro Paese è coerente sugli assi strategici, come la digitalizzazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale.
Ad agosto del 2023 c’è poi stata la modifica al piano per renderlo coerente al suo avanzamento, sui 144 investimenti già in essere.
Siamo stati puntuali per i vari step di erogazione e l’ultima rata in ordine di tempo è stata chiesta a fine 2023: 12 miliardi a fronte di altri traguardi raggiunti.
E qui giunge il nuovo Decreto Legge, il 19 del 2024, il quale a breve entrerà in discussione in Parlamento".
Per Marco Perosino: “Il convegno ha un taglio tecnico, ma è utile anche per i Sindaci che, specialmente nei piccoli comuni lavorano a contatto con gli uffici.
Quando ci sono rallentamenti dovuti ad eccessivi controlli, ciò mi urta, perchè si perde di vista l’obiettivo primario, che è il bisogno di modernizzare l’Italia!
Il problema dei Sindaci non è la competenza finanziaria ma la “cassa” e voi tecnici qui presenti siete dei professionisti di caratura internazionale: nessuno vi ha aiutato e da un sistema che girava a cento all’ora ne avete dovuto affrontare uno che gira a mille all’ora...
L’aggiornamento del crono-programma va fatto entro inizio aprile, vi auguro buon lavoro, anche grazie al deliberato aumento della misura ordinaria delle anticipazioni finanziarie.”
Il dottor Canegrati dell’Unità di Missione per il PNRR del Ministero della Funzione pubblica, collegato in remoto: “Ci sono effettivamente importanti novitá: il Pnrr è una rivoluzione nel mondo dei bandi, anche perchè eroga fondi al raggiungimento di determinati risultati e sembra che non verrà replicato.
In questo però si inseriscono le elezioni del prossimo giugno, che probabilmente saranno le più importanti della storia dell’UE.
Esiste un aspetto micro, ciò le questioni sollevate dagli enti locali: in questo il Piano ha procedimento asimmetrico, infatti, a fronte di una certa facilità dei grandi comuni, esiste una notevole difficoltà per i piccoli, principalmente per l’assenza di capacità amministrativa e carenza finanziaria.
Riguardo il problema della cassa sollevato da Perosino: anche solo per iniziare occorrono importanti risorse. Ed ecco che l’articolo 11 interviene sulla norma, definendo un possibile anticipo del 30%, a fronte della normativa iniziale che parlava del 10%.
Il core business di tutto sono le reti di valutazione: anche nelle amministrazioni centrali manca personale utile a fare procedere i progetti, ma sicuramente, affinché le risorse entrino con regolarità, è indispensabile procedere con la rendicontazione!"
La dottoressa Sonia Caffú, direttore generale Studi e Ricerche del MEF - Ragioneria dello Stato, ha apportato alla conferenza argomentazioni normative precise anche attraverso una serie di articolate slides: “Durante la revisione del Piano, si è deciso la fuoriuscita dalla maglie PNRR di una serie di progetti, i quali non verranno definanziati, ma verrà evitata la macchinosa rendicontazione all’Unione Europea.
Dapprima tali progetti erano al di fuori del Piano, poi sono stati portati all’interno ed infine riportati fuori, a causa della quasi impossibilità per l’amministrazione centrale a gestirli tutti.
Nell’ambito della provincia di Cuneo, in primis si tratta di progetti legati alla digitalizzazione e alle piccole e medie opere, e queste ultime sono stati quasi integralmente passati al di fuori del PNRR. Parliamo di circa metà dei progetti della provincia.
I progetti fuoriusciti restano incardinati nel sistema ReGiS – lo strumento unico di rendicontazione – per non sdoppiare l’operazione, ma per le piccole e medie opere il lavoro verrá semplificato.
Per chi resta nel Piano, la parte più importante è l’”avanzamento procedurale”, per capire e far capire a che punto si è e quali sono le criticità, oltre a verificare se sono recuperabili.
Chi ha correttamente aggiornato ReGiS non deve fare molto altro; solamente verificare che il crono-programma trasmesso corrisponda alla realtà e nulla più.
É necessario che procedano di pari passo l’”avanzamento fisico” e quello “Finanziario”.
Con la revisione, rettifiche sono state fatte in diversi settori, per esempio negli asili nido, spostando la rendicontazione finale al giugno 2026 e ridefinendo i posti totali alla cifra di 150.480. Per fare un altro esempio, la rigenerazione urbana è stata parzialmente definanziata ed è scesa a 2 miliardi di euro, facendo salire il target a 108.000 progetti
La circolare della Ragioneria dello Stato 30 dell’agosto 2022 ha ridefinito il flusso della rendicontazione e in seguito, a fine 2023, è stato fatto per così dire: un “tagliando” al Piano da parte del Governo, con definanziamenti integrali e parziali. Nei primi: le aree interne, i beni confiscati, i progetti sull’assetto idrogeologico e le piccole e medie opere. Nella seconda ricadono invece asili nido e rigenerazione urbana, come detto.
E’ stato definito inoltre un margine minimo di flessibilità per i progetti in ritardo, spostandoli fuori dal PNRR.
Nel nuovo Decreto, l’articolo 2 chiede ai soggetti attuatori di aggiornare ReGiS entro l’inizio di aprile, dando priorità alla trasmissione dei dati delle gare e ai pagamenti delle fatture.
Come detto l’articolo 11 sposta al 30% l’anticipo economico che si può richiedere
All’articolo 12 viene definito che le opere fuoriuscite dal piano restano incardinate in Regis, strumento che rimane e che probabilmente diventerà la futura piattaforma unica.
Sulle piccole opere, gli enti che non hanno comunicato il CUP – Codice Unico di Progetto -, devono farlo e si torna a modalità di erogazione del 50% all'avviamento del progetto e del 50% alla trasmissione del certificato di collaudo. Inoltre le economie saranno lasciate ad uso libero, vincolato solamente dalle finalità della norma.
Per le medie opere, ci sarà un “ 30% + 70%” , e le eventuali economie non resterano ai soggetti attuatori. Il rendiconto finale deve essere fatto a 6 mesi dal collaudo.
Per tutti gli aggiornamento consiglio di consultare spesso il sito della Ragioneria dello Stato.”
A seguito della relazione della dottoressa Caffù, è intervenuta da remoto l'Onorevole Gancia, che ha ringraziato per l’importante convegno, dichiarandosi a completa disposizione degli enti e degli uffici tecnici.
Ha chiuso il convegno il dottor Matteo Barbero, funzionario della Città Metropolitana di Torino e collaboratore di “Italia Oggi”, che ha definito molto importanti le risposte date dal D.L. 19/2024 alle esigenze degli enti: “Soprattutto l’incremento dell’erogazione al 30%, fondamentale per far girare il circuito finanziario del PNRR! Da operatore in un soggetto attuatore, consiglio di aggiornare le piattaforma per riuscire a stare nei tempi: i primi anni abbiamo lavorato molto e speso poco, ora continuiamo a lavorare ma iniziamo a spendere.
Dobbiamo fare di ReGiS uno strumento di lavoro quotidiano.
In passato si è cercato di rendicontare a flusso continuo, per accelerare i tempi di esperimento della cassa, ma ciò va un pochino rivisto, in modo da allineare i nostri ritmi di soggetti attuatori a quelli dell’amministrazione centrale: per alcuni progetti per esempio il MIT ha fornito indicazioni di accorpare le rendicontazioni e farle ogni 3 mesi e solo se non inferiori al 10% della spesa totale del progetto.”
La conclusione , dopo due ore di intensi lavori, sono arrivate con i saluti della Consigliera Giaccardi, che ha ringraziato ancora tutti i convenuti, augurando un buon lavoro su quella che oggettivamente rappresenta una occasione irripetibile per lo sviluppo degli enti a i vari livelli come il Piano PNRR.”