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Quattrozampe | 09 marzo 2024, 16:35

Storia travagliata a lieto fine della cagnetta randagia di Gambasca

Catturata dopo 2 anni. La storia ha coinvolto il paese e quelli limitrofi. Gli abitanti ringraziano i volontari che hanno conquistato la fiducia del povero animale, ora al sicuro

La  cagnolina di Gambasca, al suo primo avvistamento

La cagnolina di Gambasca, al suo primo avvistamento

Vagava da circa 2 anni sul territorio di Gambasca, tanto da essere identificata come la "cagnetta di Gambasca". Ma in tutto questo tempo non si è mai fatta catturare da chi l’aveva notata e voleva aiutarla. 

Ha anche partorito due cucciolate, una delle quali è stata duramente colpita dalla parvovirosi canina che ha portato alla morte cinque dei suoi cuccioli, mentre gli altri sono stati adottati dalla popolazione.

La storia, infatti, ha fatto emergere tanta sensibilità nei confronti della sfortunata cagnolina senza casa, che dormiva all’addiaccio e che ha messo al mondo i cuccioli nel fango. Ma ci sono state anche critiche, colpi di scena e peripezie.

I volontari, che in tutto questo tempo si sono occupati di lei, non si sono mai scoraggiati e han fatto sì che la vicenda si chiudesse nel migliore dei modi. Poco alla volta, hanno vinto la diffidenza del povero animale e conquistato la sua fiducia.

La cagnolina, che è molto buona e bella, si è lasciata infine catturare, forse stanca della sua vita randagia. Ora si trova al sicuro in un canile ed è in ottima forma. Per lei ci sono già richieste di adozione. E potrebbe tornare nel suo territorio, questa volta in una casa e in una famiglia.

Molti gambaschesi e abitanti di paesi limitrofi che avevano sotto gli occhi il suo girovagare senza sosta, ringraziano i volontari per la costanza e l’impegno nell’impresa: "Senza di loro non ci sarebbe stata la possibilità di catturarla".  

"Grazie ai valenti volontari di sempre, che permeati anche da un forte dovere civico, ci hanno creduto incessantemente, senza perdere le speranze nonostante i numerosi ostacoli incontrati sul percorso e talvolta, perché no, anche critiche".

 

Vilma Brignone

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