Attualità - 06 marzo 2024, 11:51

L’AO S. Croce e Carle si prepara all’8 marzo: attività ambulatoriale estesa per il Centro Salute Donna

A darne notizia oggi (mercoledì 6 marzo) il direttore generale Livio Tranchida e quello dell’Ostetricia dell’ospedale cuneese Andrea Puppo: “Un’iniziativa partita ‘dal basso’. Prenotazioni in overbooking dopo un’ora e mezza”

Da sinistra: Livio Tranchida e Andrea Puppo

Il prossimo otto marzo, per l’attività generale dell’ospedale, sarà un giorno come tutti gli altri. Ma per proposta stessa del personale, l’orario è stato esteso sino alle 22: dedicheremo insomma molto più spazio del normale all’attività ambulatoriale. Un’iniziativa concreta, partita ‘dal basso’ e che ha avuto grande riscontro, con l’overbooking delle prenotazioni raggiunto in circa un’ora e mezza”.

Così il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo Livio Tranchida ha illustrato il senso concreto dell’attività prevista per la giornata di venerdì prossimo, in occasione della Festa della Donna. L’ha fatto nella mattinata di oggi (mercoledì 6 marzo) in un incontro stampa tenuto assieme al direttore dell’Ostetricia Andrea Puppo.

Un’iniziativa pensata dal personale che, quotidianamente, vive la struttura e che coinvolgerà le specialità di Ginecologia, Senologia, Oncologia, Day surgery, Endocrinologia, Otorinolaringoiatria, Ostetricia, Nutrizione e Chirurgia plastica in attività presso il Centro Salute Donna, con orario 14.30-22.


(Livio Tranchida)

AO S. Croce e Carle: radici forti, sguardo lontano

Per questo dico sempre che quest’azienda è fenomenale a prescindere da chi la diriga – ha aggiunto Tranchida - , perché è una realtà complessa in cui le persone che lavorano sono sempre pronte a mettere in campo uno sforzo aggiuntivo per confermare e accrescere nei pazienti la percezione di sicurezza”.

Per la Festa della Donna la nostra sfida è comunicare in maniera più aperta all’esterno della struttura il nostro ‘Percorso Donna’, un’attività che non riguarda solo la struttura di Ostetricia e Ginecologia ma diversi aspetti del mondo femminile – ha aggiunto il direttore generale - . I temi legati al mondo della donna riguardano poi non solo la struttura, il nostro territorio di competenza o il quadrante: per quanto riguarda la trattazione del tumore alle ovaie il nostro ospedale è al quarto posto in Italia, una realtà fattuale di cui non dobbiamo mai scordarci. Il S. Croce e Carle è, insomma, una struttura che riesce a coniugare una storia secolare e l’attrattiva nei confronti dei professionisti: degli ultimi sei primari nominati cinque sono donne, riscontrate come le più brave”.

Puppo: “Screening e prevenzione sempre fondamentali”

A dare informazioni più specifiche sull’attività sanitaria del suo reparto, il dottor Puppo: “I dati descrivono una realtà molto attrattiva, che lavora bene e sempre meglio anche grazie al fondamentale apporto della direzione ospedaliera – ha detto - , richiamando pazienti da tutta la Regione e dai territori limitrofi. Un team efficiente e forte, pronto all’attività di diagnosi e di trattamento precoce e che, annualmente, tratta oltre 200 casi di tumore ginecologico”.

La nostra attenzione è profondamente focalizzata sul mondo della salute della donna – ha continuato Puppo – l’ostetricia è un aspetto importante ma lo sono anche i problemi che seguono gravidanza e parto, e che posso presentarsi per il resto della vita: serve tentare di essere, per ogni paziente, dei veri specialisti della presa in carico. Nelle patologie specifiche della sfera femminile della popolazione, poi, prevenzione e diagnosi precoce pesano molto, assieme all’accompagnamento durante la realizzazione dei trattamenti sanitari. In generale le donne sono più brave e attente degli uomini, prevengono e fanno attenzione ai consigli e agli stili di vita, seguendo le indicazioni degli screening del collo dell’utero, del colon-retto e della mammella”.

Secondo Puppo l’aumento dell’incidenza delle patologie è difficile da stabilire in maniera numerica, anche perché ciascuna presenta caratteristiche specifiche e necessita di approcci differenti. “Tanti i casi di tumore alla mammella, che colpisce circa una donna su nove e che impone, a guarigione considerata impossibile, di rendere il tumore cronico. In generale le diagnosi e l’attenzione sempre maggiore hanno portato a un’incidenza più alta: dopo i quarant’anni è fondamentale iniziare a controllarsi, ma tante regioni stanno pensando a ridurre l'età limite”.