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Attualità | 05 marzo 2024, 08:50

Prospettive della Razza Bovina Piemontese sul mercato di domani, un successo il convegno di Savigliano

Circa 150 persone hanno avuto modo di ascoltare gli interventi dei due professori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino Alberto Brugiapaglia e Mauro Coppa

La platea del convegno saviglianese

La platea del convegno saviglianese

È stato un successo, sotto il profilo della partecipazione, l’incontro tecnico dedicato alle «prospettive della Razza Bovina Piemontese per il mercato di domani» andato in scena lo scorso mercoledì 28 febbraio presso il lago “La Sirenetta” di Savigliano ed organizzato dall’Associazione “Piemontesisti, insieme per la Razza Piemontese” in collaborazione con A.R.A. Piemonte, Anaborapi e Coalvi.

Circa 150 persone hanno avuto modo di prendere parte ai due interessanti interventi da parte dei due professori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino Alberto Brugiapaglia e Mauro Coppa. Il pubblico era composto per la quasi totalità da allevatori e alcuni addetti di settore, a cui si sommava una classe di un Istituto Agrario

. Il Prof. Brugiapaglia si è soffermato sulla qualità organolettica della carne e, in particolare, sui fattori che la influenzano e sui metodi di valutazione; il Prof. Coppa ha illustrato le recenti evoluzioni delle metodologie di classificazioni della qualità delle carni rossi in Europa. Al termine, si è concluso con il pranzo aperto tutti.

L’incontro tecnico ha affrontato il tema del sistema di valutazione e classificazione delle carni rosse, guardando oltre confine a ciò che accade, ad esempio, in Francia o in Australia. «È un discorso complesso e specifico spiega il presidente dei “Piemontesisti” Gian Piero Ameglio –, che però sostanzialmente si fa fatica ad affrontare. In un mondo globalizzato come il nostro la questione di come va classificata e valorizzata la carne verrà fuori: o sei pronto e organizzato o la subisci. Altrimenti la strada conduce sempre più alla standardizzazione e l’appiattimento, senza possibilità di far emergere l’eccellenza che la carne bovina di razza Piemontese rappresenta. Noi crediamo che la differenziazione sia una valore molto importante, a tutela in primo luogo del consumatore finale, che, altrimenti, ci perde sia in qualità che dal punto di vista economico».

«La nostra intenzione – prosegue Ameglio – era creare un momento di incontro all’interno del sistema di aggregazione di vendita della Piemontese, facendo incontrare le sette realtà che, da sole, rappresentano più del 50% della commercializzazione. Discutere attorno a un tavolo la strategia per valorizzare la nostra carne rappresenta un elemento di carattere fondamentale in questo momento di crisi che interessa il settore della zootecnia Piemontese. All’interno di un intero contesto agricolo, come si vede dalle recenti proteste, in difficoltà».

cs

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