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Economia | 27 febbraio 2017, 10:08

L'Italia approva il decreto di riordino del gioco d'azzardo online

Cosa cambia con il decreto di riordino del gioco d’azzardo?

L'Italia approva il decreto di riordino del gioco d'azzardo online

Modificando requisiti e limiti, il nuovo decreto colpisce i concessionari online e la scena italiana si appresta a cambiare ancora volto

Dopo numerosi rinvii, il Consiglio dei ministri ha accolto l’istanza proposta dal Ministro Giorgetti e ha approvato un nuovo piano per la regolamentazione dei giochi. Il decreto legislativo in questione va a ridefinire le linee guida seguite fino ad ora e pone le basi per un nuovo quadro regolatorio nazionale che disciplini adeguatamente le attività di gioco online e la gestione di gare ed eventi relativi.

In aggiunta, il decreto prevede l’implementazione di ulteriori misure a contrasto del gioco illegale. Come sottolineato dagli esperti di TestCasinos.com, questo pone un’attenzione particolare sulla protezione dei clienti. Il riordino del settore dei giochi cambia nuovamente il volto del gambling in Italia, rendendo più serrata la selezione degli operatori, ma non solo.

I punti salienti del nuovo decreto

Il nuovo decreto permette solo ai titolari di regolare licenza ADM di offrire servizi di gambling e scommesse. La validità sarà pari a 9 anni, salvo procedimenti e indagini a carico dell’operatore, e il rinnovo non sarà automatico né garantito.

Per ottenere la certificazione, si dovrà partecipare a una gara pubblica e dimostrare di soddisfare tutti i requisiti richiesti dall’Agenzia. Le condizioni includono aspetti specifici relativi ai soggetti o società richiedenti quali:

patrimonio

professione

valutazione dei piani di garanzia

versamenti

investimenti

iniziative varie

Sarà inoltre necessario un versamento di 7 milioni di Euro per ogni domanda di licenza presentata. Una volta vinta la gara, i concessionari hanno l’obbligo di pagare un canone annuale pari al 3% del margine netto dei guadagni incassati.

Come già detto, al centro del provvedimento sollecitato dal Ministero dell’Economia, facendo riferimento all’ Art. 15 legge 9 agosto 2023, n. 111, sono stati posti i cosiddetti “giochi a distanza”. All’interno della suddetta categoria rientrano tutte quelle attività da svolgere online, al telefono o in televisione, e per le quali è previsto il pagamento di un premio in denaro. Dunque, tutti coloro che vogliono proporre in una qualsivoglia misura o maniera gare simili, dovranno seguire l’iter di ottenimento della licenza descritto, pena sanzioni salate.

Una nota positiva tra i controlli serrati appena discussi è la rimozione del tetto massimo di certificazioni rilasciabili da parte dell’Agenzia. Ad oggi, si stima che verranno approvate circa 50 nuove concessioni, andando così a rinfoltire le schiere di operatori italiani. Oltre questo ci sono anche delle novità in fatto di protezione degli utenti, atte a circoscrivere il più possibile il dilagare della dipendenza da gioco.

Come i giocatori saranno protetti

Il monitoraggio degli effetti del gioco sui clienti è affidato alla Consulta Permanente dei Giochi Pubblici. Lo scopo principale sarà quello di valutare il rispetto dei criteri stabiliti per la salvaguardia della salute degli utenti.

Infatti, il concessionario si deve impegnare a:

Introdurre nella sua piattaforma sistemi di controllo delle spese (mensili o quotidiane)

Offrire accesso al modulo di richiesta di autoesclusione e chiusura del conto

Proporre contenuti che informino dei rischi della ludopatia

La campagna contro il gioco patologico del Governo, però, non di ferma qui. Nel nuovo decreto, è stato disposto l’obbligo per gli operatori di usare almeno lo 0,2% degli incassi netti per lanciare iniziative che promuovano il gioco responsabile. I temi di tali campagne saranno stabiliti da una Commissione creata appositamente da parte del Dipartimento per l’Informazione.

Lo sforzo contro le attività di gioco illegale

Un altro punto focale del decreto approvato di recente è la lotta al gioco illegale. Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza rafforzeranno ulteriormente il loro impegno nel bloccare e oscurare portali di gambling e betting senza regolare approvazione. Entrambe le istituzioni dovranno pubblicare liste di dominio pubblico contenenti tutti i siti che propongono servizi in modo illecito e sui cui non è consentito giocare.

Anche la Banca d'Italia avrà un ruolo attivo nella lotta. Sotto la sua supervisione, i gestori dei sistemi di pagamento saranno notificati della licenza posseduta dai concessionari attivi nel Paese, impedendo che vengano processati pagamenti da o verso piattaforme non certificate.

Chiunque contravvenga a queste disposizioni sarà soggetto a sanzioni pecuniarie, con le multe tra i 30.000 e i 180.000€. Ultimo cambiamento degno di nota è l’istituzione dell’albo dei rivenditori di ricariche. I soggetti iscritti dovranno pagare un’imposta di 200€ per il primo anno e 150€ per i successivi.

Conclusione

Il gioco a distanza rappresenta uno dei settori più remunerativi per le casse dello Stato italiano, dunque, una regolamentazione più attenta e serrata era quasi d’obbligo. Con le nuove disposizioni, si ribadiscono punti fermi della linea seguita dal Governo rispetto al settore dei giochi fino ad ora. Insieme al Decreto Dignità, questo provvedimento fa sì che si muovano altri passi in avanti verso la promozione di un gioco sano e responsabile.

L’accento è nuovamente posto sulla salute dei giocatori e sulla loro tutela generale. Inoltre, continua l’impegno nella lotta contro la rete di operatori che offrono servizi di gioco in modo illegale all’interno del territorio italiano, seppur online. Con gli sforzi combinati di Banca d’Italia, Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza, è previsto un netto calo nel numero di siti senza concessione accessibili o, comunque, utilizzabili, non potendo accettare transazioni con alcuni dei metodi di pagamento più comunemente utilizzati.

Più di tutto, però, i giocatori italiani si possono aspettare l’entrata in scena di nuovi concessionari, portando una ventata d’aria fresca nel settore. La rimozione del tetto massimo di concessioni rilasciabili promette una serie di colpi di scena da non perdersi.

 

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