Piazza Boves a Cuneo: la situazione è sfuggita di mano all’amministrazione comunale? A chiederselo è il consigliere comunale Franco Civallero (FI), che ha interpellato la giunta in consiglio comunale, nella serata di ieri (26 febbraio).
“I fenomeni, ben conosciuti da tutti, di microcriminalità e disagio aumentano costantemente e rappresentano ormai una seria minaccia all’ordine pubblico – ha detto - . La concessione di licenze indiscriminate a locali dalle frequentazioni discutibili, e che preferiscono pagare multe che aderire alle norme sulla movida, rendono la situazione per gli altri esercenti e i residenti davvero difficile”.
“Dall’amministrazione, insomma, una disarmante superficialità, e un atteggiamento da ‘forti con i deboli e deboli con i forti’. Cosa s’intende fare, ora?”
Cos’è stato fatto, cosa ancora resta da fare
Sostanzialmente d’accordo con le posizioni del consigliere forzista l’Indipendente Paolo Armellini: “In due anni è cambiato davvero poco. Le amministrazioni, questa e le precedenti, non hanno capito quanto fosse e sia concreto il pericolo a cui Cuneo stava e sta ancora andando incontro e hanno posto troppa attenzione al lato sociale della questione, e poca su quello della risposta alla criminalità”.
“Le limitazioni al consumo e all’acquisto di alcol non hanno un effetto concreto, l’apertura dei locali sino a tarda notte è controproducente, così come quella dei negozi e dei supermercati aperti a qualsiasi ora del giorno e della notte – ha aggiunto - : così disincentiviamo, anche, il già sofferente commercio di vicinato. Serve un coordinamento che coinvolga anche le forze dell’ordine”.
Maria Laura Risso (Centro per Cuneo) ammette lo sviluppo in negativo della criminalità urbana, ma anche che diverse iniziative concrete siano state intraprese: “Certo si può fare comunque di più per limitare lo spostamento continuo e progressivo di soggetti problematici in zone sofferenti della città, come piazza Boves, ma il lavoro è già in atto. Serve continuare ad agire in maniera programmata e progressiva”.
“Non minimizziamo. Ma l’attività delle forze dell’ordine c'è”
A rispondere alle istanze del consigliere Civallero gli assessori Luca Serale e Cristina Clerico.
“Prima di tutto serve fare chiarezza su orari e concessioni – ha detto il primo - : per aprire alcune attività non è previsto alcun regime autorizzativo e il decreto ‘Salva Italia’ ha introdotto piena liberalizzazione. Semplicemente, queste non sono più, in molti casi, competenza delle amministrazioni comunali al di là di specifiche ordinanze”.
“La situazione in piazza Boves è stata al centro dell’ultimo incontro tra giunta e residenti, che ha visto anche l’ampissima partecipazione di esercenti: non so se ‘buoni’ o ‘cattivi’ ma tutti proattivi. E non sono d’accordo sull’impatto sul commercio di vicinato: il saldo cuneese di aperture-chiusure è praticamente in pari ed è positivo quello delle iscrizioni al registro. Rimane fondamentale il lavoro, egregio, delle forze dell’ordine ma anche quello sui presidi naturali come Arte in Piazza, che ha aiutato a confermare a residenti ed esercenti che l’amministrazione comunale è sempre dalla loro parte”.
“Crediamo che costruire, conservare e ampliare la fiducia nelle istituzioni sia fondamentale soprattutto in aree così complicate – ha aggiunto Clerico - , ma rifiuto letture di doppio pesismi o minimizzazioni da parte nostra: nuovi interventi sull’area di piazza Boves sono già in programma, come quello di implementazione della videosorveglianza realizzato in accordo con il SED. Non c’è alcuna perdita di controllo sul territorio, anche se è vero che il fenomeno non è ancora stato risolto. Ma un’amministrazione comunale, di qualunque colore e schieramento politico, non può essere imputata della risoluzione di fenomeni sociali internazionali così complicati”.