Al Direttore - 27 febbraio 2024, 15:49

"Anche in Valle Stura rischiamo di essere travolti e uccisi dai mezzi pesanti"

Il Comitato Sì D.A.VS sottolinea come il rischio che accada la tragedia avvenuta vicino a Sanremo posso accadere anche nei centri di Demonte e Aisone

Egregio Direttore

È di pochissimi giorni fa la tremenda notizia di due fratelli minorenni travolti da un mezzo pesante in una strada stretta (peraltro vietata al transito dei camion) a Triora nelle vicinanze di Sanremo, con il tragico bilancio di un morto e di una ferita con lesioni gravissime: adesso molti si interrogano su cosa si sarebbe potuto fare per contrastare questi sinistri facilmente prevedibili e pertanto, evitabili.

E lo stesso allarme che noi del “Comitato Sì D.A.VS” stiamo lanciando da tantissimi anni: in valle Stura il rischio di essere travolti e uccisi da uno dei mille mezzi pesanti che quotidianamente attraversano i centri storici medioevali e stretti di Demonte e Aisone è elevatissimo. Ciò nonostante i nostri appelli rivolti in plurime occasioni alle varie istituzioni, dalle amministrazioni territoriali a quelle regionali e statali nonché ai politici, è rimasto finora infruttuoso: il tutto perché sbloccare un parere negativo (peraltro frutto di un’errata valutazione) di un ufficio ministeriale si sta rivelando, per qualsiasi forza politica che ci abbia e ci stia provando, un ostacolo insormontabile, quasi come se ci si dovesse scontrare con un dogma religioso o un postulato della termodinamica. Quando invece sarebbe sufficiente un po’ di buon senso civico e di “giudizio del buon padre di famiglia”.

Vogliamo evidenziare come il termine “PREVENZIONE“ venga spesso usato, ma il più delle volte inapplicato: i borghi medioevali di Demonte ed Aisone ne sono la prova giornaliera.

Augurandoci di non dover annoverare anche da noi simili tragedie torniamo a chiedere a gran voce che l’imbarazzante stallo tra ministeri venga risolto e si possa procedere alla realizzazione del primo lotto (già finanziato) delle circonvallazioni stradali.

 

 Il Comitato “Si D.A.VS”

al direttore